Codice Civile
Articolo 2043 codice civile
Risarcimento per fatto illecito
Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.
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Giurisprudenza:
Danno patrimoniale da ritardato compimento degli studi – Risarcibilità – Prova per presunzioni – Ammissibilità – Il danno patrimoniale da ritardato compimento degli studi e conseguente ritardato ingresso nel mondo del lavoro è risarcibile se provato dal danneggiato, anche tramite presunzioni. (In applicazione del principio la Corte ha cassato con rinvio la sentenza impugnata che non aveva riconosciuto, per mancanza di prova, il risarcimento di tale danno a una minore di anni 14 che, in conseguenza delle lesioni subite, aveva perso un anno scolastico, per non aver fatto … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 11/10/2023, n. 28418
Responsabilità civile per diffamazione a mezzo stampa – Diritto di critica – Efficacia esimente – Condizioni – In tema di responsabilità civile per diffamazione a mezzo stampa, il diritto di critica non si concreta nella mera narrazione di fatti, esprimendosi in un giudizio avente carattere necessariamente soggettivo rispetto ai fatti stessi; per riconoscere efficacia esimente all’esercizio di tale diritto, occorre tuttavia che il fatto presupposto ed oggetto della critica corrisponda a verità, sia pure non assoluta, ma ragionevolmente putativa per le fonti da cui proviene o per altre circostanze soggettive. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che – in relazione a taluni articoli nei quali si insinuava che la nomina del direttore generale di un ente pubblico fosse stata favorita da un … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 21-7-2023, n. 21892
Risarcimento del danno alla persona – Invalidità macropermanente – Presunzione di diminuzione della capacità di produrre reddito – Esclusione – In tema di danno alla persona, la presenza di postumi macropermanenti (nella specie, del 50%) non consente di desumere automaticamente, in via presuntiva, la diminuzione della capacità di produrre reddito della vittima, potendo per altro verso integrare un danno da lesione della capacità lavorativa generica il quale, … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 10-5-2023, n. 12605
Azione di risarcimento del danno alla salute nei confronti della P.A. – Fattispecie in tema di danno provocato da provvedimenti adottati in ambito di servizio pubblico scolastico – Giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo – La domanda di risarcimento del danno alla salute nei confronti della P.A., avendo ad oggetto la tutela di un diritto soggettivo inviolabile (come tale, insuscettibile di affievolimento da parte di provvedimenti amministrativi) appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, a meno che non si verta in un’ipotesi di giurisdizione esclusiva, tornando, peraltro, ad applicarsi la regola generale della giurisdizione del giudice ordinario allorquando, anche nelle materie riservate alla giurisdizione esclusiva, la lesione della salute sia stata provocata non dall’adozione d’un provvedimento amministrativo, bensì da una mera attività materiale della P.A. (Nella specie, la S.C. – con riguardo alla domanda proposta da uno studente nei confronti del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 13-4-2023, n. 9837
Danno da occupazione senza titolo di immobile – Peculiare natura del bene – Monumenti dall’indiscutibile rilevanza storica – Prova presuntiva – Con riguardo ad immobili del tutto peculiari (quali, ad esempio, monumenti dall’indiscutibile rilevanza storica), il danno patrimoniale da occupazione “sine titulo” può ritenersi dimostrato in virtù della prova presuntiva discendente dalle stesse particolari caratteristiche del bene. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva quantificato il danno per l’occupazione, a partire dal … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 4-4-2023, n. 9304
Illegittima segnalazione alla centrale rischi – Danni all’immagine e alla reputazione art 2059 cc – Onere della prova art 2697 cc – In tema di illegittima segnalazione alla centrale rischi, il danno all’immagine e alla reputazione non può considerarsi sussistente “in re ipsa”, ma va allegato specificamente e dimostrato da chi ne invoca il risarcimento. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di merito che, pur a fronte della erronea segnalazione circa la qualità di terzo datore di ipoteca, ha respinto la richiesta risarcitoria, anche per il danno non patrimoniale, in quanto genericamente allegata ed in assenza di dimostrazione della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 6-3-2023, n. 6589
Danno da perdita del rapporto parentale art. 2059 cc – Criteri di liquidazione – Tabelle basate sul sistema a punti variabili – Il danno da perdita del rapporto parentale deve essere liquidato seguendo una tabella basata sul “sistema a punti”, che preveda, oltre all’adozione del criterio a punto, l’estrazione del valore medio del punto dai precedenti, la modularità e l’elencazione delle circostanze di fatto rilevanti, tra le quali, indefettibilmente, l’età della vittima, l’età del superstite, il grado di parentela e la convivenza, nonché l’indicazione dei relativi punteggi, ferma restando la possibilità che la valutazione equitativa si traduca nell’utilizzo di un sistema di liquidazione diverso (il quale attinga, ove reputato utile, anche alla fonte rappresentata dall’intervallo di valori numerici offerto dalla versione della tabella milanese anteriore a quella del giugno 2022), purché sorretto da un’adeguata motivazione che dia conto delle circostanze prese in considerazione dal giudice per la quantificazione del danno risarcibile nel caso concreto. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di merito che, nel quantificare il danno da perdita del rapporto parentale patito dai fratelli della vittima di un incidente stradale sulla base delle tabelle milanesi del 2018, aveva ridotto … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 28-2-2023, n. 5948
Preliminare di compravendita – Risoluzione del contratto per inadempimento del promissario acquirente – Clausola penale – Cumulabilità con il risarcimento del danno da occupazione – In tema di contratto preliminare di compravendita di bene immobile, in caso di risoluzione per inadempimento del promissario acquirente, ai sensi dell’art. 1383 c.c., è legittimo il cumulo tra la penale per l’inadempimento e l’indennità di occupazione, svolgendo le due somme funzioni diverse: la prima, predetermina il danno da risoluzione del preliminare, il quale comprende l’interesse negativo, ossia quello a non essere coinvolti in una vicenda contrattuale che poi non ha esito e, dunque, il danno da tempo e occasioni perdute, nonché le spese sostenute; la seconda ripaga da altri pregiudizi, ossia quelli derivanti dalla … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 23-2-2023, n. 5651
Azione revocatoria (art. 2901 cc) a tutela di un credito risarcitorio derivante da reato – Estinzione del reato per prescrizione – In tema di azione revocatoria a tutela di un credito risarcitorio derivante da reato, per il cui esperimento è sufficiente l’esistenza di una ragione o aspettativa di credito scaturente dai fatti già posti a fondamento del procedimento penale, l’estinzione del reato per prescrizione non determina l’estinzione della pretesa risarcitoria ad esso correlata, atteso che quei medesimi fatti continuano a rilevare sul piano civilistico, avendo la parte civile diritto al … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 15-2-2023, n. 4668
Circolazione stradale – Morte dovuta ad esclusiva responsabilità della vittima – Danno da perdita del rapporto parentale – Risarcibilità – Esclusione –Non è risarcibile il danno da perdita del rapporto parentale patito “iure proprio” dal congiunto della vittima che sia stata unica responsabile del proprio decesso. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di merito che aveva condannato la compagnia assicuratrice del veicolo a bordo del quale si trovava, quale terzo trasportato, il figlio minore della vittima a risarcirgli il danno conseguente alla morte della madre, conducente del mezzo che, dopo esserne discesa per … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 9-2-2023, n. 4054
Lavoro subordinato – Tutela delle condizioni di lavoro – Mobbing’ lavorativo – Assenza di intento persecutorio – Condotte ‘stressogenè anche colpose – Violazione dell’art. 2087 cc – In tema di responsabilità del datore di lavoro per danni alla salute del dipendente, anche ove non sia configurabile una condotta di “mobbing”, per l’insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare la pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli, è ravvisabile la violazione dell’art. 2087 cod. civ. nel caso in cui il datore di lavoro consenta, anche colposamente, il mantenersi di un ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori ovvero ponga in essere comportamenti, anche in sé non illegittimi, ma tali da poter indurre disagi o stress, che si manifestino isolatamente o invece si … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 7-2-2023, n. 3692
Interessi lucro cessante – Decorrenza in ipotesi di responsabilità extracontrattuale – In tema di responsabilità extracontrattuale da fatto illecito, sulla somma riconosciuta al danneggiato a titolo di risarcimento è necessario considerare, oltre alla svalutazione monetaria (che costituisce un danno emergente), anche il nocumento finanziario subito a causa della mancata tempestiva disponibilità della somma di denaro dovuta a titolo di risarcimento (integrante un lucro cessante). Qualora tale danno sia liquidato con la tecnica degli interessi, questi non vanno calcolati nè sulla somma originaria, nè sulla rivalutazione al momento della liquidazione, ma debbono computarsi o … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 1-2-2023, n. 2979
Risarcimento del danno – Danno da perdita del rapporto parentale – Criteri di liquidazione equitativa – Tabelle di Milano – Idoneità – Le tabelle di Milano pubblicate nel giugno del 2022 costituiscono idoneo criterio per la liquidazione equitativa del danno da perdita del rapporto parentale, in quanto fondate su un sistema “a punto variabile” (il cui valore base è stato ricavato muovendo da quelli previsti dalla precedente formulazione “a forbice”) che prevede l’attribuzione dei punti in funzione dei cinque parametri corrispondenti all’età della vittima primaria e secondaria, alla convivenza tra le stesse, alla sopravvivenza di altri congiunti e alla qualità e intensità della specifica relazione affettiva perduta, ferma restando la possibilità, per il giudice di merito, di discostarsene procedendo a una valutazione equitativa “pura”, purché sorretta da adeguata motivazione. (Nella specie la S.C., nel cassare la sentenza di merito che aveva immotivatamente omesso di applicare le tabelle di Milano, nonostante la … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 16-12-2022, n. 37009
Risarcimento del danno per fatto penalmente illecito del dipendente – Sussiste la responsabilità diretta della pubblica amministrazione ai sensi dell’art. 2043 c.c., per il fatto penalmente illecito commesso dalla persona fisica appartenente all’amministrazione, tale da far reputare sussistente l’immedesimazione organica con quest’ultima, non solo in presenza di formale provvedimento amministrativo, ma anche quando sia … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 29-11-2022, n. 35020
Occupazione senza titolo di bene immobile – Valutazione e liquidazione – In caso di occupazione senza titolo di un bene immobile da parte di un terzo, il fatto costitutivo del diritto del proprietario al risarcimento del danno da mancato guadagno è lo specifico pregiudizio subito, rappresentato dall’impossibilità di concedere il bene in godimento ad altri verso un corrispettivo superiore al … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 15-11-2022, n. 33645
Occupazione senza titolo di bene immobile – Liquidazione equitativa – In caso di occupazione senza titolo di un bene immobile da parte di un terzo, se il danno da perdita subita di cui il proprietario chiede il risarcimento non può essere provato nel suo preciso ammontare, esso è liquidato dal giudice con valutazione equitativa, se … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 15-11-2022, n. 33645
Occupazione senza titolo di bene immobile – Perdita concreta del diritto di godimento – In caso di occupazione senza titolo di un bene immobile da parte di un terzo, il fatto costitutivo del diritto del proprietario al risarcimento del danno da perdita subita è la concreta possibilità, andata perduta, di esercizio del diritto di godimento, diretto o indiretto, mediante concessione a terzi dietro corrispettivo, restando, invece, non risarcibile il venir meno della mera facoltà di non uso, quale … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 15-11-2022, n. 33645
Occupazione senza titolo di bene immobile – Onere della prova – In tema di risarcimento del danno da occupazione senza titolo di un bene immobile da parte di un terzo, il proprietario è tenuto ad allegare, quanto al danno emergente, la concreta possibilità di godimento perduta e, quanto al lucro cessante, lo specifico pregiudizio subito (sotto il profilo della perdita di occasioni di vendere o locare il bene a un prezzo o a un canone superiore a quello di mercato), di cui, a fronte della specifica contestazione del convenuto, è chiamato a fornire la prova anche mediante presunzioni o il richiamo alle nozioni di fatto rientranti nella comune esperienza; poiché l’onere di contestazione, la cui inosservanza rende il fatto pacifico e non bisognoso di prova, sussiste soltanto per i fatti noti, l’onere probatorio sorge comunque per i fatti ignoti al danneggiante, ma il criterio di normalità che generalmente presiede, salvo casi specifici, alle ipotesi di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 15-11-2022, n. 33645
Condanna generica – Presupposti – Ai fini dell’accoglimento della domanda di condanna generica al risarcimento del danno è sufficiente che l’attore dimostri la colpa ed il nesso causale e che l’esistenza del danno appaia anche solo probabile; ne consegue che non è necessario, ai fini dell’ammissibilità stessa della domanda, che l’attore indichi le prove di cui intende avvalersi per dimostrare il “quantum debeatur”, prove che … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 12-10-2022, n. 29862
Condanna generica – Separazione del giudizio sull”an’ da quello sul ‘quantum’ – Ai fini del risarcimento del danno, la vittima di un fatto illecito può proporre una domanda limitata “ab origine” all’accertamento del solo “an debeatur”, con riserva di accertamento del “quantum” in un separato giudizio; nel giudizio introdotto da una siffatta domanda, peraltro, il giudice, su istanza di parte, può pronunciare anche… continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 12-10-2022, n. 29862
Responsabilità medica – Danni da emotrasfusioni – Danno biologico – Nozione “In re ipsa – Esclusione – Il danno biologico non consiste nella semplice lesione dell’integrità psicofisica in sé e per sé considerata, bensì nelle conseguenze pregiudizievoli per la persona, sicché, in mancanza di dette conseguenze, difetta un danno risarcibile, altrimenti configurandosi un danno “in re ipsa”, privo di accertamento sul nesso di causalità giuridica (necessario ex art. 1223 c.c.) tra evento ed effetti dannosi; ne consegue che, in caso di danno c.d. lungolatente (nella specie, contrazione di epatite B, asintomatica per più di venti anni, derivante da trasfusione), il risarcimento deve essere liquidato solo con riferimento al … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 2-9-2022, n. 25887
Immissioni di odori e polveri provenienti da azienda agricola privata – Condotta omissiva della p.a. – Domanda di risarcimento del danno non patrimoniale per lesione del diritto alla salute – Giurisdizione del giudice ordinario – Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia nella quale il privato, deducendo l’omessa adozione da parte della P.A. degli opportuni provvedimenti a tutela del diritto alla salute, domandi nei confronti della stessa il risarcimento del danno non patrimoniale conseguente a immissioni intollerabili di odori e polveri provenienti da un’azienda agricola privata, venendo in rilievo, alla stregua del criterio del “petitum” sostanziale, un comportamento materiale di pura inerzia delle autorità pubbliche, suscettibile di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 27-7-2022, n. 23436
Risarcimento del danno – Valutazione e liquidazione – Spese per riparare un bene strumentale – IVA – In tema di danno patrimoniale il risarcimento si estende, in linea di principio, anche agli oneri accessori e conseguenziali, con l’effetto che la liquidazione determinata in base alle spese da affrontare per riparare un bene strumentale all’esercizio dell’attività d’impresa comprende anche l’iva, anche se la riparazione non sia ancora avvenuta; diversamente tale estensione non spetta allorché il … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 19-7-2022, n. 22580
Appello – Divieto domande nuove – Domanda di risarcimento danni fondata in primo grado ex art. 2043 cc – Successiva proposizione in appello di domanda ex artt. 2050 o 2051 cc – Qualora l’attore abbia invocato in primo grado la responsabilità del convenuto ai sensi dell’art. 2043 c.c., il divieto di introdurre domande nuove non gli consente di chiedere successivamente la condanna del medesimo convenuto ex artt. 2050 o 2051 c.c., a meno che egli non abbia sin dall’atto introduttivo del giudizio enunciato in modo sufficientemente chiaro situazioni di fatto suscettibili di essere … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 10-5-2022, n. 14732
Tributi – Imposta sul reddito delle persone fisiche – Somme percepite dal dipendente a titolo risarcitorio – Reddito imponibile – Configurabilità – In tema di classificazione dei redditi ex art. 6, comma 2, TUIR, le somme percepite dal contribuente a titolo risarcitorio sono soggette a imposizione soltanto se, e nei limiti in cui, risultino destinate a reintegrare un danno concretatosi nella mancata percezione di redditi (cd. lucro cessante), e non costituiscono reddito imponibile nell’ipotesi in cui esse tendano a riparare un pregiudizio di natura diversa (cd. danno emergente); non è quindi tassabile il risarcimento del danno ottenuto dal lavoratore dipendente, anche in via transattiva, per la perdita di “chance” di accrescimento professionale (a causa dell’assenza di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza 5-5-2022, n. 14329
Frazionamento della tutela processuale – Inammissibilità – Il danneggiato, che non dimostri di avervi un interesse oggettivamente valutabile, non può, in presenza di un unitario fatto illecito lesivo di cose e persone, frazionare la tutela giudiziaria, agendo separatamente per il risarcimento dei danni patrimoniali e di quelli non patrimoniali, poiché tale condotta aggrava la posizione del danneggiante-debitore e causa ingiustificato aggravio del sistema giudiziario. In particolare, non integra un interesse oggettivamente valutabile ed idoneo a consentire detto frazionamento, di per sé sola considerata, la prospettata maggiore speditezza del procedimento dinanzi ad uno anziché ad altro dei giudici aditi, in ragione della competenza per valore sulle domande risultanti dal frazionamento. (Nella specie, la S.C. ha escluso che la necessità di contenere il valore della domanda entro i limiti di competenza del giudice di pace – valore superato solo in corso di causa, in ragione … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 2-5-2022, n. 13732
Esecuzione forzata – Creditore soddisfatto – Liberazione del bene immobile dagli effetti pregiudizievoli del pignoramento entro un termine ragionevolmente – In conformità ai principi di buona fede e correttezza, per consentire la liberazione del bene immobile dagli effetti pregiudizievoli del pignoramento, il creditore che è stato soddisfatto deve rinunciare agli atti esecutivi senza necessità di alcuna sollecitazione del debitore ed entro un termine ragionevolmente contenuto: ne deriva che il ritardo ingiustificato comporta la responsabilità risarcitoria del creditore nei confronti del debitore che sia stato conseguentemente danneggiato. (In applicazione del principio, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata che aveva disatteso la domanda di risarcimento del danno extracontrattuale avanzata dai promissari acquirenti nei confronti dei creditori procedenti, i quali – ricevuto dagli attori il pagamento del debito dell’esecutato – avevano omesso di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 28-4-2022, n. 13342
Mandato fiduciario senza rappresentanza – Cattiva gestione del capitale conferito – Obbligazione risarcitoria – In caso di capitali conferiti a società fiduciarie di cui alla l. n. 1966 del 1939, lo strumento giuridico utilizzato per l’adempimento è quello del mandato fiduciario senza rappresentanza finalizzato alla mera amministrazione dei capitali medesimi, salva rimanendo la proprietà effettiva di questi in capo ai mandanti; conseguentemente, la società fiduciaria che abbia mal gestito il capitale conferito, e che non sia quindi in grado di riversarlo ai mandanti perché divenuta insolvente, risponde sempre ed essenzialmente del danno correlato all’inadempimento del mandato e alla violazione del patto fiduciario, e la relativa obbligazione, quand’anche azionata mediante l’insinuazione concorsuale e parametrata all’ammontare del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 27-4-2022, n. 13143
Danno da perdita del rapporto parentale e danno morale subito da minore infante – Configurabilità – Esclusione – In tema di danno non patrimoniale da perdita del congiunto, non può configurarsi un pregiudizio risarcibile subito dal minore infante, né con riferimento al danno morale, in quanto si tratterebbe di un danno futuro soltanto eventuale, né quale danno da perdita del rapporto parentale, non potendosi configurare una lesione del godimento postumo di beni che il rapporto familiare avrebbe consentito. (Nella specie, la S.C. ha escluso la risarcibilità dei danni invocati dalla nipote di un uomo deceduto in un sinistro stradale che, all’epoca della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 26-4-2022, n. 12987
Violazione del diritto all’immagine di persona non nota – L’illecita pubblicazione dell’immagine della persona non nota dà luogo al risarcimento anche del danno patrimoniale, il quale, ove non sia possibile dimostrare specifiche voci di pregiudizio, può essere quantificato nella somma corrispondente al compenso che il danneggiato avrebbe presumibilmente richiesto per concedere il suo consenso alla pubblicazione, equitativamente determinata con riguardo al vantaggio economico conseguito dall’autore della pubblicazione e ad ogni altra circostanza utile, tenendo conto, in particolare, dei criteri enunciati dall’art. 158, comma 2, della l. n. 633 del 1941.(Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva negato il risarcimento del danno patrimoniale in capo a un soggetto che, senza avervi consentito, era stato ripreso per 14 secondi, nell’ambito di una trasmissione televisiva, mentre rendeva testimonianza in seno a un processo penale, sul presupposto che – per la sua scarsa notorietà, l’assenza di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 12-4-2022, n. 11768
Responsabilità dell’obbligato alla sorveglianza – Prestazioni sanitarie – Contratto con effetti protettivi in favore di terzi – Il rapporto contrattuale tra il paziente e la struttura sanitaria o il medico non produce, di regola, effetti protettivi in favore dei terzi, perché, fatta eccezione per il circoscritto campo delle prestazioni sanitarie afferenti alla procreazione, trova applicazione il principio generale di cui all’art. 1372, comma 2, c.c., con la conseguenza che l’autonoma pretesa risarcitoria vantata dai congiunti del paziente per i danni ad essi derivati dall’inadempimento dell’obbligazione sanitaria, rilevante nei loro confronti come illecito aquiliano, si colloca nell’ambito della responsabilità extracontrattuale. (Nella specie, la S.C. ha escluso la spettanza dell’azione contrattuale “iure proprio” alla moglie di un soggetto che, affetto da Morbo di Parkinson, si era allontanato dalla struttura sanitaria presso cui era ricoverato e non era stato mai … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 7-4-2022, n. 11320
Diritto di prelazione – Decadenza dal diritto di riscatto – Responsabilità aquiliana dell’alienante e dell’acquirente per occultamento della vendita – Il conduttore di un immobile ad uso non abitativo, se decaduto dal diritto di esercitare il riscatto di cui all’art. 39 della legge n. 392 del 1978, può domandare sia al venditore che al compratore il risarcimento del danno patito, a titolo di responsabilità extracontrattuale, per effetto della decadenza, a condizione che ne dimostri la rispettiva malafede, consistita nell’intento di tenerlo all’oscuro dell’avvenuto trasferimento; l’accertamento di detto intento fraudolento spetta al giudice del merito e non è sindacabile in sede di legittimità con riguardo alla ricognizione degli elementi di fatto che costituiscono il presupposto della dedotta responsabilità risarcitoria (salvo il limite ex art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c.), mentre è suscettibile di sindacato la sussunzione del fatto accertato nella fattispecie astratta della responsabilità risarcitoria del locatore. (Nella specie, la S.C., rigettando il ricorso, ha statuito che i fatti accertati – l’inadempimento del locatore all’obbligo legale della “denuntiatio” e, poi l’inerzia, il silenzio o in genere la mancata cooperazione ai fini del succedaneo esercizio del diritto di riscatto – non possano, di regola, considerarsi fonte di alcun obbligo risarcitorio nei confronti del conduttore il cui eventuale interesse all’acquisto, con diritto di prelazione, dell’immobile locato rimanga … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 29-3-2022, n. 10136
Responsabilità struttura sanitaria – Danni da emotrasfusioni – Qualificazione della domanda da parte del giudice – In tema di azione per il risarcimento dei danni, nel suo nucleo immodificabile la domanda non va identificata in relazione al diritto sostanziale eventualmente indicato dalla parte e considerato alla stregua dei fatti costitutivi della fattispecie normativa (che costituisce oggetto della qualificazione del giudice), bensì esclusivamente in base al bene della vita e ai fatti storici-materiali che delineano la fattispecie concreta; ne consegue che, se i fatti materiali ritualmente allegati rimangono immutati, è compito del giudice individuare quali tra essi assumano rilevanza giuridica, in relazione alla individuazione della fattispecie normativa astratta in cui tali fatti debbono essere sussunti ed indipendentemente dal tipo di diritto indicato dalla parte. (In applicazione del principio, la S.C. ha confermato la pronuncia del giudice di merito che aveva condannato il Ministero della Salute, a titolo di responsabilità contrattuale, a risarcire i danni subiti da un paziente in regime di ricovero ospedaliero per avere contratto, a seguito di una emotrasfusione l’infezione da HVC, sebbene l’originaria … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 29-3-2022, n. 10049
Danni causati da cani randagi – In tema di danni causati da cani randagi, una volta individuato – alla stregua della normativa nazionale e regionale applicabile – l’ente titolare dell’obbligo giuridico di recupero degli stessi, il danneggiato è chiamato a provare soltanto che l’evento dannoso rientri nel novero di quelli che la regola cautelare omessa mira ad evitare, e solo una volta che l’ente abbia, a propria volta, dimostrato di essersi attivato rispetto a tale onere cautelare, sarà tenuto ulteriormente a dimostrare (anche per presunzioni) l’esistenza di segnalazioni o di richieste di intervento per la … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 24-3-2022, n. 9621
Responsabilità medica – Danni da emotrasfusioni – Risarcimento del danno parentale subito dai congiunti – Detrazione delle somme liquidate in loro favore a titolo di risarcimento del danno parentale – Nel giudizio promosso nei confronti del Ministero della salute per il risarcimento dei danni conseguenti al contagio a seguito di emotrasfusioni con sangue infetto, l’indennizzo “una tantum”, previsto dall’art. 2, comma 3, della l. n. 210 del 1992 in favore dei congiunti del danneggiato che sia deceduto a causa del contagio, dev’essere scomputato – in applicazione del principio della “compensatio lucri cum damno” – dalle somme liquidabili in loro favore a titolo di risarcimento del danno parentale, spettandogli tale beneficio “iure proprio” e non “iure hereditario”, e dunque anche … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 17-3-2022, n. 8773
Abusi dell’usufruttuario immobile di una società attribuito in usufrutto ad uno degli amministratori – Del danno occorso all’immobile di proprietà di una società di persone, in conseguenza dell’effettuazione di opere di demolizione da parte di uno dei soci co-amministratori, che ne abbia anche il godimento materiale in qualità di usufruttuario, risponde unicamente quest’ultimo, ove le dette opere siano ascrivibili alla sua iniziativa, ovvero … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 14-3-2022, n.8102
Responsabilità medica – Danni da emotrasfusioni – Risarcimento del danno parentale subito dai congiunti – Detrazione delle somme liquidate in loro favore a titolo di risarcimento del danno parentale – Nel giudizio promosso nei confronti del Ministero della salute per il risarcimento del danno conseguente al contagio a seguito di emotrasfusioni con sangue infetto, l’indennizzo di cui alla l. n. 210 del 1992 può essere scomputato dalle somme liquidabili a titolo di risarcimento del danno solo se sia stato effettivamente versato o, comunque, sia determinato nel suo preciso ammontare o determinabile in base a specifici dati della cui prova è onerata la parte che eccepisce il “lucrum”; ne consegue che sono soggette alla predetta detrazione non soltanto le somme già … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 7-3-2022, n. 7345
Fatto illecito costituente reato associativo – La partecipazione a un’associazione per delinquere è di per sé sufficiente a fondare la responsabilità civile per i danni conseguenti ai reati fine commessi dai relativi componenti (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che, accertata l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi fiscali preordinate a conseguire indebiti rimborsi IVA, aveva riconosciuto la responsabilità di un membro della stessa, anche in relazione alle operazioni compiute presso … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 15-2-2022, n. 4908
Condotta omissiva – Presupposti – Ai fini della responsabilità risarcitoria ex art. 2043 c.c. per omissione, non è sufficiente la sussistenza di un obbligo giuridico di impedire l’evento dannoso quale criterio oggettivo integrante il nesso di causalità materiale, ma occorre altresì un criterio soggettivo di imputazione della responsabilità relativo ad un addebito quantomeno colposo all’agente. (Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione di appello la quale, in una controversia successoria fra un erede legittimo ed uno testamentario, aveva affermato la responsabilità risarcitoria del primo per aver fatto apporre i sigilli ad un immobile di proprietà del defunto senza completare l’inventario “quanto prima”, omissione di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 3-2-2022, n. 3294
Nesso di causalità – Inquinamento ambientale – In tema di illecito aquiliano, ai fini dell’accertamento del nesso causale, non è sufficiente una relazione di prossimità cronologica tra la condotta e l’evento dannoso, in quanto il criterio “post hoc propter hoc” è errato, posto che correlazione non significa causazione. (In applicazione del principio la Corte ha cassato la sentenza che, per rigettare la domanda di risarcimento del danno per inquinamento ambientale di un’area, aveva escluso il nesso causale tra lo sversamento di materiale oleoso, provocato dal cedimento del manto stradale in corrispondenza delle cisterne che lo contenevano, e le condotte ascritte ai convenuti, precedenti proprietari dell’area, di occultamento sotto la sede stradale di tali cisterne e di mancata … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 3-2-2022, n. 3285
Magistrati danni cagionati nell’esercizio di funzioni giudiziarie – Azioni risarcitorie intraprese anteriormente all’entrata in vigore della l. n. 18 del 2015 – Rito applicabile – In materia di danni cagionati nell’esercizio di funzioni giudiziarie, l’azione di responsabilità fondata su una decisione di ultima istanza asseritamente contrastante con il diritto dell’Unione europea, ove esperita anteriormente all’entrata in vigore della l. n. 18 del 2015, è soggetta al rito speciale previsto dalla l. n. 117 del 1988 nel testo originario, il quale è l’unico applicabile a tutte le azioni risarcitorie per i danni suddetti, senza che residuino ipotesi di applicabilità del rito ordinario ex art. 2043 c.c.; peraltro, la scelta del legislatore nazionale di assoggettare l’azione ad un rito processuale speciale non è incompatibile con il diritto dell’Unione, ed in particolare con i principi di equivalenza ed effettività della tutela, atteso che … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 31-1-2022, n. 2878
Danni cagionati dalla fauna selvatica – In tema di danni cagionati dalla fauna selvatica all’interno di un Parco nazionale (ente di diritto pubblico sottratto al controllo della Regione e sottoposto a quello del Ministero dell’ambiente), la legittimazione passiva rispetto all’azione ex art. 2043 c.c. del danneggiato compete non già alla Regione ma all’ente Parco, al quale è riservata la funzione di controllo sulla fauna selvatica dalla l. n. 394 del 1991, costituente “lex specialis” rispetto agli … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 27-1-2022, n. 2502
Responsabilità extracontrattuale della p.a. – Presupposti – La responsabilità extracontrattuale della P.A., ai sensi dell’art. 2043 c.c., presuppone che il giudice accerti, in concreto e in ordine successivo: a) la presenza di un evento dannoso; b) l’ingiustizia dello stesso; c) la riconducibilità eziologica dell’evento dannoso ad una condotta (positiva od omissiva) della p.a.; d) l’imputabilità dello stesso al dolo o alla colpa dell’amministrazione, senza che sia configurabile una colpa “in re ipsa”, connessa al mero dato obiettivo dell’esecuzione volontaria di un provvedimento illegittimo. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva ravvisato la colpa dell’Inail nella mera adozione di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 26-1-2022, n. 2340
Danno da perdita di “chance” – In tema di risarcimento del danno da perdita di “chance”, l’accertamento del nesso di causalità tra il fatto illecito e l’evento di danno (rappresentato, in questo caso, dalla perdita non del bene della vita in sé ma della mera possibilità di conseguirlo) non è sottoposto a un regime diverso da quello ordinario, sicché sullo stesso non influisce, in linea di principio, la misura percentuale della suddetta possibilità, della quale, invece, dev’essere provata la serietà ed apprezzabilità ai fini della risarcibilità del conseguente pregiudizio. (Nella specie, in cui l’attore non era stato ammesso a partecipare alla prova scritta di un concorso indetto da un’azienda ospedaliera, a causa del ritardo con cui gli era stata recapitata la raccomandata contenente la relativa convocazione, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva accolto la domanda di risarcimento del danno da perdita di “chance”, sulla base della mera allegazione, da parte del candidato, del titolo di studio che lo abilitava a partecipare alla selezione, in mancanza della prova della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 26-1-2022, n. 2261
Regolamento di giurisdizione – Militare di leva obbligatoria – Risarcimento del danno tanatologico iure ereditatis – Il militare di leva obbligatoria non è legato all’amministrazione da un rapporto di pubblico impiego, ma da un mero rapporto di servizio privo del carattere della spontaneità, destinato a cessare dopo il periodo di utilizzazione; ne consegue che la controversia promossa da un militare di leva nei confronti della P.A. per far valere pretese di natura patrimoniale, spetta alla giurisdizione del giudice ordinario, vertendosi in materia di diritti soggettivi ed essendo esclusa l’esistenza di una controversia riconducibile a quelle espressamente devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. (Fattispecie relativa al risarcimento del danno tanatologico – consistente nelle sofferenze prodotte dalla crescente consapevolezza dell’imminente decesso, trasferite “iure ereditatis” – subito da un militare a seguito della contrazione di un linfoma di Hodkin in conseguenza dell’impiego di uranio impoverito durante un’operazione militare all’estero). Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 18-1-2022, n. 1393
Appalto pubblico – Regolamento di giurisdizione – Risarcimento dei danni subiti dal privato per la lesione dell’affidamento ingenerato dal provvedimento di aggiudicazione di un appalto pubblico successivamente annullato dal giudice amministrativo – La controversia, avente ad oggetto la domanda di risarcimento dei danni subiti dal privato per la lesione dell’affidamento ingenerato dal provvedimento di aggiudicazione di un appalto pubblico successivamente annullato dal giudice amministrativo, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, atteso che la deduzione non inerisce all’accertamento dell’illegittimità dell’aggiudicazione, ma alla colpa della P.A., consistita nell’avere indotto il suddetto privato a sostenere spese nel ragionevole convincimento della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 18-1-2022, n. 1391
Danni subiti dallo spettatore a causa dell’accensione di fuochi di artificio non autorizzata – Responsabilità solidale del Sindaco – Dei danni subiti dallo spettatore a causa dell’accensione di fuochi di artificio non autorizzata è solidalmente responsabile il sindaco ai sensi dell’art. 2043 c.c., essendo egli tenuto, in qualità di ufficiale di governo, a vigilare sul corretto esercizio delle attività suscettibili di porre in pericolo l’incolumità dei cittadini, anche quando non siano state oggetto di alcuna autorizzazione. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva negato la responsabilità del sindaco, rimasto inerte benché pienamente a conoscenza del programmato spettacolo pirotecnico, sulla base dell’implicito rilievo che il mancato rilascio dell’autorizzazione esaurisse i suoi compiti al riguardo). Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 17-1-2022, n. 1180
Iscrizione di ipoteca giudiziale su beni di valore eccedente l’importo del credito vantato – Responsabilità extracontrattuale generale del creditore – In caso di iscrizione di ipoteca giudiziale su beni il cui valore sia eccedente rispetto all’importo del credito vantato, il creditore può essere chiamato a rispondere ai sensi dell’art. 2043 c.c. per il danno subìto dal debitore consistente nella difficoltà o impossibilità della negoziazione dei beni medesimi ovvero nella difficoltà di accesso al credito; invero, la previsione della speciale responsabilità processuale ex art.96 c.p.c. – quale responsabilità del soccombete che abbia abusato del diritto di agire o resistere in giudizio – non esclude l’applicabilità della disciplina generale dell’illecito civile, atteso che il creditore è tenuto ad una condotta prudente e diligente, nonché informata al rispetto dei principi di buona fede e correttezza, non solo in caso di ricorso a rimedi processuali, bensì, ancor prima, nell’attuazione dei propri diritti contrattuali o negoziali, e dunque anche del diritto di garanzia, il quale deve essere esercitato in termini consentanei con la sua funzione di mezzo volto a creare una situazione di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 13-12-2021, n. 39441
Interessi compensativi (o risarcitori) – Decorrenza – Gli interessi “compensativi” (o risarcitori) sono dovuti dal debitore in caso di credito al risarcimento del danno extracontrattuale sulle somme liquidate a tale titolo, con decorrenza dalla maturazione del diritto – e cioè dal momento del fatto illecito – e fino al passaggio in giudicato della sentenza che decide sulla loro liquidazione, in funzione compensativa del pregiudizio subito dal creditore per il tardivo conseguimento della somma corrispondente all’equivalente pecuniario dei danni subiti, dei quali, quindi, costituiscono, al pari della rivalutazione monetaria, una componente, sicchè possono essere riconosciuti anche d’ufficio, senza che occorra alcuna … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 10-12-2021, n. 39376
Espropriazione per pubblica utilità – Cumulo delle domande di risarcimento del danno da occupazione appropriativa e dell’opposizione alla stima dell’indennità spettante per il periodo di occupazione legittima – In tema di espropriazione per pubblica utilità, è ammissibile il cumulo di domande aventi per oggetto, da una parte, l’impugnazione innanzi alla Corte di appello della pronuncia di primo grado riguardante il risarcimento del danno da occupazione appropriativa e, dall’altra, l’opposizione, in unico grado, alla stima dell’indennità spettante per il periodo di occupazione legittima, non verificandosi, con riferimento a quest’ultima domanda, alcuna lesione del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 9-12-2021, n. 39145
Responsabilità medica – Differimento di intervento – Consenso informato – Esclusione – In tema di trattamento medico non sorge per il sanitario l’obbligo di acquisire il consenso informato laddove si tratti di un semplice differimento dell’intervento già programmato rispetto al quale il paziente abbia già prestato il … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 9-12-2021, n. 39084
Risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa – In tema di risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa, il requisito della verità della notizia assume diversa connotazione a seconda che l’articolo riporti il contenuto di atti giudiziari ovvero riferisca indiscrezioni tratte da indagini in corso, dal momento che, nel primo caso, è necessario che venga fedelmente riportato il contenuto della fonte, mentre nel secondo è sufficiente che le dette indiscrezioni effettivamente vi … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 9-12-2021, n. 39082
Diffamazione – Diritto di critica – Lesione dell’onore e della reputazione di un magistrato – Il diritto di critica, che può essere esercitato da chiunque, quale estrinsecazione della libera manifestazione del pensiero, ha rango costituzionale al pari del diritto all’onore e alla reputazione, sul quale tuttavia prevale, scriminando l’illiceità dell’offesa, a condizione che siano rispettati i limiti della continenza verbale, della verità dei fatti attribuiti alla persona offesa e della sussistenza di un interesse pubblico alla conoscenza dei fatti oggetto della critica. (In applicazione di tale principio di diritto, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di appello che, nel giudicare lesiva dell’onore e della reputazione di un magistrato una nota con la quale venivano espresse critiche severe ad alcuni suoi comportamenti da parte di un dirigente amministrativo dell’ufficio giudiziario, si era limitata a considerare “non educato” e “non condivisibile” lo scritto, senza valutare se il pubblico dipendente avesse … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 3-12-2021, n. 38215
Valutazione e liquidazione del danno – Debito di valore – Interessi compensativi – L’obbligazione risarcitoria da illecito aquiliano costituisce un debito di valore, rispetto al quale gli interessi “compensativi” valgono a reintegrare il pregiudizio derivante dalla mancata disponibilità della somma equivalente al danno subito nel tempo intercorso tra l’evento lesivo e la liquidazione; la relativa determinazione non è, peraltro, automatica né presunta “iuris et de iure”, occorrendo che il danneggiato provi, anche in via presuntiva, il … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-L, Ordinanza 26-11-2021, n. 36878
Impugnazione del capo relativo al ‘quantum debeatur’ – Cognizione del giudice del gravame anche del capo relativo all'”an” della responsabilità – L’impugnazione, sotto il profilo del “quantum debeatur”, della sentenza di rigetto di una domanda di risarcimento del danno determina la devoluzione al giudice del gravame anche del capo relativo all'”an” della responsabilità, che del primo costituisce il necessario antecedente logico-giuridico. Cassazione Civile, Sezione 6-L, Ordinanza 24-11-2021, n. 36533
Illegittimo esercizio della potestà legislativa – La domanda proposta per il risarcimento dei danni che si assumono derivati dall’illegittimo esercizio, in quanto discriminatorio, della potestà legislativa derivante dalla predisposizione, presentazione o mancata modifica di un atto legislativo, non configura un difetto assoluto di giurisdizione perché non riguarda controversie direttamente involgenti attribuzioni di altri poteri dello Stato o di altri ordinamenti autonomi, come tali neppure astrattamente suscettibili di dar luogo ad un intervento del giudice, ma l’esercizio di un diritto soggettivo mediante una comune azione risarcitoria ex art. 2043 c.c., dovendosene, escludere, inoltre, anche l’astratta improponibilità per ragioni di materia o di regolamentazione normativa, e neppure rileva la natura politica dell’atto legislativo, deducendosi la sola lesività della disciplina che ne è derivata. (Nella specie, la domanda risarcitoria era stata promossa nei confronti delle autorità che avevano presentato, approvato e non modificato, il trattamento fiscale di cui … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 24.11.2021, n. 36373
Danni causati dai cani randagi – La responsabilità civile per i danni causati dai cani randagi grava esclusivamente sull’ente cui le singole leggi regionali, attuative della legge quadro nazionale n. 281 del 1991, attribuiscono il compito di cattura e custodia dei medesimi animali. (Nella specie, la S.C., con riferimento alla l.r. Sicilia n. 15 del 2000, ha affermato che l’attività di cattura e di affidamento a servizi sanitari pubblici dei cani randagi spetta ai Comuni, i quali rispondono quindi dei danni causati dai cani stessi). Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 9.11.2021, n. 32884
Reintegrazione nel possesso ex art 1168 cc – Risarcimento danni – Onere probatorio – Lo spogliato del possesso, che agisca per conseguire il risarcimento dei danni, è soggetto al normale onere della prova in tema di responsabilità per fatto illecito. Pertanto, qualora non abbia provato il pregiudizio sofferto, non può emettersi, in suo favore, condanna al risarcimento con liquidazione … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 4-11-2021, n. 31642
Lavoro subordinato – Demansionamento – Illecito permanente – Il protrarsi nel tempo di una situazione illegittima come il demansionamento del lavoratore, non può essere intesa semplicemente come acquiescenza ad una situazione imposta dal datore di lavoro, trattandosi di una forma di illecito permanente. Ne consegue che la pretesa risarcitoria per il danno alla professionalità si rinnova in relazione al protrarsi dell’evento dannoso, impedendo il decorso della prescrizione fino al momento in cui il comportamento “contra jus” non sia cessato, né sussistono limiti alla proposizione della domanda ed al conseguente soddisfacimento del diritto ad essa sotteso per tutto il tempo durante il quale la condotta è stata perpetuata. (Nel caso di specie, la S.C. ha cassato la pronuncia della corte d’appello che aveva fatto decorrere il diritto al risarcimento, anziché dall’inizio della condotta illecita posta in essere dal datore di lavoro, dalla data in cui era stato esperito il tentativo di conciliazione). Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 4-11-2021, n. 31558
Recesso dal contratto preliminare di compravendita – Occupazione immobile – In tema di contratto preliminare di compravendita di bene immobile, l’occupazione di quest’ultimo, inizialmente legittima in presenza del consenso scritto da parte del promittente venditore, diventa priva di titolo nel momento in cui il promissario acquirente propone domanda giudiziale di recesso dal contratto per l’inadempimento del promittente venditore, sicchè da tale data va riconosciuta l’indennità di occupazione dell’immobile, laddove, nella diversa ipotesi del recesso per inadempimento del promissario acquirente cui il bene sia stato consegnato alla conclusione del contratto preliminare, la data iniziale del computo dell’indennità di occupazione va individuata in … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 14-10-2021, n. 28218
Illecito endofamiliare – Domanda risarcitoria per atti pregiudizievoli commessi ai danni del minore – Nel procedimento camerale finalizzato all’adozione delle misure di cui all’art. 709-ter c.p.c., è consentita la proposizione della domanda risarcitoria da illecito endofamiliare per gli atti pregiudizievoli commessi dall’altro genitore ai danni del minore, non essendovi motivo per imporre al genitore, che intenda svolgere siffatta domanda nell’interesse del figlio minore, la necessità di proporre un’autonoma azione da illecito aquiliano; l’art. 709-ter c.p.c. è, infatti, norma processuale che, in via eccezionale, consente al giudice di trattare una domanda ordinaria con rito speciale, per preminenti ragioni di … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 6-10-2021, n. 27147
Occupazione sine titulo di un alloggio per il quale è scaduto il termine di efficacia del provvedimento di requisizione amministrativa – Il danno derivante dall’occupazione sine titulo di un alloggio, per il quale è scaduto il termine di efficacia del provvedimento di requisizione amministrativa, ha natura di illecito permanente, dando luogo al ripetersi di fatti illeciti, connessi alla perdita dei frutti naturali dell’immobile per il periodo di illegittima occupazione, con riferimento a ciascun periodo in relazione al quale si determina la perdita di detti frutti, con la conseguenza che in ogni momento sorge per il proprietario il diritto al relativo risarcimento e nello stesso tempo decorre il relativo termine di prescrizione quinquennale previsto dall’art. 2947 cod. civ. – Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 30-9-2021, n. 26592
Modello di ricostruzione del solo nesso causale – In tema di responsabilità civile, il criterio del “più probabile che non” costituisce il modello di ricostruzione del solo nesso di causalità – regolante cioè l’indagine sullo statuto epistemologico di un determinato rapporto tra fatti o eventi – mentre la valutazione del compendio probatorio (nella specie, con riferimento ad un determinato comportamento in tema di responsabilità medico-sanitaria) è informata al criterio della attendibilità – ovvero della più elevata idoneità rappresentativa e congruità logica degli elementi di prova assunti – ed è rimessa al discrezionale apprezzamento del giudice di merito, insindacabile, ove motivato e non abnorme, in sede di legittimità. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 29-9-2021, n. 26304
Responsabilità solidale – Presupposti – Quando un medesimo danno è provocato da più soggetti, per l’inadempimento di contratti diversi, intercorsi rispettivamente tra ciascuno di essi e il danneggiato, tali soggetti debbono essere considerati corresponsabili in solido, non tanto sulla base dell’estensione alla responsabilità contrattuale dell’art. 2055 c.c., dettato per la responsabilità extracontrattuale, quanto perché, sia in tema di responsabilità contrattuale che di responsabilità extracontrattuale, se un unico evento dannoso è imputabile a più persone, al fine di ritenere la responsabilità di tutte nell’obbligo risarcitorio è sufficiente, in base ai principi che regolano il nesso di causalità ed il concorso di più cause efficienti nella produzione dell’evento (dei quali, del resto, l’art. 2055 costituisce un’esplicitazione), che le azioni od omissioni di ciascuno abbiano concorso in modo efficiente a produrlo. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di merito che aveva escluso, per carenza di allegazioni e prova, l’efficienza causale della condotta inadempiente, contestata ad un direttore di filiale, rispetto … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 9-9-2021, n. 24406
Responsabilità medica – Responsabilità della struttura sanitaria per i danni da perdita del rapporto parentale – La responsabilità della struttura sanitaria per i danni da perdita del rapporto parentale, invocati “iure proprio” dai congiunti di un paziente deceduto, è qualificabile come extracontrattuale, dal momento che, da un lato, il rapporto contrattuale intercorre unicamente col paziente, e dall’altro i parenti non rientrano nella categoria dei “terzi protetti dal contratto”, potendo postularsi l’efficacia protettiva verso terzi del contratto concluso tra il nosocomio ed il paziente esclusivamente ove l’interesse, del quale tali terzi siano portatori, risulti anch’esso strettamente connesso a … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 26-7-2021, n. 21404
Nesso di causalità – Sussistenza di più cause possibili ed alternative – In tema di responsabilità civile, non si può negare il nesso eziologico fra condotta e danno solo perché vi sono più cause possibili ed alternative ma il giudice deve stabilire quale tra esse sia “più probabile che non”, in concreto ed in relazione alle altre, e, quindi, idonea a determinare in via autonoma il danno evento. Qualora tale accertamento non sia possibile, il problema del concorso delle cause trova soluzione nell’art. 41 c.p., in virtù del quale il concorso di cause preesistenti, simultanee o sopravvenute, anche se indipendenti dall’azione od omissione del colpevole, non esclude il rapporto di causalità fra dette cause e l’evento, essendo quest’ultimo riconducibile a tutte, tranne che si verifichi l’esclusiva efficienza causale di una di esse. (In fattispecie caratterizzata da azione di risarcimento dei danni derivanti da un incidente stradale fra una vettura ed una bicicletta, la S.C. ha cassato la sentenza che aveva escluso la responsabilità del conducente della macchina sul presupposto che il danno lamentato dal ciclista – una demenza post-traumatica – fosse riconducibile a più cause possibili ed alternative, fra le quali poteva annoverarsi il trauma cranico provocato dal sinistro). Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 6-7-2021, n. 19033
Responsabilità del soggetto finanziatore – L’erogazione del credito che sia qualificabile come “abusiva”, in quanto effettuata, con dolo o colpa, ad un’impresa che si palesi in una situazione di difficoltà economico-finanziaria ed in assenza di concrete prospettive di superamento della crisi, integra un illecito del soggetto finanziatore, per essere questi venuto meno ai suoi doveri primari di una prudente gestione, obbligando il medesimo al risarcimento del danno, ove ne … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 30-6-2021, n. 18610
Nesso di causalità – In tema illecito aquiliano, applicati nella verifica del nesso causale tra la condotta illecita ed il danno i criteri posti dagli artt. 40 e 41 c.p., e fermo restando il diverso regime probatorio tra il processo penale, ove vige la regola della prova “oltre il ragionevole dubbio”, e quello civile, in cui opera la regola della preponderanza dell’evidenza o “del più probabile che non”, lo standard di cd. certezza probabilistica in materia civile non può essere legato esclusivamente alla probabilità quantitativa della frequenza di un determinato evento, che potrebbe anche mancare o essere inconferente, ma va verificato, secondo la probabilità logica, nell’ambito degli elementi di conferma, e, nel contempo, nell’esclusione di quelli alternativi, disponibili in relazione al caso concreto. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 30-6-2021, n. 18584
Provvedimento ampliativo della PA – Annullamento in autotutela – Affidamento incolpevole del privato – La controversia avente ad oggetto il risarcimento dei danni subiti da un privato, che abbia fatto incolpevole affidamento su di un provvedimento amministrativo ampliativo della propria sfera giuridica, legittimamente annullato, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto non è relativa alla lesione di un interesse legittimo pretensivo, bensì di diritto soggettivo, rappresentato dalla conservazione dell’integrità del patrimonio, pregiudicato dalle scelte compiute confidando sulla originaria legittimità del provvedimento amministrativo poi caducato. (Principio affermato in fattispecie in cui la realizzazione di edifici, da destinare ad insediamenti produttivi, avrebbe dovuto essere eseguita dal privato sulla base di licenze edilizie revocate, in sede di autotutela, a seguito … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 25-5-2021, n. 14324
Responsabilità medica – Contagio a seguito di emotrasfusioni con sangue infetto – Nel giudizio promosso nei confronti del Ministero della salute per il risarcimento del danno conseguente al contagio a seguito di emotrasfusioni con sangue infetto, l’indennizzo di cui alla l. n. 210 del 1992 può essere scomputato dalle somme liquidabili a titolo di risarcimento del danno (“compensatio lucri cum damno”) solo se sia stato effettivamente versato o, comunque, sia determinato nel suo preciso ammontare o determinabile in base a specifici dati della cui prova è onerata la parte che eccepisce il “lucrum”; pertanto la detrazione non è limitata alle somme percepite al momento della pronuncia ma concerne anche le somme da percepire in futuro, purché … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 31-3-2021, n. 8866
Responsabilità civile per diffamazione – In tema di responsabilità civile per diffamazione, il pregiudizio all’onore ed alla reputazione, di cui si invoca il risarcimento, non è “in re ipsa”, identificandosi il danno risarcibile non con la lesione dell’interesse tutelato dall’ordinamento ma con le conseguenze di tale lesione, sicchè la sussistenza di siffatto danno non patrimoniale deve essere oggetto di allegazione e prova, anche attraverso presunzioni, assumendo a tal fine rilevanza, quali parametri di riferimento, la diffusione dello scritto, la rilevanza dell’offesa e … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6, Ordinanza 31-3-2021, n. 8861
Costruzione o ristrutturazione di una strada – Alterazione del deflusso delle acque – La costruzione o la ristrutturazione di una strada che realizzi un’esigenza di traffico, donde derivi un’alterazione del deflusso delle acque ed un danno alle colture di un fondo, legittima il proprietario di esso alla generale azione risarcitoria, ex art. 2043 c.c. – eventualmente inclusiva dell’esborso per l’esecuzione di opere necessarie ad evitarne la reiterazione – in base al generale principio del “neminem laedere”, trattandosi di opere destinate ad assolvere esigenze generali; in tale ipotesi, pertanto, non trova applicazione la disciplina di cui all’art. 913 c.c. che, viceversa, presuppone l’esistenza di una relazione di “vicinitas” tra i fondi, l’esecuzione di opere di sistemazione agraria o comunque di modifica dello stato dei luoghi in grado di incidere sul naturale scolo delle acque e la diretta … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 30-03-2021, n. 8772
Occupazione illegittima – Risarcimento dei danni – Giurisdizione – Sono devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo le controversie risarcitorie promosse in epoca successiva al 10 agosto 2000, aventi ad oggetto occupazioni illegittime preordinate all’espropriazione e realizzate in presenza di un concreto esercizio del potere, riconoscibile come tale in base al procedimento svolto ed alle forme adottate, in consonanza con le norme che lo regolano, e ciò anche nel caso in cui l’ingerenza nella proprietà privata e/o la sua utilizzazione, nonché la sua irreversibile trasformazione, siano avvenute senza alcun titolo che le consentisse, ovvero nonostante il venir meno di detto titolo. Dunque, l’esistenza di una dichiarazione di pubblica utilità è condizione imprescindibile per ritenere che l’apprensione l’utilizzazione e l’irreversibile trasformazione del bene in proprietà privata da parte della pubblica amministrazione siano riconducibili ad un concreto esercizio del potere autoritativo, quale condizione … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 26-03-2021, n. 8568
Danni cagionati dalla fauna selvatica – In tema di danni cagionati dalla fauna selvatica, il titolo di responsabilità fondato sull’art. 2052 c.c., rispetto al quale la legittimazione passiva spetta in via esclusiva alla regione quale ente titolare della competenza normativa in materia di patrimonio faunistico, nonché delle funzioni amministrative concernenti l’attività di tutela e gestione della fauna selvatica, ancorché eventualmente svolte, per delega o in base a poteri propri, da altri enti, può concorrere con quello di cui all’art. 2043 c.c., che, oltre a costituire il fondamento dell’azione di rivalsa della regione nei confronti degli enti a cui sarebbe in concreto spettata, nell’esercizio delle funzioni proprie o delegate, l’adozione delle misure che avrebbero dovuto impedire il danno, consente il diretto esercizio dell’azione risarcitoria anche nei loro confronti da parte del danneggiato, sul quale, peraltro, grava l’onere di provare la condotta colposa causalmente efficiente dell’ente pubblico (nella specie, la provincia), la cui eventuale omissione rispetto alla predisposizione di segnali o di altri presidi a tutela dei veicoli circolanti, deve essere valutata “ex ante”, avuto riguardo alla concreta situazione di pericolo sussistente sulla strada. Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 24-3-2021, n. 8206
Danno non patrimoniale – Applicazione delle tabelle del Tribunale di Milano – Personalizzazione del risarcimento e misura minima – In tema di danno non patrimoniale, qualora il giudice scelga di applicare i parametri delle tabelle del Tribunale di Milano, la personalizzazione del risarcimento non può discostarsi dalla misura minima ivi prevista senza dar conto nella motivazione di una specifica situazione, diversa da quelle già considerate come fattori determinanti la divergenza tra minimi e massimi, che giustifichi la decurtazione. (In applicazione del principio, la S.C. ha cassato la sentenza che aveva liquidato il danno per la morte del congiunto in un ammontare inferiore del 40% rispetto al minimo tabellare motivando esclusivamente in … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 18-03-2021, n. 7597
Appalto di opere pubbliche – Responsabilità del committente e dell’appaltatore – Nei confronti dei terzi danneggiati dall’esecuzione di opere, effettuate in forza di contratto di appalto, il committente è sempre gravato della responsabilità oggettiva di cui all’articolo 2051 c.c., la quale non può venir meno per la consegna dell’immobile all’appaltatore ai fini dell’esecuzione delle opere stesse, bensì trova limite esclusivamente nel caso fortuito; il che naturalmente non esclude ulteriori responsabilità ex articolo 2043 c.c. … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 17-03-2021, n. 7553
Responsabilità del proprietario di un fondo per i danni derivanti da attività di escavazione – La responsabilità del proprietario di un fondo per i danni derivanti da attività di escavazione, ex art. 840 c.c., non opera in senso oggettivo, ma richiede una condotta colposa, sicché, nell’ipotesi in cui i lavori di escavazione siano affidati in appalto, è l’appaltatore ad essere, di regola, l’esclusivo responsabile dei danni cagionati a terzi nell’esecuzione dell’opera, salvo che non risulti accertato che il proprietario committente, avendo – in forza del contratto di appalto – la possibilità di impartire prescrizioni o di intervenire per richiedere il rispetto delle normative di sicurezza, se ne sia avvalso per imporre particolari modalità di esecuzione o particolari accorgimenti antinfortunistici che siano stati causa (diretta o indiretta) del sinistro, nel qual caso la responsabilità dell’appaltatore verso … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 12-03-2021, n. 7027
Assicurazione della responsabilità civile – Azione nei confronti dell’assicuratore – In tema di assicurazione della responsabilità civile, il danneggiato non può agire direttamente nei confronti dell’assicuratore del responsabile del danno, salvi i casi eccezionalmente previsti dalla legge, atteso che egli è estraneo al rapporto tra il danneggiante e l’assicuratore dello stesso, né può trarre alcun utile vantaggio da una pronuncia che estenda all’assicuratore gli effetti della sentenza di accertamento della responsabilità, anche quando l’assicurato chieda all’assicuratore di pagare direttamente l’indennizzo al danneggiato, attenendo detta richiesta alla modalità di esecuzione della prestazione indennitaria; perciò, soltanto l’assicurato è legittimato ad agire nei confronti dell’assicuratore, e non anche il terzo danneggiato, nei confronti del quale l’assicuratore non è tenuto per … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 25-02-2021, n. 5259
Responsabilità civile del magistrato – In tema di responsabilità civile del magistrato, la circostanza che, in un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, il creditore opposto abbia ottenuto la provvisoria esecuzione del provvedimento monitorio prestando dolosamente una fideiussione invalida non è idonea ad interrompere il nesso causale fra il danno subito dall’opponente – (per non essere riuscito a recuperare quanto pagato in conseguenza dell’avvenuta concessione della provvisoria esecuzione) e la condotta colposa del giudice, consistita nell’avere autorizzato siffatta provvisoria esecuzione nonostante la mancanza del requisito del “fumus boni iuris”, atteso che la condotta dolosa di altro soggetto, ove non si ponga come autonoma, eccezionale ed atipica rispetto alla serie causale già in atto, non è idonea ad interrompere il nesso causale con l’evento lesivo, potendo … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 22-02-2021, n. 4662
Opposizione del convenuto alla domanda di condanna generica al risarcimento del danno – L’opposizione del convenuto alla domanda di condanna generica al risarcimento del danno è ammissibile ed impone al giudice di stabilire se il pregiudizio si sia verificato o meno con certezza e non con semplice probabilità, con la conseguenza che l’accertamento negativo di detto danno preclude la prosecuzione della pretesa attorea in una seconda fase o in un successivo giudizio. Tale prosecuzione è, invece, legittima ove siffatto accertamento, pur condotto in termini di certezza e non di probabilità, dia esito positivo, ma sia nondimeno necessario quantificare in concreto il pregiudizio in esame in una separata fase od in un distinto giudizio. Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 22-02-2021, n. 4653
Risarcimento danni da diffamazione – Frasi offensive pronunciate alla presenza di minori in tenera età – In tema di risarcimento danni da diffamazione, il requisito della comunicazione con più persone può essere ravvisato nel caso in cui le frasi offensive siano pronunciate alla presenza di un adulto e di minori in tenera età qualora questi ultimi, pur non essendo in grado di cogliere lo specifico significato delle parole usate, ne possano cogliere la generica portata lesiva, tanto da rimanerne turbati o divenire a loro volta potenziali strumenti di propagazione dei contenuti diffamatori. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 15-02-2021, n. 3785
Accertamento della responsabilità civile della p.a. – Accertamento in concreto della colpa – L’accertamento della responsabilità civile della p.a. da parte del giudice ordinario che del relativo giudizio sia investito, non può avvenire sulla base del mero dato obiettivo della illegittimità dell’azione amministrativa in quanto attività di esecuzione volontaria di un atto amministrativo illegittimo e, quindi, non può limitarsi alla constatazione dell’illegittimità dell’atto, giacché ciò si risolverebbe in una inammissibile presunzione di responsabilità, ma comporta, invece, l’accertamento in concreto della colpa da ritenersi configurabile quando l’esecuzione dell’atto illegittimo sia avvenuta in violazione delle regole proprie dell’azione amministrativa, desumibili sia dai principi costituzionali in punto di imparzialità e buon andamento, sia dalle norme di legge ordinaria in punto di celerità, efficienza, efficacia e trasparenza, sia dai principi generali dell’ordinamento, in punto di ragionevolezza, proporzionalità ed adeguatezza. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 12-02-2021, n. 3630
Illegittima segnalazione alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia – In tema di risarcimento del danno derivante da illegittima segnalazione alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, il giudice, per stabilire se una banca abbia correttamente o meno comunicato l’inadempimento di una obbligazione del cliente, non deve limitarsi a valutare “ex post” se, all’esito del giudizio tra tale banca e lo stesso cliente, le eccezioni da quest’ultimo frapposte all’adempimento dei propri obblighi si siano rivelate infondate, ma è tenuto a stabilire, con valutazione “ex ante”, se, al momento in cui il medesimo cliente ha rifiutato detto adempimento, i motivi del rifiuto apparissero oggettivamente non infondati e prospettati in buona fede, gravando l’onere della relativa prova su chi domanda il risarcimento. Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 09-02-2021, n. 3130
Esondazione del fiume – Termine di prescrizione del diritto al risarcimento – Conoscenza (o la conoscibilità) tecnico-scientifica dell’incidenza causale delle carenze di progettazione e di manutenzione delle opere idrauliche – Il termine di prescrizione del diritto al risarcimento preteso, nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dai soggetti danneggiati dall’esondazione di un fiume decorre dal giorno in cui gli stessi hanno avuto la conoscenza (o la conoscibilità) tecnico-scientifica dell’incidenza causale delle carenze di progettazione e di manutenzione delle opere idrauliche. Incorre, pertanto, in un errore di sussunzione (e, dunque, nella falsa applicazione dell’art. 2935 c.c.) il giudice di merito che, ai fini della determinazione della decorrenza del termine di prescrizione, ritenga tale conoscenza conseguita, da parte del danneggiato, in base alla mera percezione – inidonea a rendere concretamente esercitabile il diritto in mancanza di una specifica indagine tecnico-scientifica volta a identificare il rapporto causale – dell’episodio di natura meteorologica determinante l’esondazione. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata, la quale – affermando che i danneggiati avrebbero potuto immediatamente percepire, con la normale diligenza, i difetti delle opere idrauliche e il nesso di causalità con i danni subiti – aveva fatto coincidere il “dies a quo” del termine di prescrizione con l’evento alluvionale, durato tre giorni). Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 29-01-2021, n. 2146
Pubblico impiego contrattualizzato – Responsabilità risarcitoria della P.A. per mancata tempestiva assunzione del lavoratore – In tema di pubblico impiego contrattualizzato, la responsabilità risarcitoria della P.A. per mancata tempestiva assunzione del lavoratore postula, ai fini dell’accertamento della colpa, l’esatta identificazione delle regole e dei principi che devono ispirare l’azione amministrativa, alla stregua di un giudizio che può essere sindacato in sede di legittimità per violazione di legge qualora l’esclusione o l’affermazione della colpa sia il risultato di un’individuazione non corretta dei principi in questione, venendo in rilievo le regole giuridiche alla luce delle quali deve essere espressa la valutazione sull’illiceità dell’atto o della condotta. (Nella specie, la S.C. – in relazione a vicenda in cui la vincitrice di un concorso pubblico, posposta, nelle procedure di assunzione, ad altri candidati collocatisi dietro di lei in graduatoria, aveva ottenuto l’assunzione solo dopo che il giudice amministrativo aveva ritenuto illegittimo l’operato della P.A., la quale non aveva tuttavia proceduto alla pronta instaurazione del rapporto a causa del sopravvenuto blocco delle assunzioni – ha cassato la sentenza di merito che aveva escluso la colpa dell’amministrazione sulla base del solo presupposto della mancanza di una norma che espressamente le imponesse di definire le procedure successive all’approvazione della graduatoria nel rispetto dell’ordine fissato da quest’ultima, senza valutare se tale necessità non discendesse dai principi di imparzialità, buon andamento e trasparenza dell’azione amministrativa). Cassazione Civile Sezione Lavoro, Sentenza 19-01-2021, n. 825