Articolo 100 codice di procedura civile
Interesse ad agire
Per proporre una domanda o per contraddire alla stessa è necessario avervi interesse.
Giurisprudenza:
Impugnazione dell’estratto di ruolo – Interesse ad agire – Deposito di documentazione ex art. 372 cpc
In tema di impugnazione dell’estratto di ruolo, l’art. 12, comma 4 bis, del d.P.R. n. 602 del 1973 (introdotto dall’art. 3 bis del d.l. n. 146 del 2021, come convertito dalla l. n. 215 del 2021), selezionando specifici casi in cui l’invalida notificazione della cartella ingenera di per sé il bisogno di tutela giurisdizionale, ha plasmato l’interesse ad agire, condizione dell’azione avente natura “dinamica” che, come tale, può assumere una diversa configurazione, anche per norma sopravvenuta, fino al momento della decisione; la citata disposizione, dunque, incide sulla pronuncia della sentenza e si applica anche nei processi pendenti, nei quali lo specifico interesse ad agire deve essere dimostrato, nelle fasi di merito attraverso il tempestivo ricorso alla rimessione nei termini, nel grado di legittimità mediante deposito di documentazione ex art. 372 c.p.c. o fino all’udienza di discussione (prima dell’inizio della relazione) o fino all’adunanza camerale oppure, qualora occorrano accertamenti di fatto, nel giudizio di rinvio. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto inammissibile l’impugnazione dell’estratto di ruolo proposta dal contribuente – volta all’accertamento della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 20-4-2023, n. 10595
Giudizio elettorale – Dimissioni dalla carica in contestazione
Nel giudizio elettorale le dimissioni dalla carica in contestazione (nella specie, si trattava della carica di Sindaco), ancorché non allegate dalle parti, possono determinare la dichiarazione officiosa della cessazione della materia del contendere, atteso che tale circostanza costituisce fatto notorio rilevabile d’ufficio, tenuto conto della peculiarità di tali giudizi ove l’interesse pubblico riveste un rilievo preminente rispetto a quello individuale dei litiganti, tanto da non potersi ritenere che essi siano … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 29-12-2022, n. 38054
Interesse all’impugnazione – Nozione
In tema di impugnazioni, l’interesse ad agire di cui all’art. 100 c.p.c. postula la soccombenza nel suo aspetto sostanziale, correlata al pregiudizio che la parte subisca a causa della decisione da apprezzarsi in relazione all’utilità giuridica che può derivare al proponente il gravame dall’eventuale suo accoglimento.(In attuazione del predetto principio, la S.C. ha confermato la pronuncia di merito che, nell’ambito di un giudizio elettorale, aveva ritenuto che il ricorrente avesse interesse ad impugnare la pronuncia di cessazione della materia del contendere, conseguente alle sue dimissioni dalla carica in contestazione di Sindaco, ritenendo che, per effetto … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 29-12-2022, n. 38054
Esecuzione forzata immobiliare – Regolarità del procedimento di vendita – Opposizione ex art. 617 cpc avverso il decreto di trasferimento
Il debitore ha interesse a contestare, mediante l’opposizione agli atti esecutivi di cui all’art. 617 c.p.c., la regolarità del procedimento di vendita ed il conseguente decreto di trasferimento, qualora siano state violate le disposizioni di legge che lo disciplinano ovvero le condizioni fissate nell’avviso di vendita, a prescindere dalla dimostrazione della possibilità, o addirittura della probabilità, che da un nuovo esperimento di vendita si ricavi un … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 6-12-2022, n. 35867
Opposizione all’esecuzione – Deduzione del debitore di non essere proprietario dei beni pignorati – Inammissibilità dell’opposizione
L’opposizione all’esecuzione con cui il debitore deduca di non essere proprietario dei beni pignorati è inammissibile per difetto d’interesse ad agire, non potendo derivare alcun pregiudizio, all’opponente, dall’espropriazione del bene di un terzo. Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 29-11-2022, n. 35005
Evento interruttivo – Mancata interruzione del giudizio di appello a seguito della cancellazione dal registro delle imprese – Impugnazione della decisione – Legittimazione
Le norme che disciplinano l’interruzione del processo sono volte a tutelare la parte nei cui confronti si è verificato l’evento interruttivo, sicché l’irregolare prosecuzione del giudizio, derivante dalla loro inosservanza, può essere fatta valere soltanto da quest’ultima, che dall’evento interruttivo può essere pregiudicata, e non anche dalle altre parti, le quali, non risentendo di alcun pregiudizio, non possono dedurla come motivo di nullità della sentenza pronunciata. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto inammissibile il motivo con il quale il ricorrente aveva censurato la mancata interruzione del giudizio di appello a seguito della cancellazione dal registro delle imprese di una delle società appellate). Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 25-11-2022, n. 34867
Accertamento dell’interesse ad agire
L’accertamento dell’interesse ad agire, inteso quale esigenza di provocare l’intervento degli organi giurisdizionali per conseguire la tutela di un diritto o di una situazione giuridica, deve compiersi con riguardo all’utilità del provvedimento giudiziale richiesto rispetto alla lesione denunziata, prescindendo da ogni indagine sul … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 22-11-2022, n. 34388
Regolamento preventivo di giurisdizione – Proposizione dello stesso giudizio davanti a diverse giurisdizioni
Qualora una parte abbia promosso il medesimo giudizio innanzi a due distinte giurisdizioni, dubitando soggettivamente quale di esse fosse quella effettivamente esistente, la contestazione della giurisdizione sollevata dal convenuto anche in uno solo dei giudizi fonda l’interesse della parte proponente ad avvalersi del regolamento preventivo di giurisdizione con riguardo ad entrambi i processi, trattandosi della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 18-10-2022, n. 30712
Assicurazione per l’invalidità, vecchiaia e superstiti – Diritto alla maggiorazione contributiva
Il diritto alla maggiorazione contributiva, ai sensi dell’art. 80, comma 3, della l. n. 388 del 2000, spetta all’interessato a prescindere dalla domanda di accertamento del diritto a pensione, atteso che la norma, al fine di riconoscere una particolare e preventiva tutela a determinate categorie di lavoratori, svantaggiate dalle loro condizioni di salute, attribuisce il beneficio dell’accredito di due mesi, per ogni anno di attività prestata come invalido con grado superiore al 74%, ancor prima del verificarsi degli ulteriori eventi condizionanti il diritto all’erogazione del trattamento pensionistico; ne consegue che sussiste l’interesse ad agire per il riconoscimento della maggiorazione contributiva, previo accertamento del requisito sanitario che lo legittima, quale diritto distinto ed autonomo rispetto al diritto a pensione e non mero elemento frazionato di esso. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 18-10-2022, n. 30636
Protezione internazionale
In tema di protezione internazionale, il giudice d’appello, in sede di giudizio di rinvio in seguito ad una pronuncia cassatoria, non può limitarsi a pronunciare l’inammissibilità del gravame per asserita carenza di interesse derivante dalla mancata comparizione del ricorrente nell’udienza svoltasi nel giudizio di primo grado, ma deve pronunciare sul merito delle domande volte ad ottenere la protezione invocata, atteso che il ricorrente, proponendo appello, ha allegato e dimostrato il suo interesse alla definizione della causa, senza che sulla erronea declaratoria di inammissibilità possa ritenersi formato il giudicato. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 12-10-2022, n. 29866
Procedimento disciplinare nei confronti del magistrato – Cessazione del rapporto di servizio nelle more del giudizio
La cessazione dell’appartenenza del magistrato all’ordine giudiziario, intervenuta nelle more del ricorso per cassazione, e quindi prima del passaggio in giudicato della sentenza disciplinare di condanna, comporta la cessazione della materia del contendere, in difetto della ricorrenza dei presupposti per l’applicabilità dell’art. 129 c.p.c. o di elementi da cui desumere un perdurante interesse delle parti alla decisione del merito, tra i quali non può annoverarsi quello di natura meramente “morale” dell’incolpato; resta però salva, ai fini di tale verifica, la valutazione della natura della sanzione irrogata e se essa richieda o meno, in relazione ai suoi effetti, un definitivo accertamento nel merito della sua legittimità. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato cessata la materia del contendere, essendo stata comminata la sanzione della perdita di anzianità di mesi tre, ormai irrilevante sulla progressione di carriera, stante il collocamento a riposo del magistrato). Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 11-10-2022, n. 29590
Decisione di rito definitoria del giudizio – Motivazione anche sul merito “ad abundantiam” – Ricorso in cassazione in ordine alla motivazione di merito
In tema di impugnazione, allorché il giudice di appello, dopo aver rilevato l’inammissibilità del gravame, così privandosi della “potestas iudicandi”, abbia comunque esaminato il merito dell’impugnazione, poiché queste ultime argomentazioni restano puramente ipotetiche e virtuali deve ritenersi inammissibile il ricorso in cassazione con il quale si pretenda un sindacato in ordine alla motivazione di merito svolta “ad abundantiam”, senza censurare la statuizione di inammissibilità, atteso che su questa unica “ratio decidendi” giuridicamente rilevante della sentenza impugnata si è formato il giudicato. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 11-10-2022, n. 29529
Domanda di accertamento negativo di contraffazione del marchio e di concorrenza sleale
In tema di azione di accertamento negativo volta a far dichiarare che una certa condotta non costituisce contraffazione di marchio e attività di concorrenza sleale, deve ritenersi la sussistenza dell’interesse ad agire anche in assenza di un’espressa iniziativa contraria del titolare del diritto di privativa, poiché l’azione di accertamento non implica necessariamente l’attualità della lesione, essendo sufficiente uno stato di incertezza oggettiva, anche non preesistente al processo. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto sussistente l’interesse ad agire per l’accertamento negativo dell’illiceità della registrazione di un nome a dominio, anche se l’attore aveva ricevuto solo una diffida dall’altra impresa che, dopo alcune trattative non andate a buon fine, aveva attivato la procedura amministrativa di riassegnazione di quello stesso nome a dominio). Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 10-10-2022, n. 29479
Sentenza – Declaratoria di inammissibilità – Motivazione anche sul merito – Impugnazione concernente sia l’inammissibilità che il merito – Interesse all’impugnazione sul merito – Sussistenza
Ove il giudice, pur avendo dichiarato il ricorso inammissibile, anche in dispositivo, abbia proceduto al suo esame nel merito, esprimendosi, con motivazione preponderante e diffusa, nel senso della infondatezza, è ammissibile l’impugnazione della motivazione concernente sia l’inammissibilità che il merito, dovendosi riconoscere l’interesse della parte soccombente all’impugnazione di quello che si configura come un provvedimento di rigetto nel merito; ne consegue che in sede di legittimità, nonostante l’accoglimento della doglianza concernente l’inammissibilità, il motivo attinente al merito va … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 29-9-2022, n. 28364