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Art. 372 cpc – Produzione di altri documenti in cassazione

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Codice di procedura civile

Produzione di altri documenti

Articolo 372 codice di procedura civile

Produzione di altri documenti

Non è ammesso il deposito di atti e documenti non prodotti nei precedenti gradi del processo, tranne di quelli che riguardano la nullità della sentenza impugnata e l’ammissibilità del ricorso e del controricorso.

Il deposito dei documenti relativi all’ammissibilità può avvenire indipendentemente da quello del ricorso e del controricorso, fino a quindici giorni prima dell’udienza o dell’adunanza in camera di consiglio. (1)

 

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(1) Il D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, come modificato dalla L. 29 dicembre 2022, n. 197, ha disposto: – (con l’art. 35, comma 1) che “Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente
vigenti”;
– (con l’art. 35, comma 6) che “Gli articoli 372, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 380-bis, 380-bis.1, 380-ter, 390 e 391-bis del codice di procedura civile, come modificati dal presente decreto, si applicano anche ai giudizi introdotti con ricorso già notificato alla data del 1° gennaio 2023 per i quali non è stata ancora fissata udienza o adunanza in camera di consiglio”. Il testo previgente disponeva che:

“Il deposito dei documenti relativi all’ammissibilità può avvenire indipendentemente da quello del ricorso e del controricorso, ma deve essere notificato, mediante elenco, alle altre parti”.


 

Giurisprudenza:

Impugnazione dell’estratto di ruolo – Interesse ad agire – Deposito di documentazione ex art. 372 cpc – In tema di impugnazione dell’estratto di ruolo, l’art. 12, comma 4 bis, del d.P.R. n. 602 del 1973 (introdotto dall’art. 3 bis del d.l. n. 146 del 2021, come convertito dalla l. n. 215 del 2021), selezionando specifici casi in cui l’invalida notificazione della cartella ingenera di per sé il bisogno di tutela giurisdizionale, ha plasmato l’interesse ad agire, condizione dell’azione avente natura “dinamica” che, come tale, può assumere una diversa configurazione, anche per norma sopravvenuta, fino al momento della decisione; la citata disposizione, dunque, incide sulla pronuncia della sentenza e si applica anche nei processi pendenti, nei quali lo specifico interesse ad agire deve essere dimostrato, nelle fasi di merito attraverso il tempestivo ricorso alla rimessione nei termini, nel grado di legittimità mediante deposito di documentazione ex art. 372 c.p.c. o fino all’udienza di discussione (prima dell’inizio della relazione) o fino all’adunanza camerale oppure, qualora occorrano accertamenti di fatto, nel giudizio di rinvio. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto inammissibile l’impugnazione dell’estratto di ruolo proposta dal contribuente – volta all’accertamento della … continua a leggereCassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 20-4-2023, n. 10595

 

Appello proposto da società estinta – Inammissibilità – Rilevabilità d’ufficio in sede di legittimità – Produzione della documentazione relativa ex art. 372 cpc – L’appello proposto da una società estinta è inammissibile e tale vizio è rilevabile d’ufficio in sede di legittimità, qualora sul punto non si sia formato il giudicato; a tal fine, la parte originariamente appellata, che ricorra per cassazione, è ammessa a produrre, ai sensi dell’art. 372 c.p.c., i documenti comprovanti la … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 3-3-2023, n. 6397 

 

Allegazione alle memorie illustrative del parere di un giurista – Nel giudizio di cassazione è inammissibile l’allegazione alle memorie illustrative ex artt. 378 e ex 380 bis.1 c.p.c. di un parere giuridico sulle questioni di diritto agitate nella controversia, redatto da uno studioso del diritto diverso dai difensori ritualmente costituiti, poiché l’art. 372 c.p.c. ammette solo il deposito dei documenti che siano stati già prodotti nei precedenti gradi di merito e di quelli che riguardano la … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 24-11-2022, n. 34658

 

Impugnazione dell’estratto di ruolo – Interesse ad agire – Deposito di documentazione fino all’udienza di discussione – In tema di impugnazione dell’estratto di ruolo, l’art. 12, comma 4 bis, del d.P.R. n. 602 del 1973 (introdotto dall’art. 3 bis del d.l. n. 146 del 2021, come convertito dalla l. n. 215 del 2021), selezionando specifici casi in cui l’invalida notificazione della cartella ingenera di per sé il bisogno di tutela giurisdizionale, ha plasmato l’interesse ad agire, condizione dell’azione avente natura “dinamica” che, come tale, può assumere una diversa configurazione, anche per norma sopravvenuta, fino al momento della decisione; la citata disposizione, dunque, incide sulla pronuncia della sentenza e si applica anche nei processi pendenti, nei quali lo specifico interesse ad agire deve essere dimostrato, nelle fasi di merito attraverso il tempestivo ricorso alla rimessione nei termini (istituto applicabile anche al processo tributario), nel grado di legittimità mediante deposito di documentazione ex art. 372 c.p.c. o fino all’udienza di discussione (prima dell’inizio della relazione) o fino … continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 6-9-2022, n. 26283

 

Protezione internazionale – Censura in sede di legittimità – In tema di protezione sussidiaria, ai sensi dell’art. 14, lett. c), del d.lgs. n. 251 del 2007, nei casi in cui nel provvedimento impugnato siano indicate le fonti privilegiate di cui all’art. 8 del d.lgs. n. 25 del 2008 (che, a differenza delle fonti atipiche, in ragione delle connotazioni di pubblicità e trasparenza, garantiscono la parità delle armi) ed il ricorrente lamenti il non corretto adempimento da parte del giudice del dovere di cooperazione istruttoria (perché le fonti informative privilegiate indicate non sono aggiornate o non sono citate in modo completo), le corrispondenti censure possono essere fatte valere in sede di legittimità con motivo di ricorso ex art. 360, primo comma, n. 5 c.p.c., per omesso esame di fatto decisivo oggetto di discussione tra le parti, a condizione che il vizio così denunciato si riferisca a circostanze o documenti già sottoposti al giudice del merito e non prodotti per la prima volta in sede di giudizio di legittimità. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 29-8-2022, n. 25440

 

Pubblico impiego contrattualizzato – Contratti a termine e di somministrazione – Stabilizzazione successiva alla notifica del ricorso per cassazione – Eccezione sollevata nelle memorie ex artt. 378 o 380 Bis.1 c.p.c. – Inammissibilità – In tema di contratti a termine e di somministrazione nel pubblico impiego contrattualizzato, è inammissibile l’eccezione – contenuta nelle memorie ex artt. 378 o 380-bis.1, c.p.c. – di avvenuta stabilizzazione del dipendente in epoca successiva alla notifica del ricorso per cassazione, perché nel giudizio di legittimità le predette memorie hanno solo la funzione di illustrare e chiarire le ragioni svolte in ricorso o in controricorso e di confutare le tesi avversarie, non di dedurre nuove eccezioni – implicanti necessariamente accertamenti di fatto -, o sollevare nuove questioni di dibattito, le quali non possono riferirsi neppure a fatti sopravvenuti, insuscettibili di essere provati mediante produzioni documentali, consentite soltanto nei differenti casi di cui all’art. 372, comma 1, c.p.c. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 6-7-2022, n. 21355

 

Dichiarazione contenuta nel ricorso per cassazione di avvenuta notificazione della sentenza impugnata – Deposito della relata ex art. 372 c.p.c. – Esclusione – La dichiarazione contenuta nel ricorso per cassazione di avvenuta notificazione della sentenza impugnata, attesta un “fatto processuale” – la notificazione della sentenza – idoneo a far decorrere il termine “breve” di impugnazione e, quale manifestazione di “autoresponsabilità” della parte, impegna quest’ultima a subire le conseguenze di quanto dichiarato, facendo sorgere in capo ad essa l’onere di depositare, nel termine stabilito dall’art. 369 c.p.c., copia della sentenza munita della relata di notifica (ovvero delle copie cartacee dei messaggi di spedizione e di ricezione, in caso di notificazione a mezzo PEC), senza che sia possibile … continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 6-7-2022, n. 21349

 

Autorizzazione ad agire e contraddire – Mancata produzione della procura nel giudizio di legittimità – Il potere di rappresentare la parte in giudizio mediante il conferimento della procura può essere riconosciuto soltanto a colui che sia investito del potere rappresentativo di natura sostanziale in ordine al rapporto dedotto in giudizio, sicché il ricorrente per cassazione che, in veste di parte formale, proponga il ricorso in qualità di procuratore speciale della parte sostanziale, deve produrre, con il ricorso ovvero ai sensi dell’art. 372 c.p.c., i documenti che giustificano la sua qualità; in mancanza, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile ai sensi dell’art. 77 c.p.c., non essendo possibile valutare la sussistenza ed i limiti del potere rappresentativo ed, in particolare, la facoltà di proporre ricorso per cassazione. (Principio affermato nell’ambito di un giudizio di opposizione a precetto, con riferimento al ricorso per cassazione proposto da … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 18-1-2022, n. 1334

 

Rappresentanza processuale – Contestazione – Dimostrazione potere rappresentativo –  Per la rappresentanza processuale della persona giuridica è sufficiente l’indicazione della funzione e del potere del soggetto che ha rilasciato la procura, senza che, in assenza di una puntuale e tempestiva contestazione relativa all’effettiva esistenza del potere esercitato, si configuri l’onere di dimostrare il proprio potere rappresentativo. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto infondata l’eccezione relativa al difetto di rappresentanza del soggetto che – qualificatosi come “legale rappresentante della sede secondaria della società” straniera – aveva rilasciato la procura in calce al ricorso per cassazione, essendo stati dimostrati documentalmente ex art. 372 c.p.c., in seguito a precisa contestazione, sia la formale costituzione di una … continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 5-11-2021, n. 31963

 

Sanzioni amministrative – Morte dell’autore della violazione – Estinzione dell’obbligazione e cessazione della materia del contendere – Declaratoria in sede di legittimità – Condizioni – In tema di sanzioni amministrative, la morte dell’autore della violazione comporta l’estinzione dell’obbligazione di pagare la sanzione pecuniaria irrogata dall’Amministrazione, la quale, ai sensi dell’art. 7 della l. n. 689 del 1981, non si trasmette agli eredi; ne discende la cessazione della materia del contendere nel giudizio di opposizione alla conseguente ordinanza-ingiunzione – declaratoria che può intervenire anche in sede di legittimità, ove il decesso sia documentato ex art. 372 c.p.c. – senza alcuna regolazione delle spese, non trovando applicazione il … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 22-10-2021, n. 29577

 

Produzione di certificazione di cancelleria relativa alle modalità di deposito dell’atto d’appello – Nel giudizio di legittimità possono essere prodotti ex art. 372 c.p.c. i documenti (ancorché nuovi) volti a dimostrare la nullità della sentenza impugnata derivante da vizi propri dell’atto. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto ammissibile la produzione di certificazione di cancelleria relativa alle modalità di … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 15-9-2021, n. 24942

 

Procura notarile – Mancata allegazione in atti – Qualora la procura per la proposizione del ricorso per cassazione da parte di una società venga rilasciata da un soggetto nella qualità di procuratore speciale in virtù dei poteri conferitigli con procura notarile non depositata con il ricorso, né rinvenibile nel fascicolo, all’impossibilità del controllo, da parte del giudice di legittimità, della legittimazione del delegante ad una valida rappresentazione processuale e sostanziale della persona giuridica consegue l’inammissibilità del ricorso. (Nella specie, la S.C., nel dichiarare inammissibile l’impugnazione, ha ritenuto irrilevante l’avvenuto deposito, come allegato alla memoria ex art. 380 bis 1 c.p.c., della visura storica della società ricorrente, dalla quale risultava la nomina a suo procuratore, per il compimento di alcuni atti, del soggetto indicato come tale nel ricorso per cassazione, poiché detta visura non era stata notificata al controricorrente ai sensi dell’art. 372 c.p.c. e, in relazione a siffatto deposito, non si era formato il contraddittorio, atteso che … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 15-9-2021, n. 24893

 

Impugnazione delle sentenze emesse dalla Sezione disciplinare del CSM dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di cassazione – In tema di impugnazione delle sentenze emesse dalla Sezione disciplinare del CSM dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, la produzione di documenti nel corso del giudizio di legittimità è disciplinata, in ragione delle modalità operative dell’art. 24 del d.lgs. n. 109 del 2006, dall’art. 372 c.p.c., il quale consente di produrre la documentazione riguardante la nullità della sentenza impugnata e l’ammissibilità del ricorso e del controricorso, nonché quella rappresentativa di vizi propri dell’atto per mancanza dei suoi requisiti essenziali o a supporto di censure relative a “errores in procedendo” idonei a ripercuotersi sulla validità della decisione impugnata, posto che, altrimenti, il divieto di produzione di nuovi documenti concernenti queste ultime (come nei casi di giudizio con doppio grado di merito) si tradurrebbe in un’ingiustificata limitazione del diritto di difesa della parte, costituzionalmente garantito. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 4-8-2021, n. 22302

 

Atto non qualificabile come controricorso –  Memoria depositata ai soli fini di partecipare all’udienza di discussione – Nell’ambito del procedimento camerale di cui all’art. 380 bis.1 c.p.c. (introdotto dall’art. 1 bis del d.l. n. 168 del 2016, convertito con modificazioni dalla l. n. 196 del 2016), alla parte contro cui è diretto il ricorso, che abbia depositato un atto non qualificabile come controricorso in quanto privo dei requisiti essenziali previsti dagli artt. 370 e 366 c.p.c., nel periodo che va dalla scadenza del termine per il deposito del controricorso alla data fissata per l’adunanza camerale è preclusa qualsiasi attività processuale, sia essa diretta alla costituzione in giudizio o alla … continua a leggereCassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 16-6-2021, n. 17030

 

Dichiarazione di avvenuta notificazione della sentenza impugnata, contenuta nel ricorso per cassazione – Emendabilità con successiva memoria – Esclusione – In tema di notificazione del provvedimento impugnato ad opera della parte, ai fini dell’adempimento del dovere di controllare la tempestività dell’impugnazione in sede di giudizio di legittimità, assumono rilievo le allegazioni delle parti, nel senso che, ove il ricorrente non abbia allegato che la sentenza impugnata gli è stata notificata, si deve ritenere che il diritto di impugnazione sia stato esercitato entro il c.d. termine “lungo” di cui all’art. 327 c.p.c., procedendo all’accertamento della sua osservanza, mentre, nella contraria ipotesi in cui l’impugnante abbia allegato espressamente o implicitamente che la sentenza contro cui ricorre gli sia stata notificata ai fini del decorso del termine breve di impugnazione (nonché nell’ipotesi in cui tale circostanza sia stata eccepita dal controricorrente o sia emersa dal diretto esame delle produzioni delle parti o del fascicolo d’ufficio), deve ritenersi operante il termine di cui all’art. 325 c.p.c., sorgendo a carico del ricorrente l’onere di depositare, unitamente al ricorso o nei modi di cui all’art.372, comma 2, c.p.c., la copia autentica della sentenza impugnata, munita della relata di notificazione, entro il termine previsto dall’art.369, comma 1, c.p.c., la cui mancata osservanza comporta l’improcedibilità del ricorso, escluso il caso in cui la notificazione del ricorso risulti effettuata prima della scadenza del termine breve decorrente dalla pubblicazione del provvedimento impugnato e salva l’ipotesi in cui la relazione di notificazione risulti prodotta dal controricorrente o presente nel fascicolo d’ufficio. Cassazione Civile, Sezione 6, Ordinanza 7-6-2021, n. 15832

 

Omessa produzione della copia autentica con la relata di notifica – Ricorso notificato nel termine breve decorrente dalla data di notifica della sentenza – Insufficienza – In tema di ricorso per cassazione, quando la sentenza impugnata sia stata notificata e il ricorrente abbia depositato la sola copia autentica della stessa priva della relata di notifica, deve applicarsi la sanzione dell’improcedibilità, ex art. 369, comma 2, n. 2, c.p.c., a nulla rilevando che il ricorso sia stato notificato nel termine breve decorrente dalla data di notificazione della sentenza, ponendosi la procedibilità come verifica preliminare rispetto alla stessa ammissibilità. Parimenti, il deposito di una ulteriore istanza di trasmissione del fascicolo d’ufficio, con ad essa allegata anche la relata di notifica della sentenza gravata, avvenuto in data successiva alla comunicazione dell’avviso di fissazione dell’udienza camerale non impedisce la menzionata sanzione, atteso che, da un lato, il detto deposito, a tal fine, deve avvenire entro il termine perentorio di cui al primo comma dell’art. 369 c.p.c. e, dall’altro, non è previsto, al di fuori di ipotesi eccezionali, che nel fascicolo d’ufficio debba inserirsi copia della relata di notifica, trattandosi di attività che non avviene su iniziativa dell’ufficio e che interviene in un momento successivo alla definizione del giudizio. Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 25-5-2021, n. 14360

 

Factum superveniens – Equiparabilità allo ius superveniens in sede di legittimità – Presupposti – Alla luce del principio della durata ragionevole del processo, è deducibile nel giudizio di legittimità il “factum superveniens”, in quanto equiparabile allo “ius superveniens”, se idoneo ad incidere sull’oggetto della causa sottoposta all’esame del giudice, allorché il contenuto della situazione giuridica controversa abbia avuto una definitiva modificazione a seguito di provvedimento della P.A. e non si ponga questione alcuna di accertamento del fatto medesimo, con il conseguente superamento dei limiti di prova della documentazione del fatto sopravvenuto rispetto alla previsione dell’art. 372 c.p.c. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto, in una controversia nella quale veniva in rilievo un’azione di risarcimento danni per mancata o tardiva trasposizione, da parte dello Stato, dell’art. 12, paragrafo 2, della Direttiva 2004/80/CE, in tema di indennizzo in favore delle vittime di reati intenzionali violenti, che fosse deducibile, in sede di legittimità, la sopravvenuta erogazione del beneficio di cui alla l. n. 122 del 2016). Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 24-11-2020, n. 26757

 

Violazioni in materia di IVA – Produzione della sentenza penale irrevocabile di assoluzione – In tema di violazioni in materia di IVA, è producibile in cassazione ex art. 372 c.p.c. la sentenza penale irrevocabile di assoluzione, relativa ai medesimi fatti oggetto della sanzione tributaria controversa, ove il contribuente intenda far valere l’improcedibilità, l’improponibilità o, comunque, l’estinzione, in tutto o in parte, del giudizio tributario per violazione – pur dedotta per la prima volta in sede di legittimità e sempreché pertinente alle questioni ritualmente in giudizio – di principi di ordine pubblico unionale (nella specie, del “ne bis in idem”); diversamente, tale produzione non è ammissibile ai fini delle … continua a leggereCassazione Civile, Sezione Tributaria, Sentenza 8-10-2020, n. 21694

 

Cancellazione volontaria del difensore – Causa di interruzione del processo – Nullità della sentenza comunque emessa – Eccepibilità e rilevabilità in sede di legittimità – La cancellazione volontaria del difensore dall’albo degli avvocati, ancorché avvenuta, come nella specie, dopo la notifica della citazione in appello, comporta la perdita dello “status” di avvocato e procuratore legalmente esercente, così integrando una causa di interruzione del processo. Ne consegue la nullità degli atti successivi e della sentenza eventualmente pronunciata, che può essere dedotta e provata in sede di legittimità mediante la produzione dei documenti necessari, ai sensi dell’art. 372 c.p.c., solo dalla parte colpita dal detto evento, a tutela della quale sono poste le norme che disciplinano l’interruzione, non potendo questa essere rilevata d’ufficio dal giudice né eccepita dalla controparte. Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 6-10-2020, n. 21359

 

Produzione dei documenti del procedimento incidentale – La richiesta di pronuncia, in sede di legittimità, sull’istanza di rimborso delle spese processuali affrontate dalla parte per resistere vittoriosamente all’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza di merito impugnata, può essere esaminata alla condizione che l’istanza, e i relativi documenti da produrre, siano stati notificati alla controparte, ovvero che il contraddittorio con la medesima sia stato comunque rispettato in ragione della sua presenza all’udienza, così da permetterle di interloquire sul punto. Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 31-8-2020, n. 18079

 

D.m. di proroga dei termini – Nuovi termini di notificazione del ricorso – Nel giudizio dinanzi alla Corte di cassazione, il decreto del Ministro della giustizia che, attestando il periodo di mancato funzionamento di un pubblico ufficio, disponga la proroga dei termini per la notificazione del ricorso, deve essere prodotto nel rispetto delle regole valevoli per i documenti il cui deposito è ammissibile in sede di legittimità e, in particolare, in ossequio all’art. 372 c.p.c., trattandosi di atto avente natura amministrativa meramente ricognitivo delle circostanze a cui la legge ricollega la proroga, come tale privo di valore normativo e perciò sottratto all’operatività del principio “iura novit curia”. Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 7-8-2020, n. 16807

 

Difetto di rappresentanza – Eccezione sollevata dal ricorrente con la memoria ex art 380 bis.1 c.p.c. – Sanatoria – Deposito documenti ex art. 372 c.p.c. – In tema di rito camerale di legittimità, qualora il controricorso sia affetto da un difetto di rappresentanza o autorizzazione e la relativa eccezione sia sollevata dal ricorrente con la memoria prevista dall’art. 380 bis.1 c.p.c., il deposito dei documenti idonei a sanare il difetto può avvenire sino alla data di svolgimento dell’adunanza camerale, anche al di fuori delle ordinarie attività difensive, purché l’elenco dei documenti a tal fine prodotti sia notificato alle altre parti ex art. 372, comma 2, c.p.c., determinandosi, in mancanza, l’inammissibilità del controricorso. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 17-6-2020, n. 11699