Codice Civile
Articolo 2946 codice civile
Prescrizione ordinaria
Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni.
Giurisprudenza:
Pluralità di contratti a termine – Illegittimità del termine – Conversione in un unico contratto – Indennità forfettizzata – Prescrizione ordinaria
Nell’ipotesi di pluralità di contratti a termine illegittimamente apposto, con la conseguente conversione in unico contratto a tempo indeterminato, il diritto al pagamento dell’indennità “forfetizzata” e “onnicomprensiva”, prevista dall’art. 32, comma 5, della l. n. 183 del 2010, si distingue da quello imprescrittibile a far valere la nullità del termine ed è soggetto al termine di prescrizione ordinario, essendo inapplicabili i termini prescrizionali stabiliti dagli artt. 2948, n. 4, 2955, n. 2, e 2956, n. 1, c.c. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 16-9-2022, n. 27331
Rimborsi credito esposto in dichiarazione
La domanda di rimborso del credito IVA deve essere tenuta distinta da quella di compensazione dell’imposta con altro debito fiscale, sicché, laddove l’istanza del contribuente sia formulata in termini di compensazione, e non denoti l’inequivocabile volontà di ottenere il rimborso del credito, mediante l’indicazione dello stesso nel quadro “RX4” nella dichiarazione annuale, non si applica – salvo ipotesi eccezionali in cui la compensazione non può più essere effettuata (ad es., per cessazione dell’attività o morte del contribuente) – il termine ordinario decennale di prescrizione, bensì quello di decadenza biennale previsto dall’art. 21, comma 2, del d.lgs. n. 546 del 1992. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata, che aveva applicato il termine decadenziale biennale, in quanto la società contribuente non aveva compilato il quadro “RX4”, bensì il campo “VX5”, relativo all’IVA da portare in detrazione). Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 10-8-2022, n. 24655
Azione per il recupero di aiuti di Stato illegittimamente corrisposti
L’azione per il recupero di aiuti di Stato illegittimamente corrisposti è soggetta al termine ordinario di prescrizione stabilito dall’art. 2946 c.c. che non decorre dalla data di fruizione dell’aiuto, bensì dalla notifica della decisione della Commissione allo Stato membro e, cioè, dal momento in cui l’aiuto erogato è qualificabile come illegittimo; il predetto termine di prescrizione, peraltro, non è interrotto dall’avvenuta impugnazione alla Corte di Giustizia, da parte dello Stato, della decisione della Commissione, poiché tale effetto interruttivo è previsto esclusivamente nei rapporti tra la Commissione e lo Stato membro, non già nel rapporto, assoggettato alle regole interne, tra quest’ultimo e il destinatario dell’aiuto. Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 25-7-2022, n. 23058
Fondo di garanzia per le vittime della strada – In genere azione ex art. 292, comma 1, del d.lgs. n. 209 del 2005
L’azione dell’impresa designata dal Fondo di garanzia per le vittime della strada ai sensi dell’art. 292, comma 1, d.lgs. n. 209 del 2005 (codice delle assicurazioni private) ha natura speciale ed autonoma “ex lege”, sicché per il suo esercizio si applica l’ordinario termine di prescrizione decennale, che comincia a decorrere dalla data del pagamento effettuato al danneggiato. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 7-7-2022, n. 21514
Rimborso credito ILOR
Il diritto al rimborso di un credito Ilor rientra nella libera disponibilità del contribuente sicché, presentata tempestivamente l’istanza di rimborso, la prescrizione dello stesso, derivante dalle regole generali e non prevista specificamente a favore dell’Amministrazione finanziaria, non è rilevabile d’ufficio né deducibile per la prima volta nel giudizio di appello, ostandovi il disposto di cui all’art. 57 del d.lgs. n. 546 del 1992. Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 27-6-2022, n. 20605
Riconoscimento dei vizi e delle difformità dell’opera da parte dell’appaltatore
Il semplice riconoscimento dei vizi e delle difformità dell’opera da parte dell’appaltatore implica la superfluità della tempestiva denuncia da parte del committente, ma da esso non deriva automaticamente, in mancanza di un impegno in tal senso, l’assunzione in capo all’appaltatore dell’obbligo di emendare l’opera, che, ove configurabile, è una nuova e distinta obbligazione soggetta al termine di prescrizione decennale; ne consegue che il predetto riconoscimento non impedisce il decorso dei termini brevi della prescrizione previsti in tema di appalto. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 16-6-2022, n. 19343
Indennizzo dovuto per la reiterazione dei vincoli espropriativi prima dell’entrata in vigore del d.P.R. n. 327 del 2001
In tema di espropriazione per pubblica utilità, l’indennizzo dovuto per la reiterazione dei vincoli espropriativi prima dell’entrata in vigore del d.P.R. n. 327 del 2001 si prescrive nel termine ordinario decennale, decorrente dalla reiterazione di ciascun vincolo, che costituisce la prima manifestazione del danno, non rilevando che l’azione non fosse esercitabile prima della sentenza della Corte costituzionale 20 maggio 1999, n. 179, trattandosi di mero ostacolo di fatto alla proposizione della domanda, privo di effetti interruttivi o sospensivi della durata della prescrizione. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 28-4-2022, n. 13390
Anticipazione del termine per convertire le lire in euro – Dichiarazione di illegittimità costituzionale – “Reviviscenza” della disciplina previgente – Esclusione
In seguito alla sentenza della Corte costituzionale n. 216 del 2015 con cui è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 26 del d.l. n. 201 del 2011, conv., con modif., dalla l. n. 214 del 2011, il quale, in deroga alle disposizioni di cui agli artt. 3 della l. n. 96 del 1997 e 52 ter del d.lgs. n. 213 del 1998, aveva anticipato al 6 dicembre 2011 il termine entro il quale era consentito convertire in Euro le Lire ancora in circolazione (originariamente fissato al 28 febbraio 2012), non si è verificata la “reviviscenza” della disciplina precedente, ma si è determinato un “vuoto” normativo in ordine al termine di prescrizione di un diritto soggettivo, che deve ritenersi colmato in applicazione della regola generale sulla durata decennale di cui all’art. 2946 c.c.. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 4-2-2022, n. 3592
Prescrizione estintiva – Specifica indicazione del tipo legale e della durata – Omissione – Conseguenze – Interpretazione del giudice di merito della volontà delle parti
Anche in materia tributaria trova applicazione il principio secondo cui, a fronte della natura estintiva della prescrizione eccepita dal contribuente, l’individuazione del termine legale applicabile è rimessa al giudice di merito, il quale, in difetto di specifica precisazione, è comunque tenuto ad interpretare la volontà della parte nella formulazione della relativa eccezione e a verificare la maturazione o meno della prescrizione, avuto riguardo agli atti di esercizio della potestà impositiva ed eventualmente interruttivi, il cui onere di allegazione e prova grava sul creditore erariale. Cassazione Civile, Sezione 6 Tributaria, Ordinanza 24-1-2022, n. 1980
Limitazioni legali della proprietà – Rapporti di vicinato – Distanze legali delle costruzioni – Azione giudiziaria – Imprescrittibilità
I poteri inerenti al diritto di proprietà, incluso quello di esigere il rispetto delle distanze, non si estinguono per il decorso del tempo, salvi gli effetti dell’usucapione del diritto a mantenere la costruzione di distanza inferiore a quella legale: ne consegue che anche la domanda volta ad ottenere il rispetto delle distanze legali è imprescrittibile, trattandosi di azione reale modellata sullo schema dell'”actio negatoria servitutis”, rivolta non ad accertare il diritto di proprietà dell’attore, ma a respingere l’imposizione di limitazioni a carico della proprietà suscettibili di dar luogo a servitù. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 31-5-2021, n. 15142
Ratei di prestazioni previdenziali o assistenziali – Prescrizione ordinaria decennale
Alle componenti essenziali di ratei di prestazioni previdenziali o assistenziali non liquidate si applica la prescrizione ordinaria decennale e non la prescrizione quinquennale, che presuppone la liquidità del credito, da intendere, non secondo la nozione comune desumibile dall’art. 1282 cod. civ., ma quale effetto del completamento del procedimento amministrativo di liquidazione della spesa (procedimento di contabilità, diverso da quello di liquidazione della spesa) con messa a disposizione dell’avente diritto delle relative somme, come fatto palese dal disposto dell’art. 129 del regio decreto legge 4 ottobre 1935, n. 1827, secondo cui si prescrivono in cinque anni a favore dell’istituto le rate di pensione “non riscosse”; ne consegue che il diritto di credito relativo a qualsiasi somma (ivi compresa quella per rivalutazione ed interessi, costituente parte integrante del credito base) che non sia stata posta in riscossione si prescrive nel termine di dieci anni, trattandosi di credito non liquido ai sensi e per gli effetti del citato art. 129. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 25-7-2002, n. 10955
Credito per rivalutazione monetaria ed interessi legali – Prescrizione ordinaria – Decorrenza – Effetto interruttivo per riconoscimento del diritto
Il credito per rivalutazione monetaria ed interessi legali, dovuti sui ratei delle prestazioni assistenziali spettanti agli invalidi civili e loro corrisposti in ritardo, si prescrive in dieci anni a decorrere, per le somme calcolate sul primo rateo, dal centoventunesimo giorno successivo alla presentazione della domanda amministrativa di prestazione e, per le somme calcolate con riferimento ai ratei successivi, dalla scadenza di ciascuno di essi, senza che possa attribuirsi al mero pagamento dei ratei arretrati l’effetto interruttivo di cui all’art. 2944 cod. civ., salvo che il “solvens” non abbia considerato parziale il pagamento stesso, con riserva di provvedere successivamente al versamento di somme ulteriori; e senza che possa il pagamento della sola somma capitale ritenersi sufficiente a costituire liquidazione della prestazione, tale da determinare l’applicabilità della prescrizione quinquennale. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 25-7-2002, n. 10955