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Art. 1337 cc – Trattative e responsabilità precontrattuale

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Articolo 1337 codice civile

Trattative e responsabilità precontrattuale

Le parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona fede.


 

Giurisprudenza:

Project financing” – Responsabilità precontrattuale per il mancato completamento – Giurisdizione del giudice amministrativo

In tema di cd. “project financing”, la controversia di natura risarcitoria avente ad oggetto il mancato completamento della relativa procedura per responsabilità precontrattuale ascrivibile alla P.A., rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo, venendo in rilievo, avuto riguardo alla fase amministrativa ex art. 37-bis della l. n. 109 del 1994, un procedimento amministrativo volto all’ … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 18-10-2022, n. 30712

 

Quantificazione del danno

In tema di responsabilità precontrattuale, qualora il danno derivi dalla conclusione di un contratto valido ed efficace ma sconveniente, il risarcimento deve essere ragguagliato al minore vantaggio o al maggiore aggravio economico determinato dal contegno sleale di una delle parti, restando irrilevante che la violazione del dovere di buona fede sia intervenuto cronologicamente a valle e non a monte della conclusione del contratto, salvo la prova di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 14-2-2022, n. 4715

 

Presupposti della responsabilità precontrattuale – Accertamento di fatto riservato al giudice di merito – Insindacabilità in sede di legittimità – Art. 360 cpc

Per ritenere integrata la responsabilità precontrattuale occorre che tra le parti siano in corso trattative; che queste siano giunte ad uno stadio idoneo ad ingenerare, nella parte che invoca l’altrui responsabilità, il ragionevole affidamento sulla conclusione del contratto; che esse siano state interrotte, senza un giustificato motivo, dalla parte cui si addebita detta responsabilità; che, infine, pur nell’ordinaria diligenza della parte che invoca la responsabilità, non sussistano fatti idonei ad escludere il suo ragionevole affidamento sulla conclusione del contratto. La verifica della ricorrenza di tutti tali elementi si risolve in un accertamento di fatto riservato al giudice di merito, incensurabile in … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 16-11-2021, n. 34510

 

Impiego pubblico – Rinuncia, decadenza o dimissioni del candidato individuato all’esito dello scorrimento di graduatoria ancora efficace – Obbligo della pubblica amministrazione di procedere ad ulteriore scorrimento della graduatoria ai fini della copertura del posto vacante – Esclusione

In tema di pubblico impiego contrattualizzato, nell’ipotesi di rinuncia, decadenza o dimissioni del candidato individuato all’esito dello scorrimento della graduatoria di un concorso ancora efficace, la pubblica amministrazione non ha l’obbligo di procedere ad ulteriore scorrimento della graduatoria medesima, al fine di coprire i posti restati vacanti, in quanto – come si desume dal disposto di cui all’art. 8, ult. comma, del d.P.R. n. 3 del 1957, dettato per l’ipotesi di rinuncia, decadenza o dimissioni dei vincitori di un concorso – la precedente deliberazione di utilizzare la graduatoria ha esaurito i suoi effetti, sicché, per procedere ad ulteriori assunzioni in ruolo, occorre una nuova manifestazione di volontà dell’amministrazione. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 3-11-2021, n. 31427

 

Gara pubblica – Obbligo del privato partecipante di rinnovare la garanzia scaduta prima dell’aggiudicazione – Inadempimento

È devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia introdotta dalla P.A. che ha indetto una gara per l’affidamento di lavori o servizi pubblici nei confronti del soggetto privato ad essa partecipante, al fine di ottenere il risarcimento del danno conseguente all’inadempimento del convenuto all’obbligo di rinnovare la polizza fideiussoria da esso prestata ove sia venuta a scadenza prima dell’aggiudicazione della gara, vertendo il “petitum” sostanziale sull’inadempimento di una obbligazione del privato funzionale a preservare il diritto dell’ente pubblico appaltante all’escussione della garanzia, il cui fondamento risiede nel principio di buona fede di cui all’art.1337 c.c. e dalla cui violazione scaturisce una responsabilità precontrattuale meramente occasionata dal procedimento amministrativo di affidamento di lavori o servizi. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 17-6-2021, n. 17329

 

P.A. – Controversie assoggettabili trattative condotte dalla p.a. al di fuori della necessaria procedura di evidenza pubblica – Recesso ingiustificato

Nell’ipotesi in cui la P.A. arbitrariamente coinvolga il privato in una trattativa su un piano paritetico, al di fuori della necessaria procedura di evidenza pubblica, creando un ingiustificato affidamento poi frustrato da pur legittimi provvedimenti di autotutela, la domanda risarcitoria formulata dal privato non deriva dalla lesione di un interesse legittimo ma di un diritto soggettivo, deducendosi non già il cattivo esercizio del potere ma la violazione degli obblighi di correttezza e buona fede nel corso delle trattative, con conseguente possibilità di devolvere ad arbitri la controversia. Cassazione Civile, Sezione 6-1, Ordinanza 21-12-2020, n. 29188

 

Contratto preliminare – In genere  – Applicabilità dell’art. 1337 cc – Esclusione

Il contratto preliminare, avendo superato lo stadio precontrattuale, costituisce un accordo perfettamente compiuto, benché proteso alla stipulazione di un ulteriore contratto, quello definitivo, con la conseguenza che allo stesso preliminare non è applicabile l’art. 1337 c.c. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto esente da critiche la sentenza che non aveva limitato al mero interesse negativo il danno risarcibile in favore del promittente locatore, ma aveva impiegato quale parametro di riferimento l’utilità perduta dal medesimo in seguito alla mancata conclusione del contratto definitivo, individuata nel canone di locazione che sarebbe stato corrisposto per un periodo di sei mesi, lasso di tempo considerato utile per il reperimento di un nuovo conduttore sul mercato). Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 2-10-2020, n. 20989

 

Vendita forzata – Mancato trasferimento del bene all’aggiudicatario

La vendita forzata – anche nel caso di esecuzione disciplinata dal d.P.R. n. 602 del 1973 – non ha natura negoziale, ma costituisce attività che si svolge nell’ambito di un processo e sotto la direzione del giudice dell’esecuzione, sicché né il creditore (nell’espropriazione ordinaria), né l’agente della riscossione (nella procedura giurisdizionale di riscossione coattiva) assumono obbligazioni dirette, di natura contrattuale o precontrattuale, nei confronti dell’aggiudicatario; ne consegue che non è configurabile, in caso di mancato trasferimento del bene aggiudicato, una loro responsabilità contrattuale ex artt. 1218 e ss. c.c. o precontrattuale ex artt. 1337 e 1338 c.c., fermo restando il dovere di “neminem laedere” sanzionato dall’art. 2043 c.c., con conseguente … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 26-8-2020, n. 17814