Codice Civile
Articolo 2935 codice civile
Decorrenza della prescrizione
La prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere.
Giurisprudenza:
Danno ad un immobile per effetto della creazione di uno stato di fatto – Pretesa di risarcimento danni in forma specifica mediante rimozione – Prescrizione – Decorrenza
Allorquando si lamenti un danno ad un immobile per effetto della creazione di uno stato di fatto e si domandi l’eliminazione di questo ed il risarcimento del danno cagionato all’immobile, sia l’illecito costituito dalla creazione dello stato di fatto in sé e per sé quale fonte di danno come tale all’immobile, sia l’illecito rappresentato dalla verificazione di danni all’immobile in quanto originantisi come effetti della presenza dello stato di fatto, hanno natura di illeciti permanenti, con la conseguenza che il termine di prescrizione della pretesa di risarcimento in forma specifica mediante rimozione dello stato di fatto non decorre dall’ultimazione dell’opera che lo ha determinato, in quanto la condotta illecita si identifica nel fatto del mantenimento dello stato di fatto che si protrae ininterrottamente nel tempo (salvo che tale condotta non cessi di essere illecita per l’eventuale consolidarsi di una situazione di diritto in ordine al suo mantenimento), mentre il termine di prescrizione del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 15-2-2023, n. 4677
Contratto di mutuo – Decorrenza della prescrizione del diritto al rimborso della somma mutuata – Prescrizione quinquennale ex art. 2948 cc
Nel contratto di mutuo, l’unicità dell’obbligazione di pagamento dei ratei (il cui debito non può considerarsi scaduto prima della scadenza dell’ultima rata) fa sì, da un lato, che la prescrizione del diritto al rimborso della somma mutuata inizi a decorrere dalla scadenza dell’ultima rata, e dall’altro che, con riguardo agli interessi previsti nel piano di ammortamento, non operi la … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 10-2-2023, n. 4232
Infortuni sul lavoro e malattie professionali
In materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, qualora il titolare di una rendita per infortunio sul lavoro proponga domanda giudiziale volta ad ottenere una rendita unificata che tenga conto di un ulteriore evento infortunistico, il termine triennale di prescrizione del diritto al riconoscimento della rendita unica di cui all’art. 112 del d.P.R. n. 1124 del 1965 inizia a decorrere dall’evento infortunistico e non dall’accertamento giudiziale dell’indennizzabilità dei postumi, atteso che il processo, salvi casi eccezionali predeterminati dalla legge, può essere utilizzato solo come fondamento del diritto fatto valere in giudizio e non per perseguire ulteriori effetti, soltanto possibili e futuri, non essendo proponibili azioni autonome di mero accertamento di fatti giuridicamente rilevanti, che costituiscano elementi … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6 Lavoro, Ordinanza 6-10-2022, n. 29090
Diritto al risarcimento del danno da illegittima cancellazione dalle liste di collocamento obbligatorio
La prescrizione del diritto al risarcimento del danno da illegittima cancellazione dalle liste di collocamento obbligatorio decorre dal momento in cui il lavoratore raggiunge l’età pensionabile, poiché è in tale momento che insorge il danno che segna il perfezionamento della fattispecie legale e la conseguente insorgenza del credito risarcitorio. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva individuato il “dies a quo” della prescrizione nel momento dell’erronea cancellazione del lavoratore dagli elenchi del collocamento obbligatorio, anziché in quello del manifestarsi della conseguenza pregiudizievole, rappresentata dal trattamento pensionistico deteriore a seguito del mancato accumulo del capitale contributivo). Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 14-9-2022, n. 27014
Prescrizione rapporto di lavoro a tempo indeterminato, come disciplinato dalla l. n. 92 del 2012 e dal d.lgs. n. 23 del 2015
Il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, come modulato per effetto della l. n. 92 del 2012 e del d.lgs n. 23 del 2015, mancando dei presupposti di predeterminazione certa delle fattispecie di risoluzione e di una loro tutela adeguata, non è assistito da un regime di stabilità, sicché, per tutti quei diritti che non siano prescritti al momento di entrata in vigore della l. n. 92 del 2012, il termine di prescrizione decorre, a norma del combinato disposto degli artt. 2948, n. 4, e 2935 c.c., dalla cessazione del rapporto di lavoro. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 6-9-2022, n. 26246
Giudizio incidentale di costituzionalità
La pendenza di un giudizio incidentale di costituzionalità non produce alcun effetto interruttivo della prescrizione del diritto dedotto nel giudizio “a quo”, pertanto, ove il giudizio “a quo” venga dichiarato estinto o perento, il termine di prescrizione decorre dall’atto introduttivo di tale giudizio, non avendo efficacia interruttiva né la proposizione o la definizione del giudizio incidentale di costituzionalità, attesa la sua autonomia strutturale e funzionale, né l’istanza di fissazione dell’udienza per la prosecuzione del processo, trattandosi di atto endoprocessuale non avente le caratteristiche di messa in mora. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto prescritto il diritto al risarcimento del danno per tardivo recepimento di direttive CEE di medici specializzandi che, prima di promuovere il giudizio dinanzi al G.O., avevano impugnato dinanzi al G.A. il d.m. 14 febbraio 2000, ma il relativo giudizio amministrativo era perento, con conseguente decorrenza del termine prescrizionale dalla data del ricorso amministrativo, escludendo un effetto interruttivo sia dell’ordinanza costituzionale, che aveva dichiarato inammissibile la questione di costituzionalità dell’art. 11 della l. n. 370 del 1999, sia della successiva istanza di prelievo per la prosecuzione del processo). Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 31-5-2022, n. 17619
Risarcimento del danno per il tardivo recepimento delle direttive CEE n. 362 del 1975 e n. 76 del 1982
In tema di risarcimento del danno per il tardivo recepimento delle direttive CEE n. 362 del 1975 e n. 76 del 1982, l’effetto interruttivo permanente della prescrizione del diritto soggettivo dei medici specializzandi, derivante dalla proposizione del ricorso dinanzi al giudice amministrativo per l’annullamento del d.m. 14 febbraio 2000, viene meno in caso di perenzione del giudizio amministrativo per inattività delle parti, restando fermo il solo effetto interruttivo istantaneo determinato dalla proposizione della domanda in quella sede, in quanto, in presenza di una situazione accostabile alla estinzione civilistica, trova applicazione in via analogica l’art. 2945, comma 3, c.c. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 31-5-2022, n. 17619
Azione risarcitoria del curatore nei confronti della società controllante di quella fallita – Contesto normativo anteriore all’introduzione dell’art. 2497 c.c.
In tema di azione risarcitoria del curatore nei confronti della società controllante di quella fallita, nel contesto precedente all’introduzione dell’art. 2497 c.c., ad opera del d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6, la tutela del ceto creditorio della società eterodiretta, che abbia patito la diminuzione del patrimonio a causa dell’attività di abuso di direzione e coordinamento della capogruppo, poteva passare dall’art. 2043 c.c. e dalla clausola generale del “neminem laedere”. (Nella specie la S.C., affermando tale principio, ha ritenuto prescritta l’azione proposta dalla curatela, ritenendo non condivisibile che il termine di prescrizione dovesse farsi decorrere solo dal 1° gennaio 2004, momento di entrata in vigore del citato art. 2497 c.c., in quanto il curatore era legittimato ad esercitare il diritto anche in precedenza). Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 11-5-2022, n. 14876
Diritto alla maggiorazione contributiva in conseguenza dell’esposizione all’amianto
La prescrizione del diritto alla maggiorazione contributiva in conseguenza dell’esposizione all’amianto, che, incidendo su un autonomo diritto e non sulla rivendicazione di una componente del credito previdenziale, è definitiva e non limitata ai singoli ratei, decorre dal momento in cui il lavoratore abbia la consapevolezza della suddetta esposizione. (Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione della corte territoriale che aveva fatto decorrere la prescrizione dal pensionamento del lavoratore, anziché dall’istanza amministrativa inoltrata all’INPS per il riconoscimento dell’esposizione). Cassazione Civile, Sezione 6 Lavoro, Ordinanza 9-5-2022, n. 14599
Indennizzo dovuto per la reiterazione dei vincoli espropriativi
In tema di espropriazione per pubblica utilità, l’indennizzo dovuto per la reiterazione dei vincoli espropriativi prima dell’entrata in vigore del d.P.R. n. 327 del 2001 si prescrive nel termine ordinario decennale, decorrente dalla reiterazione di ciascun vincolo, che costituisce la prima manifestazione del danno, non rilevando che l’azione non fosse esercitabile prima della sentenza della Corte costituzionale 20 maggio 1999, n. 179, trattandosi di mero ostacolo di fatto alla proposizione della domanda, privo di effetti interruttivi o sospensivi della durata della prescrizione. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 28-4-2022, n. 13390
Prescrizione del tributo – Definitività della pretesa tributaria – Mancata riassunzione del giudizio dopo cassazione con rinvio – Termine decennale – Decorrenza
Ai fini della tempestiva notificazione del primo atto di esazione tributaria, l’ordinario termine di prescrizione del tributo inizia a decorrere da quando la pretesa tributaria è divenuta definitiva, e pertanto, ove a seguito di pronuncia di cassazione con rinvio, la definitività dell’accertamento fiscale dipenda dalla mancata riassunzione del giudizio ad opera delle parti, il termine decennale di prescrizione inizierà a decorrere da quando il … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 22-4-2022, n. 12838
Illecito costituente reato – Decorrenza del termine di prescrizione dall’irrevocabilità della sentenza penale
Se il fatto illecito è considerato dalla legge come reato, il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno cagionato dal reato decorre dall’irrevocabilità della sentenza penale, a condizione che vi sia stata costituzione di parte civile (la quale produce un effetto interruttivo permanente della prescrizione per tutta la durata del processo), fermo restando che l’interruzione della prescrizione a fini civilistici può anche avvenire con modalità diverse dalla costituzione di parte civile nel processo penale. Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 6-4-2022, n. 11190
Comunione dei diritti reali – Comproprietà indivisa – Scioglimento – Prescrizione del diritto dei comunisti ai frutti dovuti loro dal comproprietario utilizzatore del bene comune – Decorrenza – La prescrizione del diritto dei comunisti ai frutti dovuti loro dal comproprietario utilizzatore del bene comune decorre soltanto dal momento della divisione e, cioè, dal tempo in cui si è reso (o si sarebbe dovuto rendere) il conto, non essendo configurabile, con riguardo a tali crediti, un’inerzia del creditore cui possa riconnettersi un effetto estintivo, giacché è appunto dalla divisione che traggono origine l’obbligo della resa dei conti, con decorrenza dal momento in cui è sorta la comunione, nonché l’esigenza dell’imputazione alla quota di ciascun comunista delle somme di cui è debitore verso i condividenti. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 30-7-2021, n. 21906