Roma, Via Valadier 44 (00193)
o6.6878241
avv.fabiocirulli@libero.it

Art. 2043 cc – Risarcimento per fatto illecito – Pagina 2

Richiedi un preventivo

Codice Civile

Art. 2043 codice civile

Risarcimento per fatto illecito

Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.


Pagina 1    Pagina 2   Pagina 3

 

© Riproduzione riservata www.studiolegalecirulli.com

Giurisprudenza:

Violazione dei limiti di tollerabilità previsti dall’art. 844 c.c. – Risarcimento del danno – Giurisdizione del giudice ordinario – La controversia nella quale il privato, previo accertamento della rumorosità, molestia e intollerabilità delle immissioni prodotte dagli aerogeneratori di un parco eolico, nonché degli effetti pregiudizievoli da esse recati alla salute propria e dei suoi familiari e al valore economico della sua proprietà, ne abbia domandato la cessazione o, almeno, la riduzione entro i limiti della tollerabilità, unitamente al risarcimento del danno, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, avuto riguardo al “petitum” sostanziale della domanda, la quale non concerne l’annullamento del provvedimento amministrativo di autorizzazione all’istallazione e gestione dell’impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica (né presuppone l’accertamento della sua illegittimità), ma ha ad oggetto la …continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 12-11-2020, n. 25578

 

Violazione della prescrizione sulle distanze tra le costruzioni – Danno in “re ipsa” – La violazione della prescrizione sulle distanze tra le costruzioni, attesa la natura del bene giuridico leso, determina un danno in “re ipsa”, con la conseguenza che non incombe sul danneggiato l’onere di provare la sussistenza e l’entità concreta del pregiudizio patrimoniale subito al diritto di proprietà, dovendosi, di norma, presumere, sia pure “iuris tantum”, tale pregiudizio, fatta salva la possibilità per il preteso danneggiante di dimostrare che, per la peculiarità dei luoghi o …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 09-11-2020, n. 25082

 

Risarcimento del danno – Compensatio lucri cum damno – Eccezione in senso lato rilevabile d’ufficio – L’eccezione di “compensatio lucri cum damno” è un’eccezione in senso lato, vale a dire non l’adduzione di un fatto estintivo, modificativo o impeditivo del diritto azionato, ma una mera difesa in ordine all’esatta entità globale del pregiudizio effettivamente patito dal danneggiato, ed è, come tale, rilevabile d’ufficio dal giudice il quale, per determinare l’esatta misura del danno risarcibile, può fare riferimento, per il principio …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 30-10-2020, n. 24177

 

Immissioni acustiche provenienti da aree pubbliche – Domanda all’eliminazione o alla riduzione nei limiti della soglia di tollerabilità delle immissioni nocive e al risarcimento dei danni – In tema di immissioni acustiche provenienti da aree pubbliche, appartiene alla giurisdizione ordinaria la controversia avente ad oggetto la domanda, proposta da cittadini residenti nelle zone interessate, di condanna della P.A. a provvedere, con tutte le misure adeguate, all’eliminazione o alla riduzione nei limiti della soglia di tollerabilità delle immissioni nocive, oltre che al risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, patiti, atteso che l’inosservanza da parte della P.A. delle regole tecniche o dei canoni di diligenza e prudenza nella gestione dei propri beni può essere denunciata dal privato davanti al giudice ordinario non solo per conseguire la condanna della P.A. al risarcimento dei danni, ma anche per ottenerne la condanna ad un “facere”, tale domanda non investendo scelte ed atti autoritativi della P.A., ma …continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 12-10-2020, n. 21993

 

Responsabilità civile per diffamazione a mezzo di stampa – In tema di responsabilità civile per diffamazione, se il legittimo esercizio del diritto di cronaca esonera il giornalista dall’obbligo di verificare l’attendibilità della fonte informativa nel caso in cui questa provenga dall’autorità investigativa o giudiziaria, l’applicabilità della esimente del diritto di cronaca, quantomeno putativa, gli impone di verificare in modo completo e specifico, mediante un necessario aggiornamento temporale, la veridicità della notizia al momento della sua divulgazione. (In applicazione del principio, la S.C. ha confermato la decisione impugnata che aveva affermato il carattere diffamatorio dell’articolo di stampa in cui si riportava che un avvocato era stato “indagato nel passato” per traffico d’armi, senza aver verificato che la fonte della notizia, costituita da un decreto di archiviazione risalente ad otto anni prima, era stata successivamente oggetto di correzione di errore materiale, con cancellazione del …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 12-10-2020, n. 21969

 

Risarcimento del danno non patrimoniale da perdita della vita – Presupposti – Il danno non patrimoniale da perdita della vita non è indennizzabile “ex se”, senza che con ciò possa ritenersi violato l’art. 2 CEDU sul riconoscimento del “diritto alla vita”, poiché la richiamata norma, pur se di carattere generale e diretta a tutelare ogni possibile componente del bene vita, non detta specifiche prescrizioni sull’ambito ed i modi in cui tale tutela debba esplicarsi, né, in caso di decesso immediatamente conseguente a lesioni derivanti da fatto illecito, impone necessariamente l’attribuzione della tutela risarcitoria, il riconoscimento della quale in numerosi interventi normativi ha, comunque, carattere di specialità e tassatività ed è inidoneo a modificare il vigente sistema della responsabilità civile, improntato al …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 06-10-2020, n. 21508

 

Occupazione illegittima di un immobile – Nel caso di occupazione illegittima di un immobile, il danno subito dal proprietario discende dalla menomazione della facoltà di godimento anche indiretta del bene e ben può essere apprezzato sul piano presuntivo. (Nella fattispecie, la S.C. ha cassato la decisione gravata che aveva rigettato la domanda risarcitoria da occupazione “sine titulo” perché non vi era prova che il bene, ove lasciato libero, sarebbe stato fruttuosamente utilizzato). Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 5-10-2020, n. 21272

 

Occupazione usurpativa di terreni – L’occupazione usurpativa di terreni, che integra un illecito a carattere permanente e non annulla la connotazione urbanistica dei suoli ablati, obbliga l’amministrazione al risarcimento del danno, che deve essere determinato in considerazione del criterio dell’edificabilità legale dei suoli, e quantificato in base all’integrale valore di mercato del terreno, senza che sia consentito alcun ricorso, integrativo o sostitutivo, all’edificabilità di fatto. (Nella specie, in applicazione del principio, la S.C. ha cassato con rinvio la decisione della corte di merito, la quale aveva commisurato il danno alla conformazione e destinazione di fatto dei terreni illecitamente occupati in quanto l’amministrazione aveva provveduto ad asfaltare una strada già …continua a leggereCorte di Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 7 settembre 2020,  n. 18584

 

Esecuzione forzata – Responsabilità del creditore procedente o dell’agente per la riscossione – La vendita forzata – anche nel caso di esecuzione disciplinata dal d.P.R. n. 602 del 1973 – non ha natura negoziale, ma costituisce attività che si svolge nell’ambito di un processo e sotto la direzione del giudice dell’esecuzione, sicché né il creditore (nell’espropriazione ordinaria), né l’agente della riscossione (nella procedura giurisdizionale di riscossione coattiva) assumono obbligazioni dirette, di natura contrattuale o precontrattuale, nei confronti dell’aggiudicatario; ne consegue che non è configurabile, in caso di mancato trasferimento del bene aggiudicato, una loro responsabilità contrattuale ex artt. 1218 e ss. c.c. o precontrattuale ex artt. 1337 e 1338 c.c., fermo restando il dovere di “neminem laedere” sanzionato dall’art. 2043 c.c., con conseguente …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 26 agosto 2020, n. 17814

 

Perdita della capacità di procreare del genitore – Risarcibilità della perdita di stabilire un legame affettivo tra fratelli – La perdita della capacità di procreare del genitore cagiona al figlio del danneggiato principale la lesione dell’interesse, costituzionalmente protetto dall’art. 29 Cost., a stabilire un legame affettivo con uno o più fratelli e, quindi, un danno non patrimoniale risarcibile, sempre che vi siano elementi, anche presuntivi, sufficienti a far ritenere che tale legame sarebbe stato acquisito e che la sua mancanza abbia determinato un concreto pregiudizio. (In applicazione del principio, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza d’appello che aveva rigettato la domanda risarcitoria escludendo la risarcibilità del danno patito dalla figlia minore, sebbene fosse emerso che, …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 21 agosto 2020, n. 17554

 

Spettanza dell’azione contrattuale “iure proprio” agli eredi di un soggetto ammalatosi e poi deceduto a causa di infezione da HCV contratta a seguito di emotrasfusioni eseguite presso un ospedale – Il rapporto contrattuale tra il paziente e la struttura sanitaria o il medico esplica i suoi effetti tra le sole parti del contratto, sicché l’inadempimento della struttura o del professionista genera responsabilità contrattuale esclusivamente nei confronti dell’assistito, che può essere fatta valere dai suoi congiunti “iure hereditario”, senza che questi ultimi, invece, possano agire a titolo contrattuale “iure proprio” per i danni da loro patiti. In particolare, non è configurabile, in linea generale, in favore di detti congiunti, un contratto con effetti protettivi del terzo, ipotesi che va circoscritta al contratto concluso dalla gestante con riferimento alle prestazioni sanitarie afferenti alla procreazione che, per la peculiarità dell’oggetto, è idoneo ad incidere in modo diretto sulla posizione del nascituro e del padre, sì da farne scaturire una tutela estesa a tali soggetti. (Nella specie, la S.C. ha escluso la spettanza dell’azione contrattuale “iure proprio” agli eredi di un soggetto ammalatosi e poi deceduto a causa di infezione da HCV contratta a seguito di emotrasfusioni eseguite presso un ospedale, precisando che essi avrebbero potuto eventualmente beneficiare della tutela aquiliana per i danni da loro stessi subiti). – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 9 luglio 2020, n. 14615

 

Responsabilità medica – Azione contrattuale per danno ‘iure proprio’ – Spettanza ai congiunti – Esclusione – Il rapporto contrattuale tra il paziente e la struttura sanitaria o il medico esplica i suoi effetti tra le sole parti del contratto, sicché l’inadempimento della struttura o del professionista genera responsabilità contrattuale esclusivamente nei confronti dell’assistito, che può essere fatta valere dai suoi congiunti “iure hereditario”, senza che questi ultimi, invece, possano agire a titolo contrattuale “iure proprio” per i danni da loro patiti. In particolare, non è configurabile, in linea generale, in favore di detti congiunti, un contratto con effetti protettivi del terzo, ipotesi che va circoscritta al contratto concluso dalla gestante con riferimento alle prestazioni sanitarie afferenti alla procreazione che, per la peculiarità dell’oggetto, è idoneo ad incidere in modo diretto sulla posizione del nascituro e del padre, sì da farne scaturire una tutela estesa a tali soggetti. (Nella specie, la S.C. ha escluso la spettanza dell’azione contrattuale “iure proprio” agli eredi di un soggetto ammalatosi e poi deceduto a causa di infezione da HCV contratta a seguito di emotrasfusioni eseguite presso un ospedale, precisando che essi avrebbero potuto eventualmente beneficiare della tutela aquiliana per i danni da loro stessi subiti). – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 9 luglio 2020, n. 14615

 

Fatto dannoso dell’incapace – Omessa vigilanza della struttura sanitaria di paziente con problemi psichici – Azione risarcitoria esercitata dai parenti iure proprio – In tema di richiesta di risarcimento danni avanzata dagli stretti congiunti di un paziente con problemi psichici ricoverato presso una struttura sanitaria, qualora essi facciano valere il danno patito “iure proprio” da perdita del rapporto parentale, in particolare nel caso in cui l’iniziativa autolesionistica del malato si risolva in un atto suicidario portato a compimento a causa dell’omessa vigilanza, deve escludersi che l’azione esercitata sia riconducibile alla previsione dell’art. 1218 c.c., poiché il rapporto contrattuale è intercorso solo tra la menzionata struttura ed il ricoverato; ne consegue che l’ambito risarcitorio nel quale la domanda deve essere inquadrata è necessariamente di natura extracontrattuale, atteso che questi ultimi non possono essere nella specie qualificati “terzi protetti dal contratto”, potendo postularsi l’efficacia protettiva verso terzi del contratto concluso tra il nosocomio ed il paziente esclusivamente ove …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 8 luglio 2020, n. 14258

 

Liquidazione del danno biologico – Aspettativa di vita – Ai fini della liquidazione del danno biologico, l’età, in tanto assume rilevanza, in quanto col suo avanzamento diminuisce l’aspettativa di vita, sicché è progressivamente inferiore il tempo per il quale il soggetto leso subirà le conseguenze non patrimoniali della lesione della sua integrità psicofisica. Da tale premessa consegue che, quando la durata della vita futura cessa di essere un valore ancorato alla probabilità statistica, divenendo un dato noto per essere il soggetto deceduto, allora il danno biologico (riconoscibile tutte le volte che la sopravvivenza sia durata per un tempo apprezzabile rispetto al momento delle lesioni) va correlato alla durata della vita effettiva, essendo lo stesso costituito dalle ripercussioni negative (di carattere non patrimoniale e diverse dalla mera …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza del 26-05-2020, n. 9888

 

Condominio – Danni conseguenti a perdite idriche provenienti da tubazioni – Nell’azione risarcitoria esperita nei confronti del proprietario di un’unità condominiale (nella specie, per danni conseguenti a perdite idriche provenienti da tubazioni), la successiva deduzione della qualità di condomino del convenuto costituisce una modificazione della domanda ammissibile ai sensi e nei limiti dell’art. 183, comma 6, c.p.c. e non incorre nel divieto di formulazione di nuove domande, in quanto l’elemento identificativo soggettivo delle “personae” è immutato e la domanda modificata, relativa alla stessa vicenda sostanziale dedotta in giudizio con l’atto introduttivo, non modifica le potenzialità difensive della … continua a leggereCassazione Civile, Sezioni 3, Ordinanza 26-5-2020, n. 9692

 

Pregiudizio subito dal danneggiato e arricchimento del danneggiante mediante il fatto ingiusto – In tema di responsabilità aquiliana, anche quando il fatto illecito è fonte di arricchimento per il danneggiante, il risarcimento del danno va commisurato al pregiudizio subito dal danneggiato, salvo che l’arricchimento derivi dallo sfruttamento di beni o risorse dello stesso danneggiato. (Nella specie, la S.C. ha statuito che il risarcimento del danno per la mancata pubblicazione della sentenza di condanna per diffamazione deve essere parametrato al danno inferto al diffamato e non …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 23 aprile 2020, n. 8137

 

Personalizzazione del danno biologico – La personalizzazione del danno biologico presuppone l’esistenza di specifiche circostanze di fatto che valgano a superare le conseguenze ordinarie già previste e compensate dalla liquidazione forfettizzata del danno non patrimoniale assicurata …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 11-03-2020, n. 7024

 

Diffamazione – Risarcimento del danno all’immagine ed alla reputazione – Onere di allegazione e prova – Il danno all’immagine ed alla reputazione (nella specie, per un articolo asseritamente diffamatorio), inteso come “danno conseguenza”, non sussiste “in re ipsa”, dovendo essere allegato e provato da chi ne domanda il risarcimento. Pertanto, la sua liquidazione deve essere compiuta dal giudice, con accertamento in fatto non sindacabile in sede di legittimità, sulla base non di valutazioni astratte, bensì del concreto pregiudizio presumibilmente patito dalla vittima, per come da questa dedotto e dimostrato, anche attraverso presunzioni gravi, precise e concordanti, che siano fondate, però, su elementi indiziari diversi dal …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 18 febbraio 2020, n. 4005

 

Danni cagionati dalla fauna selvatica – Responsabilità della p.a. – In tema di responsabilità extracontrattuale, il danno cagionato dalla fauna selvatica in circolazione è risarcibile dalla P.A. non ex art. 2052 c.c., essendo lo stato di libertà della selvaggina incompatibile con qualsiasi obbligo di custodia, ma, anche dopo l’entrata in vigore della l. n. 157 del 1992, in forza dell’art. 2043 c.c., con la conseguenza che spetta al danneggiato provare la condotta colposa causalmente efficiente dell’ente pubblico. In particolare, il dovere della P.A. di predisporre dispositivi specifici per avvisare dei rischi o scoraggiare l’attraversamento degli animali può trovare fondamento solo in norme particolari poste a tutela di chi si trovi ad attraversare un certo territorio in una situazione di concreto pericolo, da valutare “ex ante”, quale è, con riguardo all’utilizzo della rete viaria, l’art. 84, comma 2, reg. es. c.d.s., che impone, a fini general-preventivi e sulla base di un principio di precauzione, l’installazione di segnali “quando …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 18 febbraio 2020, n. 4004

 

Domanda di restituzione della quota della tariffa del servizio idrico integrato – Legittimazione passiva – La legittimazione passiva in ordine alla domanda di restituzione della quota della tariffa del servizio idrico integrato, non dovuta in ragione del mancato funzionamento dell’impianto di depurazione, spetta, oltre che al gestore del servizio che, in quanto parte del contratto di somministrazione, abbia ricevuto il pagamento indebito, anche al titolare del predetto impianto, a carico del quale può configurarsi una concorrente responsabilità, avente natura extracontrattuale, a titolo di cooperazione nell’inadempimento. (Nell’enunciare il principio, la S.C. ha precisato che, nel primo caso, grava sul gestore del servizio idrico integrato l’onere di dimostrare il corretto funzionamento dell’impianto nel periodo oggetto di fatturazione mentre, nel secondo, tale prova deve essere data dall’utente). – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 11 febbraio 2020, n. 3314

 

Risarcimento del danno alla persona – Risarcimento del danno da invalidità temporanea e invalidità permanente – In tema di risarcimento del danno alla persona, la mancanza di un reddito al momento dell’infortunio, dovuta allo stato di disoccupazione del soggetto leso, può escludere il danno da invalidità temporanea, ma non anche il danno futuro collegato all’invalidità permanente, il quale verrà ad incidere sulla capacità di guadagno della vittima nel momento in cui questa inizierà un’attività remunerata, salvo che si …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 21 gennaio 2020, n. 1163

 

Responsabilità civile per diffamazione del pubblico ufficiale – Dovere del pubblico ufficiale di riferire i fatti costituenti reato – Il dovere del pubblico ufficiale di riferire i fatti costituenti reato non lo esime dalla responsabilità civile per diffamazione qualora, con lettere dirette a varie autorità, riferisca fatti generici e non accertati, senza indicazione di fonti di prova, ed esprima giudizi offensivi. – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 15 gennaio 2020, n. 528

 

Compressione o limitazione del diritto proprietà o di usufrutto di un immobile causate dall’altrui fatto dannoso – Valutazione economica – La compressione o la limitazione del diritto di proprietà o di usufrutto di un immobile, che siano causate dall’altrui fatto dannoso – nella specie, infiltrazione di acqua proveniente da terrazze di copertura dell’edificio condominiale – sono suscettibili di valutazione economica non soltanto se ne derivi la necessità di una spesa ripristinatoria (c.d. danno emergente) o di perdita dei frutti della cosa (c.d. lucro cessante), ma anche se la compressione e la limitazione del godimento siano sopportate dal titolare con suo personale disagio o sacrificio. In ordine alla sussistenza e quantificazione di tale danno, mentre resta a carico del proprietario o dell’usufruttuario il relativo onere probatorio, che può essere assolto …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 17 dicembre 2019, n. 33439

 

Appalto per interventi di ricostruzione e di immobili a seguito di eventi sismici – Danni derivanti da omessa, parziale o carente riattazione – In tema di appalto per interventi di ricostruzione e di immobili a seguito di eventi sismici, per i danni derivanti da omessa, parziale o carente riattazione, è configurabile la responsabilità, non solo dell’appaltatore, ma anche dell’amministrazione committente, alla luce degli obblighi sulla medesima incombenti con riferimento alla fase iniziale di progettazione dei …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 13 dicembre 2019, n. 32991

 

Responsabilità civile – Investimento di un pedone – Impossibilità di avvistarlo – In caso di investimento di un pedone, la responsabilità del conducente è esclusa quando risulti provato che non vi era, da parte di quest’ultimo, alcuna possibilità di prevenire l’evento, situazione ricorrente allorchè il pedone abbia tenuto una condotta imprevedibile ed anormale, sicchè l’automobilista si sia trovato nell’oggettiva impossibilità di avvistarlo e comunque di osservarne tempestivamente i movimenti. – Corte di Cassazione, Sezione 6 3 civile, Ordinanza 4 dicembre 2019, n. 31714

 

Responsabilità civile – Condotte colpose di soggetti diversi – Terzo corresponsabile chiamato dal convenuto – Automatica estensione della originaria domanda attorea – In tema di responsabilità civile, nell’ipotesi in cui la parte convenuta chiami in causa un terzo in qualità di corresponsabile dell’evento dannoso, la richiesta risarcitoria deve intendersi estesa al medesimo terzo anche in mancanza di un’espressa dichiarazione in tal senso dell’attore, poiché la diversità e pluralità delle condotte produttive dell’evento dannoso non dà luogo a distinte obbligazioni risarcitorie, non mutando l’oggetto del giudizio; un’esplicita domanda dell’attore è, invece, necessaria quando la chiamata del terzo si fondi sulla deduzione di un rapporto sostanziale differente da quello invocato dall’attore nei confronti del convenuto. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto la domanda risarcitoria proposta contro l’ente comunale, convenuto quale custode ex art. 2051 c.c. di una strada pubblica, automaticamente estesa al terzo ente provinciale, chiamato ai sensi dell’art. 2043 c.c. …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 28 novembre 2019, n. 31066

 

Azione risarcitoria esperita dal comproprietario di un bene “pro indiviso” per il minor godimento del bene – In materia di comunione nei diritti reali, l’azione risarcitoria esperita dal comproprietario di un bene “pro indiviso” per il minor godimento del bene (nella specie, per violazione della normativa edilizia da parte del proprietario confinante) dà diritto ad ottenere la liquidazione del danno nella misura necessaria a compensare tutte le disutilità derivanti dalla compromissione delle facoltà dominicali, consistenti nel deprezzamento del bene comune, dovendosi presumere che l’attore abbia agito nell’interesse degli altri comunisti rimasti inerti in virtù del principio della “rappresentanza reciproca”, fondata sulla comunione di interessi ed attributiva a ciascuno d’una “legittimazione sostitutiva”. – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 14 novembre 2019, n. 29506

 

Risarcimento del danno – Liquidazione equitativa del danno da perdita del rapporto parentale – Nella liquidazione equitativa del danno da perdita del rapporto parentale – diversamente da quanto statuito per il pregiudizio arrecato all’integrità psico-fisica – le tabelle predisposte dal Tribunale di Milano non costituiscono concretizzazione paritaria dell’equità su tutto il territorio nazionale; tuttavia, qualora il giudice scelga di applicare i predetti parametri tabellari, la personalizzazione del risarcimento non può discostarsi dalla misura minima ivi prevista senza dar conto nella motivazione di una specifica situazione, diversa da quelle già considerate come fattori determinanti la divergenza tra il minimo e il massimo, che giustifichi la decurtazione. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha cassato la …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 14 novembre 2019, n. 29495

 

Espropriazione per pubblico interesse – Indennità di espropriazione – Conclusioni del c.t.u. – Dissenso della corte d’appello – Nel giudizio avente ad oggetto la determinazione della giusta indennità di espropriazione, la Corte d’Appello può legittimamente disattendere le conclusioni espresse dal consulente tecnico nominato circa il valore del bene, purché svolga nella motivazione una valutazione critica delle risultanze processuali, indicando, in particolare, gli argomenti su cui fonda il proprio dissenso nonché gli elementi ed i criteri cui ha fatto ricorso per pervenire ad una valutazione contrastante al fine di non vulnerare il principio del contraddittorio. (Nella specie, la Corte ha cassato la sentenza della Corte d’Appello nella quale erano stati ritenuti inattendibili in modo apodittico gli …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 1 civile, Ordinanza 18 luglio 2019, n. 19468

 

Sconfinamento nella realizzazione dell’opera pubblica – Natura di comportamento di mero fatto – Azione risarcitoria – Giurisdizione del giudice ordinario – In tema di conflitto di giurisdizione avente ad oggetto una controversia relativa ad un’ipotesi di cd. sconfinamento, ossia del caso in cui la realizzazione dell’opera pubblica abbia interessato un terreno diverso o più esteso rispetto a quello considerato dai provvedimenti amministrativi di occupazione e di espropriazione, oltre che dalla dichiarazione di pubblica utilità, l’occupazione e la trasformazione del terreno da parte della P.A. costituisce un comportamento di mero fatto, perpetrato in carenza assoluta di potere, che integra un illecito a carattere permanente, lesivo del diritto soggettivo (cd. occupazione usurpativa), …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezioni Unite, Ordinanza 8 luglio 2019, n. 18272

 

Illecito anticoncorrenziale – Prescrizione – In tema di risarcimento del danno da illecito anticoncorrenziale, riconducibile alla categoria del danno lungolatente, il termine di prescrizione della relativa azione comincia a decorrere, non dal momento in cui il fatto si verifica nella sua materialità e realtà fenomenica, ma da quando esso si manifesta all’esterno con tutti i connotati che ne determinano l’illiceità. (Nell’affermare il principio, la S.C. ha confermato la decisione di merito, che aveva dato rilievo, ai fini della decorrenza della prescrizione, al momento in cui la condotta, qualificata come abuso di posizione dominante, …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 1 civile, Ordinanza 5 luglio 2019, n. 18176

 

Illecito anticoncorrenziale – Provvedimenti dell’AGCM – Prova privilegiata – Nel giudizio instaurato ai sensi dell’art. 33, comma 2, della l. n. 287 del 1990 per il risarcimento dei danni derivanti da illeciti anticoncorrenziali, i provvedimenti assunti dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) e le decisioni del giudice amministrativo, che eventualmente abbiano confermato o riformato quei provvedimenti, costituiscono prova privilegiata in relazione alla sussistenza del comportamento accertato o della …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 1 civile, Ordinanza 5 luglio 2019, n. 18176

 

Risarcimento del danno biologico cd. terminale – Presupposti – Il danno biologico cd. terminale è configurabile, e trasmissibile “iure successionis”, ove la persona ferita non muoia immediatamente, sopravvivendo per almeno ventiquattro ore, tale essendo la durata minima, per convenzione legale, ai fini dell’ apprezzabilità dell’invalidità temporanea, essendo, invece, …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 5 luglio 2019, n. 18056

 

Danno alla persona – Indennità di malattia e risarcimento del danno – Compensatio lucri cum damno – In caso di sinistro che comporti la perdita totale o parziale, temporanea o definitiva, della capacità lavorativa, il danneggiato non può cumulare la prestazione previdenziale che abbia eventualmente percepito (a titolo di indennità di malattia o di pensione di invalidità) con l’integrale risarcimento del danno patrimoniale da lucro cessante, essendo entrambe le poste finalizzate al ristoro della lesione del medesimo bene della vita (vale a dire, la capacità di produrre reddito), sicchè, nel caso in …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 5 luglio 2019, n. 18050

 

Danno alla persona – Valutazione e liquidazione – Danni futuri danno patrimoniale da incapacità lavorativa specifica – Criteri di liquidazione – Il danno patrimoniale futuro da perdita della capacità lavorativa specifica, in applicazione del principio dell’integralità del risarcimento sancito dall’artt. 1223 c.c., deve essere liquidato moltiplicando il reddito perduto per un adeguato coefficiente di capitalizzazione, utilizzando quali termini di raffronto, da un lato, la retribuzione media dell’intera vita lavorativa della categoria di pertinenza, desunta da parametri di rilievo normativi o altrimenti stimata in via equitativa, e, dall’altro, coefficienti di capitalizzazione di maggiore affidamento, in quanto aggiornati e scientificamente corretti, quali, ad esempio, quelli approvati con provvedimenti normativi per la capitalizzazione delle rendite previdenziali o assistenziali oppure quelli elaborati specificamente nella materia del danno aquiliano. (Riaffermando il principio, la S.C. ha cassato la decisione impugnata, che aveva determinato la quota di reddito perduto da un avvocato, esercente da cinque anni la professione, sulla base dell’imponibile fiscale dichiarato dal danneggiato nell’anno del …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 25 giugno 2019, n. 16913

 

Straripamento di un corso d’acqua pubblico per omessa cura o manutenzione Acque – Competenza – Nelle controversie aventi per oggetto il risarcimento dei danni derivanti dallo straripamento di un corso d’acqua pubblico per omessa cura o manutenzione dello stesso, ex art. 140, lett. e), del r.d. n. 1775 del 1933, spettano alla competenza dei tribunali regionali delle acque le domande in relazione alle quali l’esistenza dei danni dipenda dall’esecuzione, dalla manutenzione o dal funzionamento di un’opera idraulica, mentre restano riservate alla cognizione del giudice in sede ordinaria quelle aventi per oggetto pretese che si ricollegano solo indirettamente e occasionalmente alle vicende relative al governo delle acque, atteso che la competenza del giudice specializzato si giustifica in presenza di comportamenti, commissivi o omissivi, che implichino apprezzamenti circa la deliberazione, la progettazione e l’attuazione di opere idrauliche …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 6 3 civile, Ordinanza 20 giugno 2019, n. 16636

 

Nesso di causalità – In tema di illecito civile, il nesso di causalità materiale va accertato secondo il criterio del “più probabile che non”, indicando esso la misura della relazione probabilistica concreta tra condotta ed evento dannoso, con apprezzamento non isolato bensì complessivo ed organico dei singoli elementi indiziari o …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 20 giugno 2019, n. 16581

 

Danno arrecato da terzi alla società – Diritto al risarcimento in capo al singolo socio – Qualora terzi arrechino danno ad una società di capitali, il socio è legittimato a domandare il ristoro del pregiudizio da lui subito ove non risarcibile alla società perché riguardante la sfera personale (diritto all’onore od alla reputazione) o la perdita di opportunità personali, economiche e lavorative dello stesso socio o la riduzione del cd. merito creditizio di quest’ultimo. (Nella specie, l’attore aveva dedotto che il fallimento di due società, delle quali egli era socio accomandatario e garante, era da …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 20 giugno 2019, n. 16581

 

Danno alla persona – Indennità di malattia e risarcimento del danno – Compensatio lucri cum damno – Le somme che l’ente gestore di assicurazione sociale – nella specie, l’Inps – abbia liquidato al danneggiato a titolo di rendita per l’invalidità civile vanno detratte dall’ammontare dovuto, allo stesso titolo, dal responsabile civile al medesimo danneggiato, giacché quest’ultimo verrebbe altrimenti a conseguire un importo maggiore di quello cui ha diritto. – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 20 giugno 2019, n. 16580

 

Diritto di cronaca opera cinematografica di taglio documentaristico o giornalistico – Esimente della verità putativa – Allorchè un’opera artistica riguardi vicende di cronaca ancora in evoluzione, utilizzi i nomi propri delle persone coinvolte ed adotti un taglio al contempo sia narrativo che giornalistico e documentaristico, dovendo darsi prevalenza agli aspetti di tipo informativo rispetto a quelli artistici e creativi, la valutazione dell’esimente della verità putativa deve attenersi ai più stringenti criteri richiesti in tema di esercizio del diritto di cronaca, non limitandosi all’esame dei soli elementi formali ed estrinseci ma estendendo l’analisi anche all’uso di eventuali espedienti stilistici che possono trasmettere agli spettatori, anche al di là di una formale ed apparente correttezza espositiva, connotazioni negative sulle persone e sul ruolo dalle stesse rivestito, sicchè ogni …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 1 civile, Sentenza 19 giugno 2019, n. 16506

 

Giudizio di rinvio innanzi alla corte d’appello civile – Nesso di causalità – Criterio del “più probabile che non” – Nel giudizio civile di rinvio ex art. 622 c.p.p. si determina una piena “translatio” del giudizio sulla domanda civile, sicchè la Corte di appello civile competente per valore, cui la Cassazione in sede penale abbia rimesso il procedimento ai soli effetti civili, applica le regole processuali e probatorie proprie del processo civile e, conseguentemente, adotta, in tema di nesso eziologico tra condotta ed evento di danno, il criterio causale del “più probabile che non” e non quello …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 12 giugno 2019, n. 15859

 

Occupazione illegittima della P.A. – Risarcimento del danno – La riduzione dell’occupazione appropriativa al rango di illecito aquiliano di diritto comune rende superata la distinzione di essa dall’occupazione usurpativa, giacchè in entrambi i casi ci si trova in presenza di una condotta illecita della P.A. che spoglia il privato della proprietà …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 29 maggio 2019, n. 14657

 

Ricorso per cassazione – Responsabilità processuale aggravata ai sensi dell’art. 96, comma 3, c.p.c. – La proposizione di un ricorso per cassazione in palese violazione dell’art. 366 c.p.c., tale da concretare un errore grossolano del difensore nella redazione dell’atto, giustifica la condanna della parte – che risponde delle condotte del proprio avvocato ex art.2049 c.c. – al risarcimento dei danni per responsabilità processuale aggravata ai …continua a leggere ►  Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza 23-5-2019, n. 14035

 

Esercizio abusivo di servitù di veduta – La lesione del diritto di proprietà, conseguente all’esercizio abusivo di una servitù di veduta, è di per sé produttiva di un danno, il cui accertamento non richiede, pertanto, una specifica attività probatoria e per il risarcimento del quale il giudice deve procedere ai sensi dell’art. 1226 c.c., adottando eventualmente, quale parametro di liquidazione equitativa, una percentuale del … continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 6 civile, Ordinanza 13 maggio 2019, n. 12630

 

Espropriazione per pubblico interesse – Emanazione di decreto di asservimento – Effetti sulle domande di risarcimento del danno in forma specifica – L’emanazione di un decreto di asservimento di un’area in proprietà privata, sulla quale sia in corso una occupazione illegittima da parte della P.A., determina l’improcedibilità della domanda di risarcimento in forma specifica proposta dal privato al fine di ottenere la rimozione delle opere eseguite, salva l’avvenuta formazione del giudicato sul diritto alla restituzione del bene, ma non anche della domanda risarcitoria dal medesimo avanzata in relazione all’occupazione del fondo dall’origine sino all’emanazione del detto decreto, atteso l’effetto conformativo prodotto “ex nunc” sulla …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezioni Unite, Sentenza 10 maggio 2019, n. 12589

 

Danno alla persona – Invalidità permanente – Valutazione e liquidazione – Prognosi sulla durata della vita dello specifico soggetto danneggiato – In tema di danno futuro causato da invalidità permanente, ai fini della liquidazione rileva non la speranza di vita media nazionale ma la prognosi di durata della vita dello specifico soggetto danneggiato. (In applicazione del principio, la S.C., in fattispecie nella quale il danneggiato aveva chiesto il risarcimento dei danni patrimoniali conseguenti ad un sinistro stradale in cui era rimasto coinvolto riportando gravi lesioni personali, ha ritenuto esente da critiche la sentenza che aveva proceduto alla liquidazione moltiplicando l’importo annuale delle spese mediche dovute per assistenza …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 6 3 civile, Ordinanza 30 aprile 2019, n. 11393

 

Risarcimento del danno non patrimoniale – Ricorso alla prova presuntiva del danno – Il danno non patrimoniale, consistente nella sofferenza morale patita dal prossimo congiunto di persona lesa in modo non lieve dall’altrui illecito, può essere dimostrato con ricorso alla prova presuntiva ed in riferimento a quanto ragionevolmente riferibile alla realtà dei rapporti di convivenza ed alla gravità delle ricadute della condotta. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza gravata che aveva ritenuto …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 24 aprile 2019, n. 11212

 

Occupazione immobiliare abusiva – Il danno subito dal proprietario non può ritenersi sussistente in re ipsa – Nel caso di occupazione illegittima di un immobile il danno subito dal proprietario non può ritenersi sussistente “in re ipsa”, atteso che tale concetto giunge ad identificare il danno con l’evento dannoso ed a configurare un vero e proprio danno punitivo, ponendosi così in contrasto sia con l’insegnamento delle Sezioni Unite della S.C. (sent. n. 26972 del 2008) secondo il quale quel che rileva ai fini risarcitori è il danno-conseguenza, che deve essere allegato e provato, sia con l’ulteriore e più recente intervento nomofilattico (sent. n. 16601 del 2017) …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 24 aprile 2019, n. 11203

 

Servizio sanitario nazionale – Incarico professionale esercitato al di fuori dell’ambito territoriale di competenza – Responsabilità ex art. 2043 c.c. del medico – La relazione intercorrente tra la condotta degli enti pubblici (che dapprima avevano concluso l’accordo integrativo regionale che consentiva l’apertura di un secondo studio nell’ambito del distretto, e successivamente avevano rilasciato i relativi titoli autorizzativi) e la condotta dei medici convenzionati che esercitarono l’attività professionale anche in un ambito territoriale diverso da quello originariamente loro assegnato (benché collocato nell’ambito del medesimo “distretto”), non si configura come relazione di corrispondenza necessitata, nel senso che dall’illegittimità della prima discenda automaticamente la responsabilità ex art. 2043 c.c. del medico convenzionato, richiedendosi, per l’integrazione di quest’ultima che: 1) la condotta materiale del soggetto privato non riceva (o non riceva più) copertura legale in virtù del titolo amministrativo – ritenuto illegittimo e annullato dalla stessa P.A. o dal giudice amministrativo, ovvero disapplicato dal giudice ordinario (condotta “non jure”) -; 2) …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 18 aprile 2019, n. 10831

 

Nesso di causalità – Censurabilità in sede di legittimità  – L’errore compiuto dal giudice di merito nell’individuare la regola giuridica in base alla quale accertare la sussistenza del nesso causale tra fatto illecito ed evento è censurabile in sede di giudizio di legittimità ai sensi dell’art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c., mentre l’eventuale errore nell’individuazione delle conseguenze derivanti dall’illecito, alla luce della regola …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 10 aprile 2019, n. 9985

 

Esercizio del diritto di critica nei confronti di un magistrato – Rispetto dei limiti della continenza formale – DiffamazioneL’esercizio del diritto di critica nei confronti di un magistrato (consistito, nella specie, nell’averlo additato in un esposto disciplinare come autore di atti viziati da parzialità nella gestione di un procedimento di separazione) può ritenersi lecito quando sia guidato dalla ragionevole convinzione soggettiva che i fatti corrispondano a verità, mentre non è configurabile se supera il limite della continenza non essendo suffragato da fatti obiettivamente riscontrabili e controbilanciato dal requisito della verità putativa. A questo fine, pertanto, il giudizio di liceità sull’esplicazione del diritto di critica richiesto al giudice civile ai fini della decisione sulla domanda di risarcimento deve estendersi in concreto alla verifica del carattere non veritiero o meno, anche solo in termini di verità putativa, dei fatti attribuiti. (In applicazione dell’enunciato principio, la S.C. ha confermato la decisione di merito che, nel ritenere fondata l’azione di responsabilità civile per diffamazione proposta dalla parte civile, ha rilevato la natura illecita dell’esercizio del diritto di critica nel contenuto di un esposto, redatto dalla parte e condiviso dal suo legale, sulla base degli elementi riscontrati in fatto e nella piena disponibilità delle parti prima della redazione dell’esposto, dai quali ben …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 9 aprile 2019, n. 9799

 

Inosservanza della p.a. nella gestione e manutenzione dei propri beni – Giurisdizione del giudice ordinario – L’inosservanza da parte della P.A., nella gestione e manutenzione dei beni che ad essa appartengono, delle regole tecniche, ovvero dei canoni di diligenza e prudenza, può essere denunciata dal privato dinanzi al giudice ordinario non solo ove la domanda sia volta a conseguire la condanna della P.A. al risarcimento del danno patrimoniale, ma anche ove sia volta a conseguire la condanna della stessa ad un “facere”, giacché la domanda non investe scelte ed atti autoritativi dell’amministrazione, ma attività soggetta al rispetto del principio del “neminem laedere”. Né è di ostacolo il disposto dell’art. 34 del d.lgs. n. 80 del 1998, come sostituito dall’art. 7 della l. n. 205 del 2000 – che devolve al giudice amministrativo le controversie in materia di urbanistica ed edilizia – giacché, a seguito della sentenza n. 204 del 2004 della Corte costituzionale, tale giurisdizione esclusiva non è estensibile alle controversie nelle quali la P.A. non eserciti alcun potere autoritativo finalizzato al perseguimento di interessi pubblici alla cui tutela sia preposta. (In applicazione del principio, la S.C. ha ritenuto sussistente la giurisdizione del giudice ordinario con riferimento a controversia promossa dalla proprietaria di un immobile nei confronti di un comune al fine di ottenerne la condanna all’esecuzione delle opere necessarie ad …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 4-4-2019, n. 9318

 

Responsabilità medica – Nesso Causale – È configurabile il nesso causale tra il comportamento omissivo del medico ed il pregiudizio subito dal paziente qualora attraverso un criterio necessariamente probabilistico, si ritenga che l’opera del medico, se correttamente e prontamente prestata, avrebbe avuto serie ed apprezzabili possibilità di evitare il danno verificatosi: laddove il danno dedotto sia costituito anche dall’evento morte sopraggiunto in corso di causa ed oggetto della domanda in quanto riconducibile al medesimo …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 27 marzo 2019, n. 8461

 

Danno alla persona – Invalidità permanente – Valutazione e liquidazione – In tema di risarcimento del danno, il giudice, in presenza di sinistri che abbiano costretto il leso ed i suoi familiari a numerosi e ripetuti ricoveri, purché questi ultimi siano documentati, può liquidare il pregiudizio consistito nelle erogazioni per viaggi di cura e spese mediche anche in assenza della prova dei relativi esborsi, ai sensi dell’art. 1226 c.c. – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 27 marzo 2019, n. 8442

 

Risarcimento del danno derivante dalla privazione del possesso di un immobile – Non può essere accolta la domanda di risarcimento del danno derivante dalla privazione del possesso di un immobile (nella specie, tre posti auto all’interno di un cortile condominiale) in modo violento o clandestino (che si configura come fatto illecito) nel caso in cui la parte non abbia fornito la prova dell’esistenza e dell’entità materiale del pregiudizio e la domanda non sia limitata alla richiesta della sola pronuncia sull'”an debeatur”, non essendo allora ammissibile il ricorso al potere officioso di …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 20-3-2019, n. 7871

 

Obbligo giuridico di impedire l’evento – In tema di responsabilità civile, la condotta attiva colposa, caratterizzata dall’omesso rispetto di regole cautelari proprie (cd. “omissione nell’azione”), va distinta dalla condotta omissiva propria (omissione in senso stretto), in quanto, mentre quest’ultima postula, ai fini del risarcimento del danno ad essa conseguente, la violazione di uno specifico obbligo di agire per impedire la lesione di un diritto altrui, la prima presuppone semplicemente il mancato rispetto di regole di prudenza, perizia o diligenza volte a prevenire il danno medesimo. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva condannato un Comune al risarcimento dei danni subìti da un privato in conseguenza delle ustioni riportate dopo essersi seduto su un tratto di spiaggia in cui erano state nascoste le braci ardenti residuate da un falò acceso da …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 15 marzo 2019, n. 7362

 

Criterio di collegamento per radicare la giurisdizione in materia di illeciti dolosi e colposi – L’art. 5, punto 3, del regolamento CEE n. 44 del 2001 (reiterativo dell’art. 5, n. 3, della Convenzione di Bruxelles 27 settembre 1968, concernente la competenza giurisdizionale e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, resa esecutiva in Italia con la legge 21 giugno 1971, n. 804), che individua il criterio di collegamento per radicare la giurisdizione in materia di illeciti dolosi e colposi nel “luogo in cui l’evento dannoso è avvenuto o può avvenire”, va inteso nel senso che per tale luogo deve intendersi quello in cui è avvenuta la lesione del diritto della vittima, senza considerazione del danno – conseguenza ovvero del luogo in …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 12 marzo 2019, n. 7007

 

Diffamazione a mezzo email – In tema di diffamazione a mezzo email, non è necessario il contemporaneo inoltro ad una pluralità di destinatari, posto che l’attitudine lesiva dell’onore è insita nell’idoneità del mezzo prescelto ad un’ampia diffusività e prescinde dalla contestualità della ricezione del …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 6-2-2019, n. 3540

 

Responsabilità medica – Risarcimento del danno conseguente al contagio da virus HBV, HIV o HCV – Nel giudizio promosso nei confronti del Ministero della salute per il risarcimento del danno conseguente al contagio da virus HBV, HIV o HCV a seguito di emotrasfusioni con sangue infetto, l’indennizzo di cui alla l. n. 210 del 1992 non può essere scomputato dalle somme liquidabili a titolo di risarcimento del danno (“compensatio lucri cum damno”), qualora non sia stato corrisposto e tanto menodeterminato o …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 31 gennaio 2019, n. 2778

 

Procedimento di evidenza pubblica – Erronea scelta del contraente di un appalto – In tema di procedimento di evidenza pubblica, l’erronea scelta del contraente di un appalto, divenuto inefficace per effetto dell’annullamento dell’aggiudicazione da parte del giudice amministrativo, espone la P.A. al risarcimento dei danni per le perdite e i mancati guadagni subiti dal privato aggiudicatario; tale responsabilità non è qualificabile né come aquiliana, né come contrattuale in senso proprio, sebbene a questa si avvicini poiché consegue al “contatto” tra le parti nella fase procedimentale anteriore alla stipula del contratto, ed ha origine nella violazione del dovere di …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 1 civile, Ordinanza 13 dicembre 2018, n. 32314

 

Giurisdizione ordinaria e amministrativa – Realizzazione di opera pubblica – Danni derivati dalle concrete modalità esecutive – Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la domanda risarcitoria avanzata dal concessionario di un’area demaniale contigua a quella in cui è stata realizzata un’opera pubblica (nella specie, uno sbancamento operato per la manutenzione della discarica comunale dal quale sono derivate numerose inondazioni marine, con conseguenti danni alle colture) ove, nella prospettazione attorea, fonte del danno …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, Ordinanza 12 dicembre 2018, n. 32180

 

Responsabilità per i danni causati dagli animali randagi – La responsabilità per i danni causati dagli animali randagi è disciplinata dalle regole generali di cui all’art. 2043 c.c., e non da quelle stabilite dall’art. 2052 c.c., sicché presuppone l’allegazione e la prova, da parte del danneggiato, di una concreta condotta colposa ascrivibile all’ente e della riconducibilità dell’evento dannoso, in base ai principi sulla causalità omissiva, al mancato adempimento di una condotta obbligatoria in concreto esigibile, mentre non può essere affermata …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 11 dicembre 2018, n. 31957

 

Risarcimento del danno per lesione dell’onore e della reputazione – In tema di responsabilità civile derivante da pregiudizio all’onore ed alla reputazione, il danno risarcibile non è “in re ipsa” e va pertanto individuato, non nella lesione del diritto inviolabile, ma nelle conseguenze di tale lesione, sicché la sussistenza di tale danno non patrimoniale deve essere oggetto di allegazione e prova, e la sua liquidazione deve essere compiuta dal giudice sulla base, non di valutazioni astratte ma del concreto pregiudizio …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 6 dicembre 2018, n. 31537

 

Responsabilità civile – Lesione di un diritto di credito – L’illecito aquiliano che abbia avuto per effetto la lesione di un diritto di credito obbliga l’autore al risarcimento, a nulla …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 6 dicembre 2018, n. 31536

 

Risarcimento del danno conseguente all’occupazione di immobile altrui – La privazione del possesso conseguente all’occupazione di un immobile altrui costituisce un fatto potenzialmente causativo di effetti pregiudizievoli ed idoneo a legittimare la pronunzia di condanna generica al risarcimento del danno, ben potendo il giudice successivamente liquidare in concreto …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 6 2 civile, Ordinanza 4 dicembre 2018, n. 31353

 

Morte di un militare in servizio – Compensatio lucri cum damno – In caso di morte di un militare in servizio, a seguito di patologia contratta a causa dell’inquinamento ambientale radioattivo da uranio impoverito cui era stato sottoposto durante una missione internazionale, dal risarcimento del danno non patrimoniale liquidato “iure proprio” ai suoi familiari deve essere detratto, in applicazione del principio della “compensatio lucri cum damno”, l’indennizzo già erogato agli stessi familiari in conseguenza del …continua a leggere Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 30 novembre 2018, n. 31007

 

Responsabilità medica – Valutazione della diligenza – In tema di responsabilità del medico chirurgo, la diligenza nell’adempimento della prestazione professionale deve essere valutata assumendo a parametro non la condotta del buon padre di famiglia, ma quella del debitore qualificato, ai sensi dell’art.1176, comma 2 c.c., con la conseguenza che, in presenza di paziente con sintomi aspecifici, il sanitario è tenuto a prenderne in considerazione tutti i possibili significati ed a segnalare le alternative …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 30 novembre 2018, n. 30999

 

Espropriazione per pubblico – Risarcimento del danno illegittimo protrarsi dell’occupazione finalizzata all’espropriazione – Nel giudizio sul risarcimento del danno derivante dall’illegittimo protrarsi delle occupazioni finalizzate alle espropriazioni, l’indagine sulla spettanza all’istante del diritto di proprietà sul bene si traduce nell’accertamento della qualità di titolare del cre…continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 2 civile, Sentenza 27 novembre 2018, n. 30705

 

Tutela risarcitoria per l’illegittima occupazione di suoli non edificabili – In tema di tutela risarcitoria per l’illegittima occupazione di suoli non edificabili, posto che il bene della vita richiesto è il risarcimento del danno parametrato al valore di mercato del bene, non occorre che l’espropriato alleghi alcuna ulteriore specificazione in ordine alla possibilità di sfruttamento intermedio tra quello …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 1 civile, Ordinanza 20 novembre 2018, n. 29992

 

Morte del congiunto – Danno patrimoniale da mancato guadagno – Il danno patrimoniale da mancato guadagno derivante al congiunto dalla perdita della fonte di reddito collegata all’attività lavorativa della vittima configura un danno futuro, da valutarsi con criteri probabilistici, in via presuntiva e con equo apprezzamento del caso concreto e da liquidarsi in via necessariamente equitativa. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la decisione di merito la quale, nel negare la pretesa risarcitoria, non si è attenuta ai …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 20 novembre 2018, n. 29830

 

Appalto – Danni derivanti dalla attività dell’appaltatore e danni derivanti dalla cosa oggetto dell’appalto – In caso di danni subiti da terzi nel corso dell’esecuzione di un appalto, bisogna distinguere tra i danni derivanti dalla attività dell’appaltatore e i danni derivanti dalla cosa oggetto dell’appalto; per i primi si applica l’art. 2043 c.c. e ne risponde di regola esclusivamente l’appaltatore (in quanto la sua autonomia impedisce di applicare l’art. 2049 c.c. al committente), salvo il caso in cui il danneggiato provi la una concreta ingerenza del committente nell’attività stessa e/o la violazione di specifici obblighi di vigilanza e controllo; per i secondi (e cioè per i danni direttamente derivanti dalla cosa oggetto dell’appalto, anche se determinati dalle modifiche e dagli interventi su di essa posti in essere dall’appaltatore) risponde …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 28-09-2018, n. 23442

 

Reintegrazione nel possesso – Lo spoglio costituisce atto illecito che lede il diritto del possessore alla conservazione della disponibilità della cosa e obbliga chi lo commette al risarcimento del danno, sicché la relativa condotta materiale deve essere sorretta da dolo o colpa, la cui prova incombe, secondo i principi generali in tema di ripartizione dell’onere probatorio, su chi propone la domanda di reintegrazione. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 31-8-2018, n. 21475

 

Divieto di frazionamento della domanda di risarcimento – In tema di risarcimento dei danni da responsabilità civile, il danneggiato, a fronte di un unitario fatto illecito produttivo di danni a cose e persone, non può frazionare la tutela giudiziaria, agendo separatamente per il risarcimento dei relativi danni, neppure mediante riserva di farne valere ulteriori e diversi in altro procedimento, trattandosi di condotta che aggrava la posizione del danneggiante-debitore, ponendosi in contrasto al generale dovere di correttezza e …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 28 giugno 2018, n. 17019

 

Responsabilità medica – Danni da emotrasfusioni – Nesso di causalità – In tema di danni da emotrasfusioni, nel giudizio promosso dal danneggiato contro il Ministero della salute, l’accertamento della riconducibilità del contagio ad una emotrasfusione, compiuto dalla Commissione di cui all’art. 4 della l. n. 210 del 1992, in base al quale è stato riconosciuto l’indennizzo ai sensi di detta legge, non può essere …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 15 giugno 2018, n. 15734

 

Contratti di borsa – Responsabilità per violazione delle regole destinate a disciplinare il prospetto informativo – In tema di sollecitazione al pubblico risparmio, la responsabilità per violazione delle regole destinate a disciplinare il prospetto informativo che correda l’offerta di prodotti finanziari ha natura aquiliana, essendo tali regole volte a tutelare un insieme ancora indeterminato …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 1 civile, Sentenza 14 giugno 2018, n. 15707

 

Atti vandalici e criminosi perpetrati durante il trasporto ferroviario – Carenza di dotazioni di bordo antincendio – Nel quadro delle obbligazioni assunte dal vettore, in forza di trasporto ferroviario di tifoseria calcistica, vi è quella di far viaggiare i convogli con la dotazione antincendio; sicché, nel caso di atti vandalici e criminosi perpetrati durante il viaggio, laddove la successiva prosecuzione dopo una sosta presso una stazione sia avvenuta nella consapevole assenza di tale dotazione (nella specie, estintori), l’omesso “blocco” del …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 31 maggio 2018, n. 13748

 

Risarcimento del danno da occupazione immobiliare abusiva – Onere probatorio – Nel caso di occupazione illegittima di un immobile il danno subito dal proprietario non può ritenersi sussistente “in re ipsa”, atteso che tale concetto giunge ad identificare il danno con l’evento dannoso ed a configurare un vero e proprio danno punitivo, ponendosi così in contrasto sia con l’insegnamento delle Sezioni Unite della S.C. (sent. n. 26972 del 2008) secondo il quale quel che rileva ai fini risarcitori è il danno-conseguenza, che deve essere allegato e provato, sia con l’ulteriore e più recente intervento nomofilattico (sent. n. 16601 del 2017) che ha riconosciuto la compatibilità del danno punitivo …continua a leggere Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 25 maggio 2018, n. 13071

 

Intermediazione finanziaria – Adempimento parziale dell’obbligazione risarcitoria – Criterio accertamento debito residuo – Nell’ipotesi di adempimento parziale dell’obbligazione risarcitoria da illecito aquiliano gravante sull’intermediario nella compravendita di valori mobiliari, al fine di accertare l’eventuale debito residuo ed il suo ammontare, il giudice deve procedere alla comparazione tra grandezze economiche rese omogenee in termini di valore reale. A tal fine può: a) esprimere in moneta attuale tutti i valori, rivalutando dall’epoca del fatto la somma equivalente all’entità del danno, e dall’epoca del versamento quella riscossa per la vendita dei titoli; b) ricondurre quest’ultimo importo al valore che, in termini di espressione monetaria, avrebbe avuto all’epoca del fatto produttivo del danno, rivalutando poi la differenza tra le due …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 6 1 civile, Ordinanza 24 maggio 2018, n. 12926

 

Concessione abusiva di credito – Responsabilità della banca – In tema di concessione abusiva di credito, sussiste la responsabilità della banca, che finanzi un’impresa insolvente e ne ritardi perciò il fallimento, nei confronti dei terzi che, in ragione di ciò, abbiano confidato nella sua solvibilità ed abbiano continuato ad intrattenere rapporti contrattuali con …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 1 civile, Sentenza 14 maggio 2018, n. 11695

 

Responsabilità medica – Trasfusioni di sangue di emoderivati infetti – Contagio – Responsabilità del ministero della salute – In tema di patologie conseguenti ad infezioni con i virus HBV, HIV e HCV, contratti a causa di assunzione di emotrasfusioni o di emoderivati con sangue infetto, il Ministero della salute è responsabile per i danni, provocati dall’omesso comportamento attivo di vigilanza e controllo in ordine alla effettiva attuazione da parte delle strutture sanitarie addette al servizio, di quanto ad esse prescritto al fine di prevenire ed impedire la …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 6 civile, Ordinanza 10 maggio 2018, n. 11360


Responsabilità civile per morte del lavoratore – Domanda risarcitoria “iure hereditatis” – Giudicato esterno – Pregiudizio subito iure proprio
– In tema di responsabilità civile per la morte del lavoratore, l’accertamento in ordine al nesso di causalità tra condotta ed evento nonché alla colpa del datore di lavoro, contenuto nella sentenza definitiva che lo abbia condannato al risarcimento del danno sulla domanda proposta dai congiunti “iure hereditatis”, costituisce giudicato esterno nel diverso giudizio promosso dai …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 4 maggio 2018, n. 10578

 

Giudizio di diffamazione a mezzo stampa promosso nei confronti di un membro del Parlamento – In un giudizio avente ad oggetto il risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa, promosso nei confronti di un membro del Parlamento, ove la Camera di appartenenza del convenuto abbia deliberato l’insindacabilità delle dichiarazioni del proprio membro, ai sensi dell’art. 68 Cost., non può configurarsi una relazione di vincolo necessitato tra delibera di insindacabilità e conflitto di attribuzione …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 30 aprile 2018, n. 10326

 

Illecito istantaneo – Decorrenza della prescrizione – In tema di prescrizione del diritto al risarcimento del danno da fatto illecito, nel caso di illecito istantaneo, caratterizzato da un’azione che si esaurisce in un lasso di tempo definito, lasciando permanere i suoi effetti, la prescrizione incomincia a decorrere con la prima manifestazione del danno, mentre, nel caso di illecito permanente, protraendosi la verificazione dell’evento in ogni momento della durata del danno e della condotta che lo produce, la prescrizione ricomincia a decorrere ogni giorno successivo a quello in cui il danno si è manifestato per la prima volta, fino …continua a leggere Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, Sentenza 16 aprile 2018, n. 9318

 

Danno da perdita della vita del convivente – Convivenza ‘more uxorio – Nozione – In tema di risarcimento del danno da perdita della vita del convivente, ai fini dell’accertamento dell’esistenza della convivenza “more uxorio” – intesa quale legame affettivo stabile e duraturo in virtù del quale siano spontaneamente e volontariamente assunti reciproci impegni di assistenza morale e materiale – i requisiti della gravità, precisione e concordanza degli elementi presuntivi devono essere ricavati dal complesso degli indizi da valutarsi non atomisticamente ma nel loro insieme e l’uno per mezzo degli altri, nel senso che ognuno, quand’anche singolarmente sfornito di valenza indiziaria, potrebbe rafforzare e trarre vigore dall’altro in un rapporto di vicendevole completamento. (Nella specie, la S.C. …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 13 aprile 2018, n. 9178

 

Discrezionalità tecnica esercitata dalla CO.N.SO.B. – L’attività della pubblica amministrazione, anche nel campo della discrezionalità tecnica (quale è quella esercitata dalla CO.N.SO.B. nell’esercizio della funzione di vigilanza), deve svolgersi nei limiti posti non solo dalla legge, ma anche dell’art. 2043 c.c., che sancisce il divieto del …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 1 civile, Sentenza 12 aprile 2018, n. 9067

 

Responsabilità medica – Violazione del diritto di determinarsi liberamente – Perdita di chances – La violazione del diritto di determinarsi liberamente nella scelta dei propri percorsi esistenziali in una condizione di vita affetta da patologie ad esito certamente infausto, non coincide con la perdita di chances connesse allo svolgimento di singole specifiche scelte di vita non potute compiere, ma nella lesione di un bene già di per sé autonomamente apprezzabile sul piano sostanziale, tale da non richiedere, una volta attestato il colpevole ritardo diagnostico di una condizione patologica ad esito certamente infausto (da parte dei sanitari convenuti), l’assolvimento …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 23-03-2018, n. 7260

 

Strada aperta al pubblico transito – Situazione di pericolo derivante da fondi privati laterali – L’ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito, benché non abbia la custodia dei fondi privati che la fiancheggiano e, quindi, non sia tenuto alla loro manutenzione, ha l’obbligo di vigilare affinché dagli stessi non sorgano situazioni di pericolo per gli utenti della strada, nonché – ove, invece, esse si verifichino – quello di attivarsi per rimuoverle o farle rimuovere, sicché è in colpa, ai sensi del combinato disposto degli artt. 1176, comma 2, e 2043 c.c., qualora, pur potendosi avvedere con l’ordinaria diligenza della situazione di pericolo, non l’abbia …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 14 marzo 2018, n. 6141

 

Danno da perdita di chance – Responsabilità sanitaria in ambito oncologico – Risarcimento dei danni parentali conseguenti al decesso di un congiunto –  In materia perdita di “chance”, l’attività del giudice deve tenere distinta la dimensione della causalità da quella dell’evento di danno e deve altresì adeguatamente valutare il grado di incertezza dell’una e dell’altra, muovendo dalla previa e necessaria indagine sul nesso causale tra la condotta e l’evento, secondo il criterio civilistico del “più probabile che non”, e procedendo, poi, all’identificazione dell’evento di danno, la cui riconducibilità al concetto di chance postula una incertezza del risultato sperato, e non già il mancato risultato stesso, in presenza del quale non è lecito discorrere di una chance perduta, ma di un altro e diverso …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 9 marzo 2018, n. 5641

 

Concorso del fatto colposo del creditore o del danneggiato – In tema di risarcimento del danno per fatto illecito, quanto più le conseguenze della condotta altrui sono suscettibili di essere previste e superate attraverso l’adozione, da parte dello stesso danneggiato, delle cautele normalmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze del caso concreto, tanto più incidente deve considerarsi l’efficienza causale del suo comportamento imprudente nella produzione del danno, fino al punto di interrompere il nesso eziologico tra condotta e danno quando lo stesso comportamento sia da escludere come evenienza ragionevole o accettabile secondo un criterio probabilistico di regolarità causale. (Nella fattispecie, da inquadrarsi all’interno dell’art. 2043 c.c., la S.C., accogliendo il ricorso, ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse omesso di verificare e valutare l’incidenza causale della condotta di una …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 1-2-2018, n. 2483

 

Domanda giudiziale ex art. 2043 c.c. – Modifica domanda in appello ex art. 2051 c.c.La domanda di responsabilità aquiliana proposta in primo grado invocando l’art. 2043 c.c. non può essere modificata in appello con la riconduzione della vicenda al paradigma dell’art. 2051 c.c. per la inconciliabile diversità dei presupposti, a meno che i fatti enunciati sin dall’atto introduttivo consentivano la …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 22 dicembre 2017, n. 30920

 

Marciapiede comunale – Concorso del fatto colposo del danneggiato – Caso fortuito – Il criterio di imputazione della responsabilità di cui all’art. 2051 c.c. ha carattere oggettivo, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell’attore del nesso di causalità tra la cosa in custodia ed il danno, mentre al custode spetta l’onere della prova liberatoria del caso fortuito, inteso come fattore che, in base ai principi della regolarità o adeguatezza causale, esclude il nesso eziologico tra cosa e danno, ed è comprensivo della condotta incauta della vittima, che assume rilievo ai fini del concorso di responsabilità ai sensi dell’art. 1227, comma 1, c.c., e deve essere graduata sulla base di un accertamento in ordine alla sua effettiva incidenza causale sull’evento dannoso, che può anche essere esclusiva. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza d’appello, che aveva escluso che la vittima fosse caduta per un difetto di custodia del marciapiede comunale e fosse, invece, imputabile una sua … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 22 dicembre 2017, n. 30775

 

Azione risarcitoria del locatario per i danni causati ad un immobile del quale si assume conduttore  – Onere di provare la qualità di conduttore – Esclusione – Chiunque abbia la disponibilità di fatto di una cosa, in base a titolo non contrario a norme di ordine pubblico, può validamente concederla in locazione, comodato, o costituirvi altro rapporto obbligatorio ed è, in conseguenza, legittimato a richiederne la restituzione allorché il rapporto venga a cessare. A maggior ragione, pertanto, colui che agisce per il risarcimento dei danni causati ad … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6, Ordinanza 20 dicembre 2017, n. 30550

 

Infiltrazioni di acqua – Esecuzione di lavori di manutenzione con modalità non professionali – Domanda giudiziale ex art. 2043 cc – Modifica domanda in appello ex art. 2051 cc – Qualora l’attore abbia invocato in primo grado la responsabilità del convenuto ai sensi dell’art. 2043 c.c., il divieto di introdurre domande nuove non gli consente di chiedere successivamente la condanna del medesimo convenuto ex artt. 2050 o 2051 c.c., a meno che egli non abbia sin dall’atto introduttivo del giudizio enunciato in modo sufficientemente chiaro situazioni di fatto suscettibili di essere valutate come idonee, perché compiutamente precisate, ad integrare la fattispecie contemplata dai detti articoli (Nella specie, la S.C. ha ritenuto un inammissibile mutamento della “causa petendi” la contestazione, per la prima volta in appello, della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 6-12-2017, n. 29212

 

Condominio – Danni alle parti comuni causati da singolo condomino – Riconoscimento o accertamento giudiziale della responsabilità – Necessità – Il condomino risponde dei danni da lui causati alle parti comuni, solo se vi sia stato riconoscimento di responsabilità o all’esito di un accertamento giudiziale, non potendo l’assemblea, in mancanza di tali condizioni, porre a suo carico l’obbligo di ripristino, o imputargli a tale titolo alcuna spesa, ed essendo obbligata ad … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 7-11-2017, n. 26360

 

Custodia della rete elettrica nazionale – In tema di danni da cose in custodia, ai fini della configurabilità della responsabilità ex art. 2051 c.c., è necessario che il custode eserciti un effettivo potere sulla cosa, ovvero ne abbia la disponibilità giuridica e materiale, sicché, in base all’assetto ed alla distribuzione di competenze delineato dalla disciplina recata dal d.lgs. n. 79 del 1999 (e dalla normativa regolamentare dettata in attuazione dello stesso d.lgs.) nel settore dell’energia elettrica, custode della “rete elettrica” deve ritenersi il “titolare” della stessa – ossia il proprietario, che provvede in via immediata e diretta all’uso, conservazione e manutenzione della rete medesima – e non già il gestore, che ha solo un potere di regolazione e controllo sull’operato del “titolare”, il cui cattivo esercizio potrebbe, eventualmente, dar luogo ad una responsabilità ai sensi dell’art. 2043 c.c. – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 29 settembre 2017, n. 22839

 

Rapporti tra diritto europeo e diritto interno –  Violazione del diritto dell’Unione europea – In tema di rapporti tra diritto europeo e diritto interno, solo nell’ipotesi di violazione del diritto dell’Unione europea, e non anche di quello della Convenzione europea per la tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, può essere direttamente richiesto dai singoli, dinanzi alle autorità giudiziarie nazionali, il risarcimento dei danni cagionati dalle violazioni del diritto medesimo imputabili agli organi dello Stato, atteso che il diritto dell’Unione europea “entra” nell’ordinamento interno attraverso l’art. 111 Cost. ed è, pertanto, suscettibile di applicazione diretta da parte del giudice nazionale, mentre il diritto convenzionale “entra” attraverso l’art. 117 Cost. e, conseguentemente, le sue eventuali antinomie con il diritto interno possono essere risolte dal …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 29-9-2017, n. 22834

 

Eliminazione di una servitù di passaggio – Interclusione del fondo dominante – Risarcimento – Qualora l’esecuzione dell’opera pubblica determini l’eliminazione di una servitù di passaggio esistente sul fondo espropriato e la conseguente interclusione del fondo dominante, il proprietario dello stesso subisce un danno “in re ipsa”, quantificabile nella diminuzione di valore del fondo, sicché deve essere liquidata in favore del medesimo una indennità pari alla somma occorrente per la costituzione di una servitù coattiva e, solo ove detta somma risultasse superiore alla misura della diminuzione di valore del fondo intercluso, la relativa indennità deve essere commisurata alla …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 29-9-2017, n. 22815

 

Responsabilità medicaNesso di causalità – In caso di patologie contratte a seguito di emotrasfusioni o di somministrazione di emoderivati, il rapporto eziologico tra la somministrazione del sangue infetto in ambiente sanitario e la specifica patologia insorta viene apprezzato sulla base delle cognizioni scientifiche acquisite al tempo della valutazione, le quali hanno consentito di identificare e …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 11 luglio 2017, n. 17084

 

Stato di incapacità di intendere e di volere del danneggiante ex art. 2046 c.c. – Onere della prova – In caso di azione risarcitoria per responsabilità extracontrattuale proposta allegando l’imputabilità dell’evento lesivo alla condotta dell’autore dell’illecito, qualificata da dolo o colpa, grava sul danneggiante l’onere di allegare e provare l’esistenza, al momento del fatto illecito, dello stato di incapacità di intendere e di volere previsto dall’art. 2046 c.c., in quanto la imputabilità non integra un elemento costituivo della fattispecie di responsabilità aquiliana ma si pone come …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 6 luglio 2017, n. 16661

 

Vendita – Garanzia per i vizi della cosa venduta – Risarcimento del danno contrattuale ed extracontrattuale – Ammissibilità concorso  – In materia di compravendita, in caso di inadempimento o inesatto adempimento del venditore, oltre alla corrispondente responsabilità contrattuale, è configurabile anche la responsabilità extracontrattuale del venditore stesso, ma solo quando il pregiudizio arrecato al compratore abbia leso interessi di quest’ultimo che siano sorti al di fuori del contratto ed abbiano la consistenza di diritti assoluti. (In applicazione del suddetto principio, la S.C. ha ritenuto inipotizzabile, a carico del venditore, il doppio titolo di responsabilità, ove il compratore lamenti il danno derivante dal fatto che un fondo compravenduto sia risultato inquinato ed abbia avuto bisogno di opere di bonifica …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 6 luglio 2017, n. 16654

 

Risarcimenti punitivi – Riconoscimento sentenza straniera – Nel vigente ordinamento, alla responsabilità civile non è assegnato solo il compito di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha subito la lesione, poichè sono interne al sistema la funzione di deterrenza e quella sanzionatoria del responsabile civile. Non è quindi ontologicamente incompatibile con l’ordinamento italiano l’istituto di origine statunitense dei risarcimenti punitivi. Il riconoscimento di una sentenza straniera che contenga una pronuncia di tal genere deve però corrispondere alla condizione che essa sia stata resa nell’ordinamento straniero su basi normative che garantiscano la …continua a leggere ►  Corte di Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 5 luglio 2017, n. 16601

 

Nesso di causalità – In materia di illecito aquiliano, l’accertamento del nesso di causalità materiale, in relazione all’operare di più concause ed all’individuazione di quella cd. “prossima di rilievo” nella verificazione dell’evento dannoso, forma oggetto di un apprezzamento di fatto del giudice di merito che è sindacabile in sede di legittimità, ai sensi dell’art. …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 6 3 civile, Ordinanza 24 maggio 2017, n. 13096

 

Rapporto tra l’art. 96 c.p.c. e l’art. 2043 c.c. – L’art. 96 c.p.c. si pone in rapporto di specialità rispetto all’art. 2043 c.c., sicché la responsabilità processuale aggravata, pur rientrando nella generale responsabilità per fatti illeciti, ricade interamente, in tutte le sue ipotesi, sotto la disciplina del citato art. 96 c.p.c., senza che sia configurabile un concorso, anche alternativo, tra le due fattispecie, risultando conseguentemente inammissibile la proposizione di un autonomo giudizio di risarcimento per i danni asseritamente …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 6, Ordinanza 16-05-2017, n. 12029

 

Diffamazione a mezzo stampa- Esercizio del diritto di cronaca e di critica – In tema di diffamazione a mezzo stampa, al fine di attribuire efficacia esimente all’esercizio del diritto di cronaca e di critica, la verità della notizia e la fondatezza dell’opinione vanno valutate con riferimento al momento in cui sono state divulgate, non potendo assumere alcun rilievo gli eventi successivi. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata che aveva escluso il carattere diffamatorio di un volantino fatto affiggere nel …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 16 maggio 2017, n. 12013

 

Diffamazione a mezzo stampa- Esercizio del diritto di cronaca e di critica – In tema di risarcimento dei danni da diffamazione a mezzo stampa, il limite della cd. pertinenza, richiesto ai fini dell’operatività della scriminante del diritto di cronaca, non risulta violato quando le persone coinvolte godano di una diffusa notorietà, sia pure limitata all’ambito locale, atteso che la scriminante non impone che si tratti di persone pubbliche in chiave necessariamente nazionale, mentre la congiunta rilevanza, almeno astrattamente, penale dell’episodio conferisce allo stesso un interesse pubblico oggettivamente apprezzabile, che giustifica la proiezione non solo locale della notizia. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Ordinanza 5 maggio 2017, n. 10925

 

Responsabilità art. 2043 c.c. e art. 2050 c.c. – Individuazione e conseguenze – La responsabilità di cui all’art. 2043 c.c. e quella ex art. 2050 c.c. presuppongono un unico fatto costitutivo, la causazione del danno, ed un elemento reciprocamente specializzante, dato dal criterio d’imputazione alternativo che, in un caso, è la colpa, e, nell’altro, lo svolgimento di un’attività pericolosa, sicché pronunciare in ordine all’applicabilità della prima norma implica escludere quella della seconda per il medesimo fatto, stante l’unicità dell’oggetto del processo ed il nesso di reciproca esclusione tra le due fattispecie legali, e come l’una domanda può essere modificata con l’introduzione dell’altra in corso di causa, nel rispetto delle previsioni dettate per il giudizio ordinario dall’art. 183 c.p.c., così anche il giudicato formatosi sulla responsabilità per uno dei due titoli esclude la riproponibilità dell’azione per far valere l’altro. – Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 28 aprile 2017, n. 10513

 

Danni derivanti dalla perdita di “chance” – In tema di risarcimento del danno, il creditore che voglia ottenere, oltre il rimborso delle spese sostenute, anche i danni derivanti dalla perdita di “chance” – che, come concreta ed effettiva occasione favorevole di conseguire un determinato bene, non è una mera aspettativa di fatto ma un’entità patrimoniale a sè stante, giuridicamente ed economicamente suscettibile di autonoma valutazione – ha l’onere di provare, benchè solo in modo presuntivo o secondo un calcolo di probabilità, la realizzazione in concreto di alcuni dei presupposti per il raggiungimento del risultato sperato ed impedito dalla condotta illecita della quale il danno risarcibile deve essere conseguenza immediata e diretta. (Nella specie, relativa alla perdita di “chance” lavorative future asseritamente subite da un’infortunata in un sinistro stradale, la S.C. ha precisato che, configurandosi un danno …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 14 marzo 2017, n. 6488

 

Furto in banca – Adeguatezza mezzi di sicurezza – In ordine all’adeguatezza del sistema di protezione, sicurezza ed allarme di cui si è dotata la banca prima del furto, l’adozione di un sistema generale d’allarme e il mandato di vigilanza ad una ditta specializzata costituiscono presidi adeguati a garantire l’inviolabilità dei locali. L’elusione di tale sistema costituisce, pertanto, un evento imprevedibile, fuori della …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 3 febbraio 2017, n. 2952

 

Nesso di causalità. In tema di responsabilità civile, applicati nella verifica del nesso causale tra la condotta illecita ed il danno i principi posti dagli artt. 40 e 41 c.p., e fermo restando il diverso regime probatorio tra il processo penale, ove vige la regola della prova “oltre il ragionevole dubbio”, e quello civile, in cui opera la regola della preponderanza dell’evidenza o “del più probabile che non”, lo standard di cd. certezza probabilistica in materia civile non può essere ancorato esclusivamente alla cd. probabilità quantitativa della frequenza di un evento, che potrebbe anche mancare o essere inconferente, ma va verificato, secondo la cd. probabilità …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione Lavoro, Sentenza 3 gennaio 2017, n. 47

 

Comportamento antigiuridico della p.a. privo di qualsivoglia interferenza con atti autoritativi – Controversia risarcitoria – Giurisdizione ordinaria – Spetta al giudice ordinario la giurisdizione in tutte le controversie in cui si denunci un comportamento della P.A. privo di ogni interferenza con un atto autoritativo, non potendosi reputare neanche mediatamente espressione dell’esercizio del potere autoritativo, o quando l’atto o il provvedimento di cui la condotta dell’amministrazione sia esecuzione non costituisca oggetto del giudizio, facendosi valere unicamente l’illeicità del comportamento del soggetto pubblico ex art. 2043 c.c., suscettibile di incidere su posizioni di diritto soggettivo del privato. (Nella specie, relativa ad una domanda volta al risarcimento dei danni subiti per effetto della chiusura forzosa di un esercizio commerciale, la S.C. ha riconosciuto la giurisdizione del giudice ordinario in quanto la pretesa non era stata fondata sull’illegittimità dell’atto amministrativo che tale chiusura aveva inizialmente disposto, bensì sull’ingiustificata protrazione dei suoi effetti, nonostante il sopravvenuto rilascio del nulla osta da parte dalla stessa amministrazione). Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 29-12-2016, n. 27455

 

Mancata demolizione da parte del comune di opera abusiva – Risarcimento danni invocato da privato – Giurisdizione ordinaria – La pretesa risarcitoria azionata, nei confronti di un comune, dal privato che si ritenga leso a causa della mancata demolizione di opere asseritamente abusive, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, trattandosi di danno provocato non dalla mancata o illegittima adozione di provvedimenti amministrativi discrezionali ma dal comportamento materiale con cui l’amministrazione comunale ha omesso di compiere un’attività vincolata. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 16-12-2016, n. 25978

 

Occupazione “sine titulo” di immobile – Danno da perdita della temporanea sua disponibilità – Oneri di allegazione e prova a carico dell’attore – Nella ipotesi di occupazione “sine titulo” di un cespite immobiliare altrui, il danno subito dal proprietario per l’indisponibilità del medesimo può definirsi “in re ipsa”, purché inteso in senso descrittivo, cioè di normale inerenza del pregiudizio all’impossibilità stessa di disporre del bene, senza comunque far venir meno l’onere per l’attore quanto meno di allegare, e anche di provare, con l’ausilio delle presunzioni, il fatto da cui discende il lamentato pregiudizio, ossia che se egli avesse immediatamente recuperato la disponibilità dell’immobile, l’avrebbe subito impiegato per finalità produttive, quali il suo godimento diretto o la sua locazione. Cassazione Civile, Sezione 6, Ordinanza 15-12-2016, n. 25898

 

Appalto di opere pubbliche – Responsabilità dell’amministrazione committente per i danni verso terzi – Configurabilità – In tema di risarcimento del danno, con riferimento all’appalto di opere pubbliche, gli specifici poteri di autorizzazione, controllo ed ingerenza della P.A. nella esecuzione dei lavori, con la facoltà, a mezzo del direttore, di disporre varianti e di sospendere i lavori stessi, ove potenzialmente dannosi per i terzi, escludono ogni esenzione da responsabilità per l’ente committente. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata, che aveva escluso la corresponsabilità della Provincia di Campobasso in merito ai danni prodotti ad un esercente attività di ristorazione, per impraticabilità dei relativi locali, a causa dello sbarramento della via di accesso derivante dall’accumulo di materiali di risulta, ritenendo la doverosa ingerenza della P.A. anche in ragione della protrazione degli eventi produttivi di danno per un periodo di gran lunga superiore al previsto). Cassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 12-12-2016, n. 25408

 

Espropriazione per pubblico interesse – Sconfinamento nella realizzazione dell’opera pubblica – Risarcimento del danno – Giurisdizione – In tema di espropriazione, nell’ipotesi di cd. sconfinamento, che ricorre qualora la realizzazione dell’opera pubblica abbia interessato un terreno diverso o più esteso rispetto a quello considerato dai presupposti provvedimenti amministrativi di approvazione del progetto, la dichiarazione di pubblica utilità, pur emessa, è riferibile ad aree diverse da quelle di fatto trasformate, sicchè l’occupazione e/o trasformazione del terreno da parte della P.A. si configura come un comportamento di mero fatto, perpetrato in carenza assoluta di potere, che integra un illecito a carattere permanente, lesivo del diritto soggettivo (cd. occupazione usurpativa), onde l’azione risarcitoria del danno che ne è conseguito rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, a nulla rilevando l’art. 42-bis del d.P.R. n. 327 del 2001, introdotto dal d.l. n. 98 del 2011, conv., con modif., dalla l. n. 111 del 2011, sulla cd. acquisizione sanante: tale norma, infatti, disciplina i presupposti per l’adozione del relativo provvedimento e la misura dell’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale conseguente alla perdita definitiva dell’immobile, risultando, quindi, ininfluente in ordine ai criteri attributivi della giurisdizione sulle domande di risarcimento da occupazione “sine titulo”. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 7-12-2016, n. 25044

 

Domanda risarcitoria nei confronti della P.A. per lesione di un interesse pretensivo. Ove sia fatta valere, a fondamento della domanda risarcitoria ex art. 2043 c.c. nei confronti della P.A., la lesione di un interesse pretensivo, – concretantesi, nel caso di specie, nella preclusione della possibilità di partecipazione a gare pubbliche per la illegittima mancata iscrizione dell’impresa all’Albo nazionale costruttori per le categorie di lavori ed importi indicati – occorre valutare, sulla base degli elementi di fatto forniti dal …continua a leggere ►  Cass. sent. 24259 del 29-11-2016

 

Legislazione regionale – Illegittimità costituzionale per violazione di potestà legislativa statale – Responsabilità della regione ex art. 2043 c.c. – Esclusione – In virtù dell’insindacabilità dell’attività esplicativa di funzioni legislative, in caso di declaratoria di illegittimità costituzionale di legge regionale, per violazione della potestà legislativa statale, non è ipotizzabile alcun danno risarcibile, a differenza di quanto previsto per la responsabilità dello Stato italiano nell’ipotesi di violazione del diritto dell’Unione europea, non essendo ravvisabile, nella specie, quella distinzione tra ordinamenti – con prevalenza di uno sull’altro – che costituisce il fondamento di tale ipotesi di responsabilità. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 22-11-2016, n. 23730

 

Indennità di sopraelevazione – Natura – Responsabilità da atto lecito – La domanda volta al conseguimento dell’indennità ex art. 1127, comma 4, c.c. fonda su di un debito per responsabilità da atto lecito del proprietario dell’ultimo piano che, realizzando la sopraelevazione, abbia aumentato il proprio diritto sulle parti comuni dell’edificio e, pertanto, non include, neppure implicitamente, la richiesta risarcitoria derivante dalla compromissione statica o architettonica dell’edificio, ovvero dalla diminuzione di aria e luce ai piani sottostanti, azione che origina, al contrario, da fatto illecito di detto proprietario, ex art. 2043 c.c., e della quale la prima suppone, anzi, l’accertata inesistenza dei presupposti. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 15-11-2016, n. 23256

 

Immissioni illecite – Azione reale volta alla loro cessazione – Cumulo con azione personale di natura risarcitorio – L’azione, di natura reale, esperita dal proprietario del fondo danneggiato per l’accertamento della illegittimità delle immissioni e l’eliminazione, mediante modifiche strutturali, delle cause originanti le stesse, va proposta nei confronti del proprietario del fondo dal quale tali immissioni provengono e può essere cumulata con la domanda, proponibile verso altro convenuto, per responsabilità aquiliana ex art. 2043 c.c., volta a conseguire il risarcimento del pregiudizio di natura personale da quelle cagionato. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 15-11-2016, n. 23245

 

Danni aquiliani da mancata trascrizione di domanda giudiziale – Condotta colposa del danneggiato – Idoneità ad integrare l’ipotesi di cui all’art. 1227, comma 2, c.p.c. – Condizioni – In tema di responsabilità aquiliana, non sono risarcibili i danni lamentati per effetto della mancata trascrizione di una domanda giudiziale – proposta contro terzi ai sensi dell’art. 2932 c.c. – a causa della irregolare tenuta dei registri accessori da parte del Conservatore, quando il comportamento colposo del danneggiato (consistito nel non approfondire le ragioni dell’incompletezza del procedimento di trascrizione) assuma rilevanza di causa efficiente sopravvenuta, sufficiente ad interrompere il nesso eziologico con la causa preesistente, trovando, al riguardo, applicazione il principio generale codificato dall’art. 1227, comma 2, c.c. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 10-11-2016, n. 22923

 

Obbligazione risarcitoria da illecito aquiliano – Debito di valore – Interessi compensativi – Oneri probatori – L’obbligazione risarcitoria da illecito aquiliano costituisce un debito di valore che deve essere liquidato tenendo conto non solo dell’esigenza di reintegrare il patrimonio del creditore danneggiato di una somma che equivalga al danno a suo tempo subito, ma anche di ristorarlo della mancata disponibilità della stessa nel tempo intercorso tra il sinistro e la liquidazione; pertanto, oltre alla rivalutazione, potranno essere liquidati gli interessi cd. “compensativi”, la determinazione dei quali non è però automatica, né presunta “iuris et de iure”, occorrendo che il danneggiato provi, anche in via presuntiva, il mancato guadagno derivatogli dal ritardato pagamento, analogamente a quanto richiesto, sul piano probatorio, per la dimostrazione del maggior danno nelle obbligazioni di valuta, ma secondo criteri differenti. (Nella specie, la S.C. ha escluso che sulla somma rivalutata potessero essere liquidati gli interessi compensativi al tasso dei Buoni del Tesoro poliennali con scadenza a dieci anni, in quanto aventi una redditività maggiore rispetto al tasso legale, non essendo stato provato che la predetta somma, se liquidata tempestivamente, sarebbe stata impiegata in quell’investimento). Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 8-11-2016, n. 22607

 

Esecuzioni immobiliari – Errore nella fissazione del prezzo a base d’asta – Responsabilità del notaioIn tema di esecuzioni immobiliari, la differenza tra il prezzo di aggiudicazione a conclusione di un’asta, successivamente dichiarata nulla per essere stato fissato il prezzo base con provvedimento illegittimo, e quello corrisposto in misura maggiore, all’esito di nuova vendita disposta con prezzo base corretto, non integra un danno ingiusto risarcibile, neppure nei confronti del notaio delegato ex art. 591 bis c.p.c., perché l’illegittimità del primo di tali prezzi esclude l’ingiustizia del maggior esborso dovuto dall’aggiudicatario, che non ha diritto a fruire delle conseguenze, a sé favorevoli, di un illegittimo erroneo provvedimento di fissazione del prezzo. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha escluso l’ingiustizia del danno lamentato da una parte che, ad un prima aggiudicazione, il cui prezzo base era stato erroneamente ribassato sul presupposto di un precedente esperimento, in realtà mai espletato, era poi risultata nuovamente aggiudicataria, ma per un prezzo più elevato, all’esito della …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 9 febbraio 2016, n. 2511

 

Pregiudizio da perdita del rapporto parentale – Il pregiudizio da perdita del rapporto parentale, da allegarsi e provarsi specificamente dal danneggiato ex art. 2697 c.c., rappresenta un peculiare aspetto del danno non patrimoniale, distinto dal danno morale e da quello biologico, con i quali concorre a compendiarlo, e consiste non già nella mera perdita delle abitudini e dei riti propri della quotidianità, bensì nello sconvolgimento dell’esistenza, rivelato da fondamentali e radicali cambiamenti dello stile di vita. (In applicazione dell’anzidetto principio, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata, nella quale, pur dandosi atto che, dalla vicenda della tragica morte del giovane figlio, la madre ne era uscita distrutta nel corpo, trascinando la propria successiva esistenza tra mille difficoltà e problemi nel solo ricordo, quasi ossessivo, del defunto, aveva, poi, sulla base di tali circostanze, riconosciuto …continua a leggere ►  Corte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 20 agosto 2015, n. 16992

 

Atti amministrativi lesivi di interessi legittimi – Responsabilità per danni del pubblico impiegato  – Il pubblico impiegato che, nell’esercizio delle proprie funzioni, abbia adottato o concorso alla formazione di atti amministrativi lesivi di interessi legittimi, ne risponde nei confronti del terzo danneggiato dal provvedimento, non ostandovi il disposto dell’art. 23 del d.P.R. del 10 gennaio 1957, n. 3, che, alla luce di una interpretazione costituzionalmente orientata, non esclude la responsabilità del …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 31 luglio 2015, n. 16276

 

Sinistro stradale – Risarcimento del danno iure hereditatis – Nel caso di morte immediata o che segua entro brevissimo lasso di tempo alle lesioni non può essere invocato un diritto al risarcimento dei danno iure hereditatis. Nel caso di morte cagionata da atto illecito, il danno che ne consegue è rappresentato dalla perdita del bene giuridico “vita” che costituisce bene autonomo, fruibile solo in natura da parte del titolare e insuscettibile di essere reintegrato per equivalente. E poichè una perdita, per rappresentare un danno risarcibile, è necessario che sia rapportata a un soggetto che sia legittimato a far valere il credito risarcitorio, nel caso di morte verificatasi immediatamente o dopo brevissimo tempo dalle lesioni personali, l’irrisarcibilità deriva (non dalla natura personalissima del diritto leso, ma)  dalla assenza di un soggetto al quale, nel momento in cui si verifica, sia collegabile la perdita stessa e nel cui patrimonio possa essere acquisito il …continua a leggere ►  Cassazione Civile, Sezione Unite, Sentenza 22 luglio 2015, n. 15350

 

Copertura assicurativa del curatore fallimentare nell’espletamento della sua attività di ausiliare di giustizia – Qualora il commercialista, nell’espletamento della attività di ausiliare di giustizia come curatore fallimentare, sia responsabile di danno ingiusto ai sensi degli artt. 2043 cod. civ. e 38, primo comma, legge fall., l’assicuratore della responsabilità civile per la sua attività professionale deve tenerlo indenne (salva espressa esclusione contrattuale), atteso che le funzioni di curatore fallimentare rientrano tra quelle previste dalla legge per il commercialista, che quale professionista intellettuale non esaurisce la sua attività nell’ambito del contratto di prestazione d’opera intellettuale, ma resta professionista privato anche quando espleta un incarico giudiziario (curatore fallimentare, consulente …continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3 civile, Sentenza 22 giugno 2015, n. 12872

 

Risarcimento dei danni derivanti dalla circolazione stradale – Scontro di veicoli – Azione giudiziaria proposta nei confronti del conducente di uno solo dei veicoli coinvolti – In tema di risarcimento dei danni derivanti dalla circolazione stradale, l’azione giudiziaria per il conseguimento dell’intero risarcimento, proposta dal danneggiato nei confronti del conducente di uno solo dei veicoli coinvolti in uno scontro, non implica di per sé una remissione tacita del debito nei confronti del corresponsabile del danno, né una rinuncia alla solidarietà, presupponendo la prima un comportamento inequivoco che riveli la volontà del creditore di non avvalersi del credito, e la seconda che il creditore …continua a leggereCorte di Cassazione, Sezione 3 civile, Sentenza 29 maggio 2015, n. 11179

 

Violazione degli obblighi di mantenimento del figlio – Risarcimento dei danni non patrimoniali – Il disinteresse mostrato da un genitore nei confronti di una figlia naturale integra la violazione degli obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione della prole, e determina la lesione dei diritti nascenti dal rapporto di filiazione che trovano negli articoli 2 e 30 della Costituzione – oltre che nelle norme di natura internazionale recepite nel nostro ordinamento – un elevato grado di riconoscimento e tutela, sicché tale condotta è suscettibile di integrare gli estremi dell’illecito civile e legittima l’esercizio, ai sensi dell’art. 2059 cod. civ., di un’autonoma azione …continua a leggereCassazione Civile, Sezione VI, Sentenza 16.02.2015, n. 3079

 

Pagina 1    Pagina 2   Pagina 3