Codice Civile
Articolo 1282 codice civile
Interessi nelle obbligazioni pecuniarie
I crediti liquidi ed esigibili di somme di danaro producono interessi di pieno diritto, salvo che la legge o il titolo stabiliscano diversamente.
Salvo patto contrario, i crediti per fitti e pigioni non producono interessi se non dalla costituzione in mora.
Se il credito ha per oggetto rimborso di spese fatte per cose da restituire, non decorrono interessi per il periodo di tempo in cui chi ha fatto le spese abbia goduto della cosa senza corrispettivo e senza essere tenuto a render conto del godimento.
Giurisprudenza:
Impugnazione di cartella di pagamento per interessi maturati nel periodo di sospensione cautelare della pretesa fiscale disposta dall’autorità giudiziaria tributaria – In tema di impugnazione di cartella di pagamento per interessi maturati nel periodo di sospensione cautelare della pretesa fiscale disposta dall’autorità giudiziaria tributaria, l’applicabilità degli interessi discende dall’interpretazione dell’art. 47 del d.lgs. n. 546 del 1992, indipendentemente dalla novella del comma 8 bis ad opera del d.lgs. n. 156 del 2015, art. 9, comma 1, lett. r), n. 4), che ha inciso solo sulla misura dell’interesse, fondandosi la pretesa di interessi da parte dell’Amministrazione finanziaria sul principio generale di cui all’art. 1282, comma 1, c.c. secondo cui i crediti liquidi ed esigibili di somme di denaro producono … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza 22-2-2022, n. 5692
Obbligazione per gli interessi e per il capitale – Distinzione – Rinuncia alla prescrizione per l’una – Estensione a quella per l’altra – Poiché l’obbligazione di pagamento di una somma di danaro è distinta da quella di pagamento degli interessi su di essa, è possibile che il debitore rinunci alla prescrizione dell’una senza che ciò implichi anche la rinuncia a quella dell’altra. (In applicazione del suesteso principio, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva ritenuto che il pagamento degli interessi fino a una certa data, da parte dei mutuatari di una somma di denaro, integrasse riconoscimento del debito relativo alla somma capitale, con conseguente rinuncia a far valere la relativa prescrizione). Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 25-1-2022, n. 2157
Compenso del custode giudiziario – Interessi – Decorrenza – In tema di compensi degli ausiliari del giudice (nella specie, custode giudiziario), in mancanza di una diversa indicazione, gli interessi sulle somme liquidate sono dovuti, ai sensi dell’art. 1282 c.c., esclusivamente dalla data di deposito del decreto di liquidazione, non già da quella di presentazione della relativa istanza. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 28-12-2021, n. 41798
Interessi compensativi (o risarcitori) – Decorrenza – Gli interessi “compensativi” (o risarcitori) sono dovuti dal debitore in caso di credito al risarcimento del danno extracontrattuale sulle somme liquidate a tale titolo, con decorrenza dalla maturazione del diritto – e cioè dal momento del fatto illecito – e fino al passaggio in giudicato della sentenza che decide sulla loro liquidazione, in funzione compensativa del pregiudizio subito dal creditore per il tardivo conseguimento della somma corrispondente all’equivalente pecuniario dei danni subiti, dei quali, quindi, costituiscono, al pari della rivalutazione monetaria, una componente, sicchè possono essere riconosciuti anche d’ufficio, senza che … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 10-12-2021, n. 39376
Omessa indicazione della natura degli interessi richiesti – In tema di obbligazioni pecuniarie, gli interessi – contrariamente a quanto avviene nell’ipotesi di somma di danaro dovuta a titolo di risarcimento del danno, di cui integrano una componente necessaria – hanno fondamento autonomo rispetto al debito cui accedono e, pertanto, corrispettivi, compensativi o moratori che siano, possono essere attribuiti, in applicazione degli artt. 99 e 112 c.p.c., soltanto su espressa domanda della parte. Ove questa non specifichi, tuttavia, la natura degli accessori richiesti, si presumono domandati gli interessi corrispettivi – dovuti indipendentemente dalla mora e dall’inadempimento, essendo fondati su presupposti diversi da quelli che giustificano l’attribuzione degli interessi di mora – con conseguente tardività della domanda di attribuzione degli interessi moratori formulata solo in appello. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 25-11-2021, n. 36659
Effetti della riforma della sentenza di condanna – ‘Condictio indebiti’ – Configurabilità – Esclusione – Restituzione – Formazione di un titolo restitutorio – Superfluità di un’apposita domanda relativa agli interessi – L’azione di restituzione delle somme pagate in base ad una pronuncia di condanna poi caducata non è riconducibile allo schema della ripetizione d’indebito, perché si collega ad un’esigenza di restaurazione della situazione patrimoniale e, dunque, non si presta a valutazioni sulla buona o mala fede dell'”accipiens”; per ottenere la restituzione di quanto pagato è necessaria la formazione di un titolo restitutorio, il quale comprende “ex lege”, senza bisogno di una specifica domanda in tal senso e a prescindere anche da una sua espressa menzione nel dispositivo, il diritto del “solvens” di recuperare … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 12-11-2021, n. 34011
Riscossione esattoriale – Cartelle sospensione dell’esecutività della cartella esattoriale – Interessi maturati sull’imposta dovuta – In tema di riscossione delle cartelle di pagamento, la sospensione giudiziale ex art. 47 del d.lgs. n. 546 del 1992 non determina la necessità di una nuova iscrizione a ruolo per gli interessi nel frattempo maturati sull’importo della imposta dovuta, fondandosi tale pretesa sul principio generale di cui all’art. 1282, comma 1, c.c., secondo cui i crediti liquidi ed esigibili di somme di denaro producono interessi di pieno diritto in misura del tasso legale, salvo che la legge o il titolo dispongano diversamente. Tuttavia, tali interessi per la loro intrinseca accessorietà sono della medesima natura del credito principale, aicchè ove quest’ultimo sia stato ammesso al passivo del fallimento del debitore, in via definitiva, come credito chirografario, è illegittima la cartella di pagamento emessa, dopo la dichiarazione di fallimento, nei confronti del curatore, senza la dichiarazione, previa notificazione agli organi della società ancora presenti, di voler utilizzare il titolo dopo la chiusura del fallimento, per la successiva azione esecutiva nei confronti del debitore tornato “in bonis”, con riferimento ad interessi da sospensione giudiziale sorti dopo la dichiarazione di decozione, stante il principio generale di sospensione “endoconcorsuale” degli interessi su crediti chirografari, di cui agli artt. 54 e 55 l.fall. Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 6-10-2021, n. 27209
Retratto agrario – Diritto di prelazione e di riscatto – Rimborso del prezzo all’acquirente – Obbligo di corresponsione degli interessi e della rivalutazione monetaria – Nel caso di retratto agrario, il retraente è tenuto a versare esattamente il medesimo prezzo indicato nel contratto di vendita stipulato in violazione del diritto di prelazione, senza interessi e rivalutazione monetaria, atteso che, prevedendo l’art. 8, comma 6, della l. n. 590 del 1965, per l’ipotesi di esercizio del diritto di riscatto, che, anche ove sia sorta controversia giudiziale, il prezzo debba essere versato nel termine di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza di accoglimento dell’azione di riscatto, prima della scadenza di tale termine l’obbligazione è inesigibile e, quindi, è inidonea a generare interessi ai sensi dell’art. 1282 c.c.. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 29-7-2021, n. 21757