Codice Civile
Articolo 1376 codice civile
Contratto con effetti reali
Nei contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa determinata, la costituzione o il trasferimento di un diritto reale ovvero il trasferimento di un altro diritto, la proprietà o il diritto si trasmettono e si acquistano per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato.
Giurisprudenza:
Acquisto per usucapione della proprietà – Opposizione di terzo ordinaria
La sentenza che abbia accertato l’acquisto per usucapione della proprietà di un bene in favore di un soggetto e nei confronti di chi, per effetto di un atto a titolo derivativo si era già spogliato del proprio diritto, in epoca anteriore alla data di introduzione del giudizio di usucapione, è suscettibile di opposizione di terzo ordinaria da colui che abbia acquistato a titolo derivativo la proprietà, senza che possa assumere efficacia impeditiva la mancata trascrizione del titolo di acquisto atteso che, ai fini della produzione dell’effetto traslativo della proprietà ex art. 1376 c.c., rileva la sola … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 27-10-2022, n. 31807
Comproprietà – Vendita di una parte determinata di cosa comune – Efficacia traslativa immediata – Esclusione – Efficacia obbligatoria – Sussistenza – Conseguenze in tema di litisconsorzio necessario
La vendita di una parte determinata della cosa comune da parte del singolo comunista non ha immediata efficacia traslativa, ma è tuttavia fattispecie negoziale perfetta, con efficacia meramente obbligatoria, che di per sé non pregiudica la posizione degli altri comproprietari, i quali non sono litisconsorti necessari nel giudizio nel quale l’acquirente abbia invocato, sebbene in … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 22-8-2022, n. 25097
Contratto ad effetti obbligatori – “Traditio” – Idoneità ad instaurare un possesso “ad usucapionem” – Esclusione – Conseguenze – “Interversio possessionis” – Necessità
In un contratto ad effetti obbligatori, la “traditio” del bene non configura la trasmissione del suo possesso ma l’insorgenza di una mera detenzione, sebbene qualificata, salvo che intervenga una “interversio possessionis”, mediante la manifestazione esterna, diretta contro il proprietario/possessore, della volontà di esercizio del possesso “uti dominus”, atteso che il possesso costituisce una situazione di fatto, non trasmissibile, di per sé, con atto negoziale separatamente dal trasferimento del diritto corrispondente al suo esercizio, sicché non opera la presunzione del possesso utile “ad usucapionem”, previsto dall’art. 1141 c.c., quando la relazione con il bene derivi da un atto o da un fatto del proprietario non corrispondente al trasferimento del diritto. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di merito che, ravvisando l’esistenza di un contratto di comodato, aveva escluso che l’utilizzo esclusivo del bene ed il compimento di atti di amministrazione, per la conservazione ed il miglioramento delle sue condizioni, integrasse un … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 22-10-2021, n. 29594
Negozio di cessione di cubatura tra privati – Natura giuridica – Conseguenze impositive
Il negozio di cessione di cubatura tra privati, con cui il proprietario di un fondo distacca, in tutto o in parte, la facoltà inerente al suo diritto dominicale di costruire nei limiti della cubatura assentita dal piano regolatore e, formandone un diritto a sè stante, lo trasferisce a titolo oneroso al proprietario di altro fondo urbanisticamente omogeneo, è atto immediatamente traslativo di un diritto edificatorio di natura non reale a contenuto patrimoniale, non richiedente la forma scritta “ad substantiam” e trascrivibile ex art. 2643, n. 2-bis, c.c.; ne consegue che, ai fini del registro, è assoggettabile ad imposta proporzionale ai sensi dell’art. 9 della Tariffa, parte prima, allegata al d.P.R. n. 131 del 1986 nonché, in caso di trascrizione e voltura, è assoggettabile ad imposta ipotecaria e catastale nella misura fissa propria degli … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 9-6-2021, n. 16080
Pubblica amministrazione – Contratti stipulati dalla P.A. con il sistema dell’asta pubblica – Verbale di aggiudicazione – Natura
Nei contratti stipulati dalla P.A. con il sistema dell’asta pubblica, l’atto di aggiudicazione – che deve essere trasfuso in un apposito processo verbale che tiene luogo del contratto – rappresenta un atto di accertamento dell’avvenuta formazione dell’accordo in virtù dell’incontro della proposta dell’amministrazione contenuta nel bando, e costituente proposta al pubblico ai sensi dell’art. 1336 c.c., con quella del miglior offerente. Perché l’effetto traslativo della proprietà dell’immobile possa prodursi già nel momento della redazione del verbale di aggiudicazione occorre, tuttavia, che il bando si riferisca ad un bene esattamente individuato, altrimenti verificandosi il trasferimento, ex art. 1376 c.c., solo al momento della stipula, in favore dell’acquirente-aggiudicatario, del susseguente rogito, in cui le parti manifestano legittimamente il reciproco consenso in relazione al bene effettivamente venduto mediante l’asta, con l’esatta e integrale indicazione di tutti i suoi estremi. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 26-5-2021, n. 14592
Intestazione fiduciaria di partecipazioni societarie
L’intestazione fiduciaria di partecipazioni societarie è un contratto unitario, avente una causa propria, che determina un’interposizione reale di persona, in cui il trasferimento della proprietà è strumentale, essendo l’attività del fiduciario svolta nell’interesse del fiduciante; detto contratto si inquadra nell’art. 1376 c.c. sicché in assenza di forma convenzionale prevista dalle parti, come l’ordinaria cessione delle stesse partecipazioni, non richiede la forma scritta a pena di nullità, potendo conseguentemente essere provato anche per presunzioni. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 28-4-2021, n. 11226
Cointestazione di un conto corrente bancario
La cointestazione di un conto corrente bancario, salva la prova di una diversa volontà delle parti, è atto unilaterale idoneo a trasferire la sola legittimazione ad operare sul conto, ma non anche la titolarità del credito, in quanto il trasferimento della proprietà dei titoli che la banca detiene per conto del correntista presuppone un contratto di cessione del credito tra questi e la banca cessionaria. Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 3-9-2019, n. 21963
Cessione dei crediti futuri
La cessione dei crediti futuri, ivi compresi quelli aventi causa risarcitoria, non ha natura meramente obbligatoria e vi si può procedere – quando nel negozio dispositivo sia individuata la fonte, oppure la stessa sia determinata o determinabile – senza che rilevi la probabilità della venuta in essere del credito ceduto, non esistendo una norma che vieta la disponibilità dei diritti futuri perché meramente eventuali, con la conseguenza che la venuta in essere del credito futuro integra un requisito di efficacia della cessione, ma non della sua validità. (Nell’affermare il principio, la S.C. ha cassato la decisione della corte di merito che aveva escluso la legittimazione ad agire di uno dei ricorrenti, cessionario di un credito di natura risarcitoria derivante da inadempimento contrattuale, perché credito futuro e destinato a … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 10-12-2018, n. 31896
Effetti reali compravendita – Omessa consegna della cosa venduta
Il venditore, che non abbia consegnato la cosa venduta al compratore, non può fare valere contro quest’ultimo, che ne è divenuto proprietario ex art. 1376 c.c., il suo possesso della “res” anteriore all’atto di trasferimento, al fine di contrastare la domanda di rivendicazione del compratore stesso o di fondare una domanda di acquisto per usucapione, potendo a tale scopo allegare soltanto il proprio eventuale possesso successivo al suddetto atto di trasferimento. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 31-5-2017, n. 13793
Usucapione – In genere possesso – Trasmissione – Modalità – Contratto ad effetti obbligatori – Idoneità – Condizioni e limiti – “Interversio possessionis”
In un contratto ad effetti obbligatori, la “traditio” del bene non configura la trasmissione del suo possesso ma l’insorgenza di una mera detenzione, sebbene qualificata, salvo che intervenga una “interversio possessionis”, mediante la manifestazione esterna, diretta contro il proprietario/possessore, della volontà di esercizio del possesso “uti dominus”, atteso che il possesso costituisce una situazione di fatto, non trasmissibile, di per sé, con atto negoziale separatamente dal trasferimento del diritto corrispondente al suo esercizio, sicchè non opera la presunzione del possesso utile “ad usucapionem”, previsto dall’art. 1141 c.c., quando la relazione con il bene derivi da un atto o da un fatto del proprietario non corrispondente al trasferimento del diritto. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 2-12-2016, n. 24637