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Art. 1669 cc – Rovina e difetti di cose immobili

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Articolo 1669 codice civile

Rovina e difetti di cose immobili

Quando si tratta di edifici o di altre cose immobili destinate per la loro natura a lunga durata, se, nel corso di dieci anni dal compimento, l’opera, per vizio del suolo o per difetto della costruzione, rovina in tutto o in parte, ovvero presenta evidente pericolo di rovina o gravi difetti, l’appaltatore è responsabile nei confronti del committente e dei suoi aventi causa, purché sia fatta la denunzia entro un anno dalla scoperta.

Il diritto del committente si prescrive in un anno dalla denunzia.


 

Giurisprudenza:

Gravità del vizio – Apprezzamento del giudice di merito – In tema di responsabilità dell’appaltatore ex art. 1669 c.c., la qualificazione del vizio come grave costituisce un apprezzamento di fatto riservato al giudice di merito, incensurabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivato. Cassazione Civile, Sezione , Sentenza 13-12-2021, n. 39599

 

Identificazione delle cose immobili – Riferimento all’art. 812 c.c. – In tema di appalto, gli edifici e le altre cose immobili “destinate per la loro natura a lunga durata” menzionate dall’art. 1669 c.c. sono suscettibili di identificazione attraverso il riferimento all’art. 812 c.c., che rimandando a immobili e costruzioni incorporate al suolo non a scopo transitorio, senz’altro ricomprende nel … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 3-9-2020, n. 18289

 

Interpretazione e qualificazione giuridica principio “iura novit curia” ex art. 113 c.p.c. – Riqualificazione della domanda – In virtù del principio “iura novit curia” di cui all’art. 113, comma 1, c.p.c., il giudice ha il potere-dovere di assegnare una diversa qualificazione giuridica ai fatti e ai rapporti dedotti in giudizio, nonché all’azione esercitata in causa, potendo porre a fondamento della sua decisione disposizioni e principi di diritto diversi da quelli erroneamente richiamati dalle parti, purché i fatti necessari al perfezionamento della fattispecie ritenuta applicabile coincidano con quelli della fattispecie concreta sottoposta al suo esame, essendo allo stesso vietato, in forza del principio di cui all’art. 112 c.p.c., porre a base della decisione fatti che, ancorché rinvenibili all’esito di una ricerca condotta sui documenti prodotti, non siano stati oggetto di puntuale allegazione o contestazione negli scritti difensivi delle parti. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha cassato la sentenza di appello che aveva riqualificato la domanda di risarcimento del danno proposta dall’acquirente di un immobile ai sensi dell’art. 1490 c.c. in termini di azione risarcitoria fondata sulla responsabilità extracontrattuale ex art. 1669 c.c., nonostante nell’atto introduttivo del giudizio di primo grado la parte alienante non fosse … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 27-11-2018, n. 30607

 

Obbligo dell’appaltatore di denunciare tempestivamente al subappaltatore i vizi o le difformità dell’opera a lui contestati dal committente L’appaltatore è tenuto a denunciare tempestivamente al subappaltatore i vizi o le difformità dell’opera a lui contestati dal committente e, prima della formale denuncia di quest’ultimo, non ha interesse ad agire in regresso nei confronti del subappaltatore, atteso che il committente potrebbe accettare l’opera nonostante i vizi palesi, non denunciare mai i vizi occulti oppure denunciarli tardivamente. La denuncia effettuata dal committente direttamente al subappaltatore non è idonea a raggiungere il medesimo scopo di quella effettuata dall’appaltatore ai sensi dell’art. 1670 c.c., dovendo tale comunicazione provenire dall’appaltatore o da suo incaricato e non già “aliunde” come, ad esempio, dal committente-appaltante principale, poiché i rapporti di appalto e di subappalto sono autonomi e la detta comunicazione ha natura comunicativa o partecipativa la quale impone, in base agli artt. 1669 e 1670 c.c., che non solo il destinatario, ma anche la … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 8-10-2018, n. 24717

 

Nozione di gravi difetti – Vizi non totalmente impeditivi dell’uso dello stesso – I gravi difetti che, ai sensi dell’art. 1669 c.c., fanno sorgere la responsabilità dell’appaltatore nei confronti dei committente e dei suoi aventi causa consistono in quelle alterazioni che, in modo apprezzabile, riducono il godimento del bene nella sua globalità, pregiudicandone la normale utilizzazione, in relazione alla sua funzione economica e pratica e secondo la sua intrinseca natura. A tal fine, rilevano pure vizi non totalmente impeditivi dell’uso dell’immobile, come quelli relativi all’efficienza dell’impianto idrico o alla presenza di infiltrazioni e umidità, ancorché … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 4-10-2018, n. 24230

 

Termine decadenziale ex art. 1669 c.c. – Estensione dell’effetto interruttivo previsto dall’art. 1310 cc con riguardo alla ipotesi di condebitori in solido – In tema di responsabilità dell’appaltatore per rovina e difetti di cose immobili, al termine decadenziale previsto dall’art. 1669 c.c. per la denuncia, presupposto necessario per poter agire per il risarcimento del danno, non è applicabile il principio dell’estensione agli altri condebitori – previsto dall’art. 1310, comma 1, c.c. – dell’effetto di un atto interruttivo della prescrizione compiuto nei confronti di uno di essi, avuto riguardo alla differenza ontologica tra i due istituti della decadenza e della prescrizione, che vieta, a norma dell’art. 12 delle disposizioni sulla legge in generale, l’applicazione alla decadenza, in via di interpretazione estensiva, di una norma che disciplina la prescrizione. Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 29 agosto 2018, n. 21327

 

Responsabilità presunta dell’appaltatore – Prova contraria – Condizioni geologiche non accertabili con l’ausilio di strumenti, conoscenze e procedure normali –  L’appaltatore risponde per i difetti della costruzione derivanti da vizi ed inidoneità del suolo anche per mancanza dell’ordinaria diligenza e pure quando gli stessi siano ascrivibili alla imperfetta od erronea progettazione fornitagli dal committente, potendo andare esente da responsabilità, che si presume ai sensi dell’art. 1669 c.c., solamente ove le condizioni geologiche non risultino in concreto accertabili con l’ausilio di strumenti, conoscenze e procedure “normali” avuto riguardo alla specifica natura e alle peculiarità dell’attività esercitata. Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 12 giugno 2018, n. 15321

 

Limitazioni della responsabilità dell’appaltatore – La responsabilità dell’appaltatore nei confronti del committente per i difetti dell’opera a norma degli artt. 1667 e 1668 c.c. non ammette esclusioni (salvo quelle dipendenti dall’accettazione senza riserve dell’opera e del venir meno della garanzia per effetto di decadenza) e neppure limitazioni, dato che l’art. 1668, comma 1, c.c. pone a carico dell’appaltatore tutte le conseguenze dell’inesatto adempimento, obbligandolo a sopportare, a seconda della scelta operata dal committente, l’onere integrale dell’eliminazione dei vizi, o la riduzione del prezzo, salvo il risarcimento del danno, senza alcun riguardo alla consistenza e al costo dei lavori di riparazione o alla misura massima della diminuzione del corrispettivo dell’appalto. Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 29 agosto 2018, n. 21327

 

Decorrenza del termine per la denuncia – Il termine di un anno per la denuncia del pericolo di rovina o di gravi difetti nella costruzione di un immobile, previsto dall’art. 1669 c.c. a pena di decadenza dall’azione di responsabilità contro l’appaltatore, decorre dal giorno in cui il committente consegua una sicura conoscenza dei difetti e delle loro cause, e tale termine può essere postergato all’esito degli accertamenti tecnici che si rendano necessari per comprendere la gravità dei vizi e stabilire il corretto collegamento causale. Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 24 aprile 2018, n. 10048

 

Operatività della garanzia di cui all’art. 1669 c.c. per difetti non riguardanti il bene principale  – In tema di appalto, l’operatività della garanzia di cui all’art. 1669 c.c. si estende anche ai gravi difetti della costruzione che non riguardino il bene principale, ricomprendendo ogni deficienza o alterazione che vada ad intaccare in modo significativo sia la funzionalità che la normale utilizzazione dell’opera, senza che abbia rilievo, in senso contrario, l’esiguità della spesa occorrente per il relativo ripristino. Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 24 gennaio 2018, n. 1751

 

Natura non contrattuale della responsabilità regolata dall’art. 1669 c.c. – La responsabilità regolata dall’art. 1669 c.c. ha natura non contrattuale, derivando da un fatto idoneo a produrre obbligazioni in conformità dell’ordinamento giuridico, ex art. 1173 c.c. ed è, pertanto, esclusivamente a tale disciplina – e non alle norme generali dettate in tema di risoluzione del contratto per inadempimento, ex artt. 1453 ss. c.c. – che occorre fare riferimento in caso di rovina e difetti di immobili, anche laddove l’opera appaltata non sia stata ultimata. Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 27 novembre 2017, n. 28233

 

Alterazione riguardante una parte condominiale ma incidente sulla funzionalità globale dell’edificio – In tema di appalto, i gravi difetti di costruzione che danno luogo alla garanzia prevista dall’art. 1669 c.c. non si identificano necessariamente con vizi influenti sulla staticità dell’edificio ma possono consistere in qualsiasi alterazione che, pur riguardando soltanto una parte condominiale, incida sulla struttura e funzionalità globale dell’edificio, menomandone il … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 17 novembre 2017, n. 27315

 

Appalti a cascata – In tema di responsabilità per rovina e difetti di cose immobili ex art. 1669 c.c., ove il materiale esecutore delle opere non sia legato direttamente da contratto di appalto con il venditore ma indirettamente attraverso una catena di uno o più subappalti (o contratti di altra tipologia) trova applicazione il principio per cui il danneggiato acquirente può agire sia contro l’appaltatore (e gli altri appaltatori) sia contro il venditore, quando l’opera sia a quest’ultimo riferibile – sulla base di un accertamento di fatto relativo all’esistenza di un suo potere direttivo e di controllo sull’appaltatore che non può essere … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 16-11-2017, n. 27250

 

Termine di decorrenza della prescrizione del diritto del committente – In tema di appalto, il termine annuale previsto, a pena di decadenza, dall’art. 1669, comma 1, c.c. per la denuncia dei gravi difetti dell’opera appaltata decorre dal giorno in cui il committente (o l’acquirente) abbia conseguito un apprezzabile grado di conoscenza obbiettiva della gravità dei difetti stessi e della loro derivazione eziologica dall’imperfetta esecuzione dell’opera. (Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione impugnata, che aveva individuato, quale “dies a quo” ai fini del decorso del detto termine annuale, quello di deposito, nell’ambito di un giudizio di merito già pendente, della relazione del consulente tecnico d’ufficio). – Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Ordinanza 17 ottobre 2017, n. 24486

 

Responsabilità in capo al venditore che abbia eseguito lavori di ristrutturazione prima della compravendita – Il venditore che, sotto la propria direzione e controllo, abbia fatto eseguire sull’immobile successivamente alienato opere di ristrutturazione edilizia ovvero interventi manutentivi o modificativi di lunga durata, che rovinino o presentino gravi difetti, ne risponde nei … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 28-7-2017, n. 18891

 

Garanzia per i vizi della cosa venduta  – Prescrizione dell’azione – In tema di vizi della cosa venduta, la prescrizione dell’azione di garanzia accordata al compratore decorre, in ogni caso, dalla consegna allo stesso del bene, non rilevando in senso contrario che l’acquirente non abbia la possibilità di scoprire il vizio, nonostante l’avvenuta consegna, o che questo gli sia stato dolosamente occultato dal venditore, con espedienti o raggiri, salva tuttavia la possibilità, in tale ultimo caso, di invocare la sospensione della prescrizione, agli effetti dell’art. 2941, n. 8, c.c., ove si accerti la sussistenza di una dichiarazione del venditore, non solo obiettivamente contraria al vero quanto, altresì, caratterizzata dalla consapevolezza … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 28-7-2017, n. 18891

 

Responsabilità del costruttore – Obbligo di ripristino – In tema di responsabilità dell’appaltatore ex art. 1669 c.c., il risarcimento del danno riconosciuto al committente per l’eliminazione dei difetti di costruzione dell’immobile può giungere a consentire la completa ristrutturazione di quest’ultimo, comportando tale responsabilità un’obbligazione risarcitoria per equivalente finalizzata al totale ripristino dell’edificio, e non una reintegrazione in forma specifica ex art. 2058 c.c. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata, che aveva condannato l’appaltatore a sostenere tutti i costi necessari per la definitiva eliminazione dei difetti, ancorché… continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 2 civile, Ordinanza 26 giugno 2017, n. 15846