Codice Civile
Articolo 1385 codice civile
Caparra confirmatoria
Se al momento della conclusione del contratto una parte dà all’altra, a titolo di caparra, una somma di danaro o una quantità di altre cose fungibili, la caparra, in caso di adempimento, deve essere restituita o imputata alla prestazione dovuta.
Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l’altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra; se inadempiente è invece la parte che l’ha ricevuta, l’altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra.
Se però la parte che non è inadempiente preferisce domandare l’esecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno è regolato dalle norme generali.
Giurisprudenza:
Dazione differita della caparra confirmatoria – In tema di contratto preliminare, la funzione di anticipazione della prestazione dovuta e di rafforzamento del vincolo obbligatorio propria della caparra confirmatoria – che si perfeziona con la consegna che una parte fa all’altra di una somma di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili per il caso d’inadempimento delle obbligazioni nascenti da un diverso negozio ad essa collegato (c.d. contratto principale) – ben può essere assolta anche da una dazione differita, così posticipandosi la consegna ad un momento successivo alla conclusione del contratto principale, ma a condizione che il momento di tale consegna sia anteriore al termine di scadenza delle obbligazioni pattuite con il preliminare e con la conseguenza che, … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 29-11-2022, n. 35068
Confirmatoria caparra confirmatoria e clausola penale – Funzioni dei due istituti e differenze – In tema di contratto preliminare, la caparra confirmatoria, al pari della clausola penale stipulata per il caso di inadempimento, rivelano il comune intento di indurre l’obbligato all’adempimento e, pertanto, ambedue possono coesistere nell’ambito dello stesso contratto. I due istituti, tuttavia, differiscono quanto ad ambito di applicazione, giacché la caparra confirmatoria trova applicazione quando, per effetto del recesso, il contratto non possa essere più adempiuto, mentre la clausola penale è applicabile … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 29-11-2022, n. 35068
Inadempimento contrattuale – Risoluzione del contratto mediante diffida ad adempiere – Successivo giudizio – Domanda di mero accertamento dell’effetto risolutorio – In tema di inadempimento contrattuale, una volta conseguita attraverso la diffida ad adempiere la risoluzione del contratto al quale accede la prestazione di una caparra confirmatoria, l’esercizio del diritto di recesso è definitivamente precluso, cosicchè la parte non inadempiente che limiti fin dall’inizio la propria pretesa risarcitoria alla ritenzione della caparra ad essa versata o alla corresponsione del doppio della caparra da essa prestata, in caso di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 8-6-2022, n. 18392
Caparra confirmatoria costituita mediante la consegna di un assegno bancario – La caparra confirmatoria può essere costituita anche mediante la consegna di un assegno bancario, pur se l’effetto proprio di essa si perfeziona al momento della riscossione della somma da esso recata e, dunque, salvo buon fine, essendo però onere del prenditore del titolo, dopo averne accettato la consegna, di porlo all’incasso; ne deriva che il comportamento dello stesso prenditore, che ometta di incassare l’assegno e lo trattenga comunque presso di sé, è contrario a correttezza e buona fede, sì da impedirgli di imputare all’inadempimento della controparte il mancato incasso dell’assegno, come pure di recedere dal … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 31-3-2022, n. 10366
Sostituzione della consegna con l’obbligazione della prestazione della caparra – Il patto con cui si stabilisca la corresponsione di quantità determinata di cose fungibili, per il caso dell’inadempimento delle obbligazioni nascenti da un diverso negozio ad esso collegato (cd. contratto principale), allo scopo di rafforzarne il vincolo, ha natura reale e, come tale, è improduttivo di effetti giuridici, ove non si perfezioni con la consegna di tali cose; ciò, tuttavia, non esclude che le parti, nell’ambito della loro autonomia negoziale, possano differire la dazione della caparra, in tutto o in parte, ad un momento successivo alla conclusione del contratto, come previsto dall’art. 1385, comma 1 c.c., purché anteriore alla scadenza delle obbligazioni pattuite, mentre non è consentito escludere la natura reale del patto accessorio, attribuendo all’obbligazione della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 27-7-2021, n. 21506
Restituzione della somma versata a titolo di caparra alla controparte – Diritto della parte adempiente a pretendere il doppio della caparra – In tema di caparra confirmatoria, nel caso in cui la parte inadempiente restituisca la somma versata a titolo di caparra alla controparte (nella specie, a mezzo di assegno bancario), non viene meno il diritto della parte adempiente a pretendere il doppio della caparra, da far valere, ove non emerga in senso contrario un’univoca volontà abdicativa da parte del creditore, mediante l’esercizio del diritto di recesso, anche con la proposizione di apposita domanda giudiziale in caso di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 12-7-2021, n. 19801
Clausole vessatorie – In materia contrattuale le caparre, le clausole penali ed altre simili, con le quali le parti abbiano determinato in via convenzionale anticipata la misura del ristoro economico dovuto all’altra in caso di recesso o inadempimento, non avendo natura vessatoria, non rientrano tra quelle di cui all’art. 1341 c.c. e non necessitano, pertanto, di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 30-6-2021, n. 18550
Inadempimento anteriore al recesso – L’esercizio del diritto di recesso ex art. 1385 c.c. determina lo scioglimento del vincolo contrattuale, radica la pretesa restitutoria quantificata forfettariamente in relazione all’oggetto della caparra confirmatoria e presuppone un inadempimento della controparte verificatosi anteriormente al recesso; ne consegue che qualora il socio di una società di persone abbia trasferito la quota sociale a terzi prima del recesso manifestato dall’altra parte contraente contro la società, non risponde dell’obbligazione restitutoria sorta in capo alla società in forza di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 23-6-2021, n. 17969
IVA sulla caparra – In tema d’IVA, il pagamento di somme di denaro effettuato a titolo di caparra confirmatoria di un contratto di compravendita di immobile è soggetto all’imposta e all’obbligo di fatturazione solo nella misura in cui tali somme siano destinate, per volontà delle parti, accertabile dal giudice di merito in base ad elementi intrinseci ed estrinseci del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 20-10-2021, n. 22825
Legittimità del recesso – Colpa – In tema di contratto preliminare, qualora una delle parti si sia impegnata ad assicurare un determinato risultato è legittimo il recesso dell’altra parte, a prescindere dalla mancanza di colpa in chi abbia promesso il risultato non raggiunto, trattandosi di garanzia che opera per il fatto oggettivo. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza d’appello che ha ritenuto legittimo il recesso dal preliminare di quote di una società da parte della promissaria cessionaria, a fronte dell’inadempimento dei promittenti cedenti all’obbligo di garantire la titolarità in capo alla medesima società oggetto di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-1, Ordinanza 16-10-2020, n. 22429
Domanda di recesso e ritenzione della caparra formulata solo in appello – In tema di contratti cui acceda la consegna di una somma di denaro a titolo di caparra confirmatoria, qualora il contraente non inadempiente abbia agito per la risoluzione (giudiziale o di diritto) ed il risarcimento del danno, costituisce domanda nuova, inammissibile in appello, quella volta ad ottenere la declaratoria dell’intervenuto recesso con ritenzione della caparra (o pagamento del doppio), avuto riguardo – oltre che alla disomogeneità esistente tra la domanda di risoluzione giudiziale e quella di recesso ed all’irrinunciabilità dell’effetto conseguente alla risoluzione di diritto – all’incompatibilità strutturale e funzionale tra la ritenzione della caparra e la domanda di risarcimento: la funzione della caparra, consistendo in una liquidazione anticipata e convenzionale del danno volta ad evitare l’instaurazione di un giudizio contenzioso, risulterebbe infatti frustrata se alla parte che abbia preferito affrontare gli oneri connessi all’azione risarcitoria per ottenere un ristoro patrimoniale più cospicuo fosse consentito – in contrasto con … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 12-10-2020, n. 21971
Domanda di risoluzione del promittente acquirente e di condanna alla restituzione del doppio della caparra – L’istanza di restituzione della caparra in favore del promittente acquirente deve ritenersi inclusa nella domanda, dal medesimo già formulata, di restituzione del doppio della caparra stessa nell’ambito di controversia definita con il rigetto della domanda risolutoria del promittente acquirente, ma con accertamento di impossibilità sopravvenuta di trasferimento del bene oggetto del preliminare di vendita e, conseguentemente, con … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 5-10-2020, n. 21262
Risarcimento del danno – La caparra confirmatoria ex art. 1385 c.c. ha la funzione di liquidare convenzionalmente il danno da inadempimento in favore della parte non inadempiente che intenda esercitare il potere di recesso conferitole “ex lege”, sicché, ove ciò avvenga, essa è legittimata a ritenere la caparra ricevuta ovvero ad esigere il doppio di quella versata; qualora, invece, detta parte preferisca agire per la risoluzione ovvero l’esecuzione del contratto, il diritto al … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 29-9-2020, n. 20532
Imposte sui redditi e disciplina antielusiva – In tema di imposte sui redditi, la disciplina antielusiva di cui all’art. 37-bis del d.P.R. n. 600 del 1973 – espressione del principio generale del divieto di abuso del diritto – non si applica alla risoluzione consensuale di contratto preliminare cui faccia seguito la restituzione della caparra confirmatoria al promissario acquirente (nella specie, ritenuta dall’Ufficio indeducibile ai fini IRPEF ed IRAP per mancata inerenza del costo della restituzione), trattandosi di atto assimilabile ad uno scioglimento del contratto per mutuo dissenso, non rientrante tra i negozi tipizzati dal legislatore. Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza 17-9-2021, n. 19340
IVA – Pagamento di somme a titolo di caparra confirmatoria – Assoggettabilità ad IVA – In tema d’IVA, il pagamento di somme di denaro effettuato a titolo di caparra confirmatoria di un contratto di compravendita di immobile è soggetto all’imposta e all’obbligo di fatturazione solo nella misura in cui tali somme siano destinate, per volontà delle parti, accertabile dal giudice di merito in base ad elementi intrinseci ed estrinseci del contratto, ad anticipazione del prezzo per l’acquisto del bene. Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 20-10-2020, n. 22825
Contratto preliminare di vendita – Obblighi di garanzia di risultato – Inadempimento – Rifiuto della parte non inadempiente di stipulare il definitivo – Colpa dell’obbligato – Irrilevanza –In tema di contratto preliminare, qualora una delle parti si sia impegnata ad assicurare un determinato risultato è legittimo il recesso dell’altra parte, a prescindere dalla mancanza di colpa in chi abbia promesso il risultato non raggiunto, trattandosi di garanzia che opera per il fatto oggettivo. (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza d’appello che ha ritenuto legittimo il recesso dal preliminare di quote di una società da parte della promissaria cessionaria, a fronte dell’inadempimento dei promittenti cedenti all’obbligo di garantire la titolarità in capo alla … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-1, Ordinanza 16-10-2020, n. 22429
Caparra confirmatoria – Rimedi a disposizione della parte non inadempiente – In tema di contratti cui acceda la consegna di una somma di denaro a titolo di caparra confirmatoria, qualora il contraente non inadempiente abbia agito per la risoluzione (giudiziale o di diritto) ed il risarcimento del danno, costituisce domanda nuova, inammissibile in appello, quella volta ad ottenere la declaratoria dell’intervenuto recesso con ritenzione della caparra (o pagamento del doppio), avuto riguardo – oltre che alla disomogeneità esistente tra la domanda di risoluzione giudiziale e quella di recesso ed all’irrinunciabilità dell’effetto conseguente alla risoluzione di diritto – all’incompatibilità strutturale e funzionale tra la ritenzione della caparra e la domanda di risarcimento: la funzione della caparra, consistendo in una liquidazione anticipata e convenzionale del danno volta ad evitare l’instaurazione di un giudizio contenzioso, risulterebbe infatti frustrata se alla parte che abbia preferito affrontare gli oneri connessi all’azione risarcitoria per ottenere un ristoro patrimoniale più cospicuo fosse consentito – in contrasto con il principio costituzionale del giusto processo, che vieta qualsiasi forma di abuso processuale – di modificare la propria strategia difensiva, quando i risultati non corrispondano alle sue aspettative. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 12-10-2020, n. 21971
Preliminare di vendita – Domanda di risoluzione del promittente acquirente e di condanna alla restituzione del doppio della caparra – Rigetto – L’istanza di restituzione della caparra in favore del promittente acquirente deve ritenersi inclusa nella domanda, dal medesimo già formulata, di restituzione del doppio della caparra stessa nell’ambito di controversia definita con il rigetto della domanda risolutoria del promittente acquirente, ma con accertamento di impossibilità sopravvenuta di trasferimento del bene oggetto del preliminare di vendita e, conseguentemente, con affermazione del carattere di indebito assunto dalla medesima caparra. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 5-10-2020, n. 21262
Caparra confirmatoria – Funzione – Liquidazione convenzionale del danno – Parte non inadempiente – Domanda di risoluzione o di esecuzione del contratto – Risarcimento del danno – Prova – La caparra confirmatoria ex art. 1385 c.c. ha la funzione di liquidare convenzionalmente il danno da inadempimento in favore della parte non inadempiente che intenda esercitare il potere di recesso conferitole “ex lege”, sicché, ove ciò avvenga, essa è legittimata a ritenere la caparra ricevuta ovvero ad esigere il doppio di quella versata; qualora, invece, detta parte preferisca agire per la risoluzione ovvero l’esecuzione del contratto, il diritto al risarcimento del danno va provato nell'”an” e nel “quantum”. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 29-9-2020, n. 20532
Disciplina antielusiva – Applicazione – Esclusione – In tema di imposte sui redditi, la disciplina antielusiva di cui all’art. 37-bis del d.P.R. n. 600 del 1973 – espressione del principio generale del divieto di abuso del diritto – non si applica alla risoluzione consensuale di contratto preliminare cui faccia seguito la restituzione della caparra confirmatoria al promissario acquirente (nella specie, ritenuta dall’Ufficio indeducibile ai fini IRPEF ed IRAP per mancata inerenza del costo della restituzione), trattandosi di atto assimilabile ad uno scioglimento del contratto per mutuo dissenso, non rientrante tra i negozi tipizzati dal legislatore. Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza 17-9-2020, n. 19340
Potere del giudice di ridurre la caparra – Inammissibilità – Il potere del giudice di ridurre la penale, previsto dall’art. 1384 c.c., non può essere esercitato per la caparra confirmatoria, sia a cagione del carattere eccezionale della norma in questione, che ne preclude l’applicazione analogica, sia per le differenze strutturali intercorrenti tra i due istituti, in quanto la caparra pur assolvendo, come la clausola penale, alla funzione di liquidare preventivamente il danno da inadempimento, svolge l’ulteriore funzione di anticipato parziale pagamento per … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 25-8-2020, n. 17715
Mutamento della domanda in appello – Recesso del contratto – Nei contratti a prestazioni corrispettive, la parte non inadempiente che abbia agito per l’esecuzione del contratto può, in sostituzione della originaria pretesa, legittimamente chiedere, anche in grado di appello, il recesso dal contratto a norma dell’art. 1385, comma 2, c.c. senza incorrere nelle preclusioni derivanti dalla proposizione dei “nova”, atteso che lo “ius variandi” previsto dall’art. 1453 c.c., che deroga al divieto di “mutatio libelli” contenuto nell’art. 345 c.p.c., può essere esercitato in ogni stato e grado, e persino in sede di rinvio. Ne consegue che la parte appellata che intenda procedere al mutamento della domanda può esercitare tale facoltà anche con la sola comparsa di risposta senza necessità di dover proporre, nei termini e nelle forme previste dalla legge, impugnazione incidentale. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 23-4-2020, n. 8048
Fallimento – Incameramento della caparra – Nella fase di liquidazione dell’attivo fallimentare, al curatore è riconosciuta la possibilità di incamerare la cauzione prestata da colui che, scelto all’esito di una procedura competitiva finalizzata alla cessione dell’azienda, non addivenga, poi, alla stipula del relativo contratto, così venendo meno al rispetto dell’originaria proposta, a condizione che non venga fornita la prova della non imputabilità dell’inadempimento a fatto e colpa dell’aggiudicatario. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 20-11-2019, n. 30200
Nullità del contratto preliminare – Restituzione della caparra – Qualora all’atto della stipula di un contratto preliminare di compravendita il promissario acquirente abbia versato al promittente venditore una somma a titolo di caparra confirmatoria ed il contratto preliminare sia stato successivamente dichiarato nullo con sentenza passata in giudicato, il promissario acquirente ha diritto – senza che possa configurarsi la preclusione del giudicato – alla restituzione della caparra stessa. Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 19-9-2019, n. 23409
Presupposti del recesso – Inadempimento colpevole e di non scarsa importanza – La disciplina del recesso di cui all’art. 1385 c.c. in ipotesi di versamento della caparra confirmatoria, alla stregua della disciplina generale in tema di risoluzione per inadempimento, presuppone l’inadempimento colpevole e di non scarsa importanza in relazione all’interesse dell’altro contraente; ne consegue che il giudice è tenuto ad una valutazione comparativa del comportamento di entrambi i contraenti al fine di stabilire quale di essi abbia fatto venire meno l’interesse dell’altro al mantenimento del negozio. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 8-8-2019, n. 21209
Recesso – Presupposti – Il contraente che vuole esercitare il diritto di recesso ex art. 1385 c.c. non deve essere a sua volta inadempiente; l’indagine circa il suo inadempimento deve avvenire tenendo conto del valore della parte dell’obbligazione non adempiuta rispetto al tutto, sulla base di un criterio di proporzionalità, occorrendo all’uopo verificare, a seguito di una valutazione complessiva e globale del comportamento delle parti se, per effetto dell’inadempimento del recedente, si sia verificata ai danni della controparte una sensibile alterazione dell’equilibrio contrattuale o se, invece, tale alterazione non dipenda dall’inadempimento della controparte. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 16-5-2019, n. 13241
Presupposti del recesso – Inadempimento colpevole e di non scarsa importanza – La disciplina dettata dal secondo comma dell’art. 1385 c.c., in tema di recesso per inadempimento nell’ipotesi in cui sia stata prestata una caparra confirmatoria, non deroga affatto alla disciplina generale della risoluzione per inadempimento, consentendo il recesso di una parte solo quando l’inadempimento della controparte sia colpevole e di non scarsa importanza in relazione all’interesse dell’altro contraente. Pertanto, nell’ indagine sull’inadempienza contrattuale da compiersi al fine di stabilire se ed a chi spetti il diritto di recesso, i criteri da adottarsi sono quegli stessi che si debbono seguire nel caso di controversia su reciproche istanze di risoluzione, nel senso che occorre in ogni caso una valutazione comparativa del comportamento di entrambi i contraenti in relazione al contratto, in modo da stabilire quale di essi abbia fatto venir meno, con il proprio comportamento, l’interesse dell’altro al mantenimento del negozio. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 10-5-2019, n. 12549
Risarcimento del danno – Qualora, anziché recedere dal contratto, la parte non inadempiente si avvalga dei rimedi ordinari della richiesta di adempimento ovvero di risoluzione del negozio, la restituzione della caparra è ricollegabile agli effetti restitutori propri della risoluzione negoziale, come conseguenza del venire meno della causa della corresponsione, giacché, in tale ipotesi, essa perde la suindicata funzione di limitazione forfettaria e predeterminata della pretesa risarcitoria all’importo convenzionalmente stabilito in contratto e la parte che allega di avere subito il danno, oltre che alla restituzione di quanto prestato in relazione al contratto od in esecuzione del medesimo, ha diritto anche al risarcimento dell’integrale danno subito, se e nei limiti in cui riesce a provarne l’esistenza e l’ammontare in base alla disciplina generale degli artt. 1453 ss. c.c. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 27-3-2019, n. 8571
Contratto con pluralità di parti – Litisconsorzio necessario – Il recesso di cui all’art. 1385, comma 2, c.c. costituisce uno speciale strumento di risoluzione di diritto del contratto, collegato alla pattuizione di una caparra confirmatoria, analogo a quelli previsti dagli artt. 1454, 1456 e 1457 c.c., che ha in comune con la risoluzione giudiziale non solo i presupposti (l’inadempimento di non scarsa importanza della controparte), ma anche le conseguenze (la caducazione “ex tunc” degli effetti del contratto). Ne consegue che l’azione finalizzata all’accertamento della legittimità del suddetto recesso da un contratto con più parti deve essere esperita, similmente a quella di risoluzione giudiziale, nei confronti di tutti i contraenti, quali litisconsorti necessari, poiché un contratto unico non può divenire inefficace per alcuni dei soggetti che vi hanno partecipato e rimanere in vita per altri. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 31-1-2019, n. 2969
Qualificazione in contratto del versamento di una somma di denaro come caparra confirmatoria – Significato letterale delle parole – Qualora le parti, con riferimento al versamento di una somma di denaro effettuato al momento della conclusione del contratto, abbiano adoperato la locuzione “caparra confirmatoria”, la relativa dazione deve ritenersi avvenuta a tale titolo, secondo il criterio ermeneutico del significato letterale delle parole, potendo interpretarsi diversamente la comune volontà dei contraenti solo in presenza di altri elementi, quali circostanze o situazioni di segno opposto, che evidenzino l’uso improprio di una tale espressione o la non aderenza alla situazione oggettiva. Cassazione Civile, Sezione 6 Tributaria, Ordinanza 21-5-2018, n. 12423
Contestuale richiesta di restituzione del doppio della caparra – Condanna alla restituzione della sola caparra confirmatoria – Violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato – Esclusione – Non sussiste violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato allorché il giudice, a fronte di una richiesta di restituzione del doppio della caparra indebitamente cumulata con una domanda di risoluzione per inadempimento di un preliminare e conseguente risarcimento del danno, condanni la parte inadempiente alla restituzione di detta caparra, trattandosi del riconoscimento di un bene della vita omogeneo, seppure ridimensionato, rispetto a quanto “ab initio” richiesto e non sussistendo più alcun titolo della controparte a trattenere la somma versata. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata che, dopo avere correttamente escluso il diritto dell’attore, vittorioso sulla domanda di risoluzione, ad ottenere il versamento del doppio della caparra, aveva condannato la controparte al rimborso del prezzo pagato, omettendo di disporre anche la restituzione della caparra confirmatoria). Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 8-5-2018, n. 11012
Differimento consensuale della dazione della caparra – In tema di caparra confirmatoria, le parti, nell’ambito della loro autonomia contrattuale, possono differirne la dazione, in tutto od in parte, ad un momento successivo alla conclusione del contratto principale, ma, in tal caso, non si producono gli effetti che l’art. 1385, comma 2, c.c. ricollega alla consegna, in conformità alla natura reale del patto rafforzativo del vincolo. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 28-2-2018, n. 4661
Richiesta esecuzione del contratto – Sostituzione della originaria pretesa nel corso del giudizio con la domanda di recesso dal contratto – Nell’ipotesi di versamento di una somma di denaro a titolo di caparra confirmatoria, la parte non inadempiente, che abbia agito per l’esecuzione del contratto, può, in sostituzione della originaria pretesa, legittimamente chiedere, nel corso del giudizio, il recesso dal contratto a norma dell’art. 1385, comma 2, c.c. senza incorrere nelle preclusioni derivanti dalla proposizione dei “nova”, poiché tale modificazione dell’originaria istanza costituisce legittimo esercizio di un perdurante diritto di recesso rispetto alla domanda di adempimento. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 16-1-2018, n. 882
Risoluzione del contratto per diffida ad adempiere – Richiesta di ritenzione della caparra o di restituzione del doppio – La risoluzione per diritto del contratto per diffida ad adempiere, ai sensi dell’art. 1454 c.c., non preclude alla parte adempiente, nel caso in cui si stata contrattualmente prevista una caparra confirmatoria, l’esercizio della facoltà di ottenere, secondo il disposto dell’art. 1385 c.c., invece del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 27-11-2017, n. 28221
Contratto preliminare di vendita con versamento di caparra confirmatoria – Inadempimento – In tema di contratto preliminare cui acceda il versamento di una caparra confirmatoria, la parte adempiente che si sia avvalsa della facoltà di provocarne la risoluzione mediante diffida ad adempiere, ai sensi dell’art. 1454 c.c., può agire in giudizio esercitando il diritto di recesso ex art. 1385, comma 2, c.c., e in tal caso, ove abbia ricevuto la caparra, ha diritto di ritenerla definitivamente mentre, ove l’abbia versata, ha diritto di ricevere la restituzione del doppio di essa, con esclusione del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 3-11-2017, n. 26206
Risoluzione del contratto – La risoluzione del contratto di diritto per una delle cause previste dagli artt. 1454, 1455 e 1457 c.c., non preclude alla parte adempiente, nel caso in cui sia stata contrattualmente prevista una caparra confirmatoria, l’esercizio della facoltà di recesso ai sensi dell’art. 1385 c.c. per ottenere, invece del risarcimento del danno, la ritenzione della caparra o la restituzione del suo doppio, poiché dette domande hanno una minore ampiezza rispetto a quella di risoluzione e possono perciò essere proposte anche nel caso in cui … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 6-6-2017, n. 14014