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Art. 645 cpc – Opposizione a decreto ingiuntivo

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Codice di procedura civile

Opposizione a decreto ingiuntivo

Articolo 645 c.p.c.

Del procedimento di ingiunzione – Opposizione

L’opposizione si propone davanti all’ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice che ha emesso il decreto, con atto di citazione notificato al ricorrente nei luoghi di cui all’articolo 638. Contemporaneamente l’ufficiale giudiziario deve notificare avviso dell’opposizione al cancelliere affinché ne prenda nota sull’originale del decreto.

In seguito all’opposizione il giudizio si svolge secondo le norme del procedimento ordinario davanti al giudice adito. L’anticipazione di cui all’articolo 163-bis, terzo comma, deve essere disposta fissando l’udienza per la comparizione delle parti non oltre trenta giorni dalla scadenza del termine minimo a comparire. (1)

 

(1) Comma prima  modificato dall’art. 13, D.P.R. 17.10.1950, n. 857, poi dall’art. 1, L. 29.12.2011 con decorrenza dal 20.01.2012, è successivamente modificato dall’art. 78, D.L. 21.06.2013, n. 69 (G.U. 21.06.2013, n. 144 – S.O. n. 50) così come modificato dall’allegato alla legge di conversione, L. 09.08.2013, n. 98 (G.U. 20.08.2013, n. 194, S.O. n. 63), con decorrenza dal 21.08.2013 ed applicazione, ai sensi del comma 2 del medesimo articolo 77, ai procedimenti instaurati, a norma dell’articolo 643, ultimo comma, del codice di procedura civile, successivamente all’entrata in vigore del decreto legge 21.06.2013, n. 69 ossia il 22.06.2013. 


 

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Giurisprudenza:

Domanda riconvenzionale dell’opposto – Ammissibilità – Limite della “reconventio reconventionis” – In tema di opposizione a decreto ingiuntivo, il convenuto opposto può proporre con la comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata una domanda nuova, diversa da quella posta a fondamento del ricorso per decreto ingiuntivo, anche nel caso in cui l’opponente non abbia proposto una domanda o un’eccezione riconvenzionale e si sia limitato a proporre eccezioni chiedendo la revoca del decreto opposto, qualora tale domanda si riferisca alla medesima vicenda sostanziale dedotta in giudizio, attenga allo stesso sostanziale bene della vita e sia connessa per incompatibilità a quella originariamente proposta, ciò rispondendo a finalità di economia processuale e di ragionevole durata del processo e dovendosi riconoscere all’opposto, quale attore in senso sostanziale, di avvalersi delle … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 22/09/2023, n. 27183

 

Opposizione a decreto ingiuntivo emesso in materie di competenza della sezione specializzata agraria – Sentenza d’appello che dichiara l’incompetenza funzionale e revoca il decreto ingiuntivo – Rimedi – In tema di decreto ingiuntivo emesso in materie di competenza della sezione specializzata agraria, qualora l’opponente eccepisca l’incompetenza funzionale del giudice del procedimento monitorio, la pronuncia che decide soltanto sulla questione di competenza e sulle spese può essere impugnata esclusivamente col regolamento necessario ex art. 42 c.p.c., unico mezzo di impugnazione idoneo ad ottenere una … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 15-2-2023, n. 4667 

 

Pagamento di prestazioni professionali – Contestazione, anche generica, sull’espletamento e consistenza dell’attività – Onere della prova art. 2697 ccNel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo avente ad oggetto il pagamento di prestazioni professionali, ogni contestazione, anche generica, in ordine all’espletamento e alla consistenza dell’attività è idonea e sufficiente ad investire il giudice del potere-dovere di verificare anche il “quantum debeatur”, costituendo la parcella una semplice … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 10-1-2023, n. 357

 

Diritto di credito azionato in via monitoria sul presupposto della risoluzione del contratto preliminare – Quando si chieda in via monitoria il pagamento di una somma a titolo di caparra confirmatoria, conseguente ad un’implicita pronunzia costitutiva di risoluzione del contratto preliminare, il diritto non può considerarsi né liquido né esigibile in quanto il suo riconoscimento dipende dalla modificazione del diritto sostanziale operata dal giudice con la sentenza costitutiva. Ne consegue che se, da un lato, il decreto ingiuntivo non può essere emesso, d’altro canto, una volta emesso, il giudice dell’opposizione non può limitarsi a dichiarare la nullità del decreto ingiuntivo, ma deve pronunciarsi … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 29-11-2022, n. 35068

 

Atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo che sia privo della sottoscrizione del difensore – In tema di atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo che sia privo della sottoscrizione del difensore va ribadito il principio secondo il quale soltanto il totale difetto di sottoscrizione comporta l’inesistenza dell’atto, non quando quell’elemento formale, al quale l’ordinamento attribuisce la funzione di nesso tra il testo ed il suo apparente autore, sia desumibile da altri elementi indicati nell’atto stesso. Devesi, pertanto, escludere l’inesistenza dell’atto introduttivo allorché la sottoscrizione del difensore, pur mancando in calce ad esso, figuri apposta per certificare l’autenticità della firma di rilascio della procura alle liti, redatta a margine dell’atto stesso, giacché, in tal caso, la firma del difensore ha … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 2-11-2022, n. 32176

 

Giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo per la restituzione di somme pagate in dipendenza di sentenza riformata – Rapporti con il giudizio d’impugnazione per cassazione relativo alla stessa sentenza – Sospensione facoltativa – Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo avente ad oggetto la restituzione di somme versate a seguito di una sentenza di condanna in primo grado, poi riformata in appello, non può essere sospeso ex art. 337, comma 2, c.p.c., in attesa della decisione sul ricorso per cassazione proposto avverso la stessa sentenza di riforma, atteso che tra i due procedimenti non ricorre un rapporto di pregiudizialità logico-giuridica tale da giustificare la sospensione dell’opposizione suddetta, e costituente presupposto comune alle ipotesi di sospensione sia necessaria, ex art. 295 c.p.c., che facoltativa, ai sensi del richiamato art. 337, comma 2, c.p.c., in quest’ultima occorrendo, peraltro, anche una valutazione del giudice della causa dipendente sulla controvertibilità effettiva della decisione impugnata. (Nella specie, la S.C. ha cassato l’ordinanza con cui il giudice di merito aveva sospeso il giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo, mirato ad ottenere la restituzione dell’indennità risarcitoria già versata dal datore al lavoratore per effetto di pronunzia di illegittimità del licenziamento, poi riformata ed ancora pendente in sede di legittimità, rilevando, da un lato, … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6 Lavoro, Ordinanza 7-10-2022, n. 29302

 

Revoca del decreto ingiuntivo all’esito del giudizio di opposizione – Mancata impugnazione – In caso di revoca del decreto ingiuntivo all’esito del giudizio di opposizione, se la revoca non è oggetto di impugnazione, il decreto ingiuntivo resta privo di effetti e non acquisisce autorità di giudicato, e ciò anche nel caso in cui tale decisione non sia corretta e sia intervenuto il pagamento della somma oggetto di ingiunzione. (In applicazione del principio la Corte ha ritenuto infondato il motivo di ricorso con cui era dedotto, in un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, la violazione del giudicato esterno che il ricorrente sosteneva essere costituito da un precedente decreto ingiuntivo opposto, in una fattispecie in cui all’esito di un giudizio di opposizione il giudice, aveva dichiarato “improcedibile” l’opposizione per tardività, condannando la … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 7-9-2022, n. 26397

 

Revoca del decreto ingiuntivo – Spese del procedimento d’ingiunzione – In tema di spese legali del procedimento di ingiunzione, la revoca del decreto ingiuntivo in esito al giudizio di opposizione, non costituisce motivo sufficiente per rendere irripetibili dal creditore le spese della fase monitoria, occorrendo aver riguardo, invece, all’esito complessivo del giudizio, sicché la valutazione della soccombenza dovrà confrontarsi con … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 9-8-2022, n. 24482

 

Regolamento preventivo di giurisdizione – Esclusione della giurisdizione italiana – Effetti – Nullità del decreto ingiuntivo – In tema di opposizione a decreto ingiuntivo, quando all’esito del regolamento preventivo di giurisdizione sia stato dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice nazionale, si determina una improseguibilità del giudizio di merito, in quanto il giudice italiano, pure avendo avuto il potere di adottare il provvedimento poi opposto, non ha più quello di decidere la relativa controversia, se non … continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Ordinanza 28-6-2022, n. 20633

 

Domanda nuova dell’opposto – In tema di opposizione a decreto ingiuntivo, il convenuto opposto può proporre con la comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata una domanda nuova, diversa da quella posta a fondamento del ricorso per decreto ingiuntivo, anche nel caso in cui l’opponente non abbia proposto una domanda o un’eccezione riconvenzionale e si sia limitato a proporre eccezioni chiedendo la revoca del decreto opposto, qualora tale domanda si riferisca alla medesima vicenda sostanziale dedotta in giudizio, attenga allo stesso sostanziale bene della vita e sia connessa per incompatibilità a quella originariamente proposta, ciò rispondendo a finalità di economia processuale e di  … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-1, Sentenza 24-3-2022, n. 9633

 

Competenza funzionale ed inderogabile dell’ufficio che ha emesso il provvedimento – Domanda riconvenzionale di competenza di sezione specializzata imprese di altro tribunale – Conseguenze – In tema di opposizione a decreto ingiuntivo, la competenza funzionale del giudice che ha emesso il provvedimento è inderogabile ed immodificabile, anche per ragioni di connessione. Ne deriva che il giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo, in caso sia proposta domanda riconvenzionale di competenza della sezione specializzata delle imprese di altro tribunale, è tenuto a separare le due cause, rimettendo quella relativa a quest’ultima domanda dinanzi al … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 17-3-2022, n. 8693

 

Opposizione a decreto ingiuntivo – Declinatoria di competenza territoriale ad opera del giudice dell’opposizione – Conseguenze – La sentenza con cui il giudice, in sede di opposizione a decreto ingiuntivo, dichiara l’incompetenza territoriale non comporta anche la declinatoria della competenza funzionale a decidere sull’opposizione ma contiene necessariamente, ancorché implicita, la declaratoria di invalidità e di revoca del decreto stesso, sicché quello che trasmigra innanzi al giudice “ad quem” non è più una causa di opposizione a decreto ingiuntivo, bensì un ordinario giudizio di cognizione concernente l’accertamento del credito dedotto nel ricorso monitorio. In tale giudizio riassunto è, pertanto, ammissibile l’istanza di autorizzazione alla chiamata del terzo, seppur non … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-1, Ordinanza 14-1-2022, n. 1121

 

Opposizione a decreto ingiuntivo in materia di locazione di immobili urbani – Erronea proposizione per citazione anziché per ricorso – Termine per proporre opposizione ex articolo 641 c.p.c. – Nell’ipotesi di opposizione a decreto ingiuntivo concesso in materia di locazione di immobili urbani, soggetta al rito speciale di cui all’art. 447-bis c.p.c., erroneamente proposta con citazione, anziché con ricorso, non opera la disciplina di mutamento del rito di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 150 del 2011 – che è applicabile quando una controversia viene promossa in forme diverse da quelle previste dai modelli regolati dal medesimo decreto -, producendo l’atto gli effetti del … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 13-1-2022, n. 927

 

Opposizione a decreto ingiuntivo – Dichiarazione di inammissibilità per tardività dell’opposizione – Motivi di appello – Nell’ipotesi in cui la sentenza impugnata, nel definire il giudizio, abbia dichiarato inammissibile per tardività l’opposizione a decreto ingiuntivo, i motivi di appello – che a norma dell’art. 342 c.p.c. devono indicare la parte del provvedimento impugnato e le circostanze da cui deriva la violazione della legge e la loro rilevanza i fini della decisione appellata – non possono concernere anche il merito della domanda, che non ha neppure formato oggetto della pronuncia, in quanto, in tale evenienza, l’impugnazione della statuizione sulla questione pregiudiziale inerente alla inammissibilità dell’opposizione costituisce comunque manifestazione di volontà di proseguire nel giudizio, con implicita riproposizione della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 13-1-2022, n. 927

 

Natura di giudizio d’impugnazione – L’opposizione prevista dall’art. 645 c.p.c. non è una “actio nullitatis” o un’azione di impugnativa nei confronti dell’emessa ingiunzione, ma un ordinario giudizio sulla domanda del creditore che si svolge in prosecuzione del procedimento monitorio, non quale giudizio autonomo, ma come fase ulteriore – anche se eventuale – del procedimento iniziato con il ricorso per ottenere il … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 13-1-2022, n. 927

 

Principio della inammissibilità dell’appello contenente censure su soli vizi processuali – inoperatività in merito alla questione preliminare di rito che attenga alla improcedibilità dell’opposizione a decreto ingiuntivo per tardiva costituzione dell’opponente – Il principio, secondo cui è inammissibile, per difetto di interesse, l’appello principale con cui si denuncino vizi processuali senza censurare la decisione sul merito della controversia, non opera quando la questione preliminare di rito proposta attenga alla improcedibilità dell’opposizione a decreto ingiuntivo per tardiva costituzione dell’opponente, atteso che tale accertamento non incide soltanto, in via diretta, sul giudizio di opposizione, comportandone la declaratoria di improcedibilità, ma anche, in via riflessa, sul diritto di credito fatto valere col … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 30-12-2021, n. 42040

 

Sentenza dichiarativa dell’incompetenza del giudice emittente – Translatio iudicii ex art. 50 c.p.c. – La dichiarazione di incompetenza del giudice che ha emanato il decreto ingiuntivo, pronunciata in sede di opposizione allo stesso, contiene, ancorché implicita, la declaratoria di invalidità del decreto medesimo, sicché la tempestiva riassunzione dinanzi al giudice competente non concerne la causa di opposizione, appartenente alla competenza funzionale e inderogabile del giudice che ha emesso l’ingiunzione e da questo definita con la sentenza dichiarativa di incompetenza, ma la causa relativa alla pretesa azionata dal creditore, quale causa soggetta alla decisione secondo le regole della cognizione ordinaria piena; ne consegue che, in seguito alla  … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 22-12-2021, n. 41230

 

Decreto ingiuntivo emesso nei confronti del condominio – Opposizione ex art. 645 c.p.c. – Legittimazione attiva del singolo condomino – Il singolo condomino è dotato di legittimazione attiva a proporre l’opposizione ex art. 645 c.p.c. avverso il decreto ingiuntivo pronunciato nei confronti del condominio, giacché tale provvedimento può estendere i propri effetti ed essere posto in esecuzione anche contro i singoli condòmini, la cui responsabilità, in proporzione delle rispettive quote, deriva dall’esistenza dell’obbligazione assunta … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 20-12-2021, n. 40857

 

Fatti costitutivi del diritto azionato – Insussistenza al momento della domanda – Irrilevanza – Sussistenza all’atto della decisione – In tema di procedimento civile, l’opposizione di cui all’art. 645 c.p.c. non è un’impugnazione del decreto ingiuntivo, volta a farne valere vizi ovvero originarie ragioni di invalidità, ma dà luogo a un ordinario giudizio di cognizione di merito, finalizzato all’accertamento dell’esistenza del diritto di credito fatto valere dal creditore con il ricorso ex art. 633 e 638 c.p.c.; pertanto la sentenza che decide il giudizio deve accogliere la domanda dell’attore (il creditore istante), rigettando conseguentemente l’opposizione, qualora riscontri che i fatti costitutivi del diritto fatto valere in sede monitoria, pur se non esistenti al momento della … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 15-12-2021, n. 40110

 

Notifica fuori termine del decreto ingiuntivo –  Ordinaria opposizione a decreto ingiuntivo da esperirsi nel termine di legge – Qualora il creditore, munito di decreto ingiuntivo, provveda a rituale notificazione del medesimo, ancorché dopo il decorso del termine d’efficacia fissato dall’art. 644 c.p.c. (anche in ipotesi di precedente infruttuoso tentativo di notificazione in detto termine), le ragioni del debitore, comprese quelle relative all’inefficacia del titolo prevista dalla citata norma, possono essere fatte valere solo con l’ordinaria opposizione da esperirsi nel termine di legge, e non anche attraverso gli strumenti previsti dagli artt. 188 disp. att. c.p.c. (ricorso per la declaratoria d’inefficacia del decreto) e 650 c.p.c. (opposizione tardiva), i quali presuppongono, rispettivamente, la mancanza o la giuridica inesistenza della notificazione del decreto, e il difetto di tempestiva conoscenza del decreto stesso per irregolarità della notificazione o per caso fortuito o forza maggiore. Ne discende che, ove il decreto sia stato notificato (ancorché tardivamente), il ricorso proposto dal debitore ai sensi dell’art. 188 disp. att. c.p.c. per la declaratoria di inefficacia del decreto stesso è inammissibile, sicché l’ordinanza resa dal tribunale, con cui venga erroneamente pronunciata la nullità del decreto, attenendo a valutazioni da rendersi nel procedimento da adottare (ossia, l’opposizione di cui all’art. 645 c.p.c.), ha natura di sentenza, impugnabile … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 24-11-2021, n. 36496

 

Dichiarazione di esecutorietà ex art. 647 c.p.c. – Impugnabilità – La sussistenza delle condizioni che, ai sensi dell’art. 647 c.p.c., legittimano la dichiarazione di esecutorietà del decreto ingiuntivo, è sindacabile esclusivamente nel giudizio di opposizione ex art. 645 ovvero ex art. 650 c.p.c. ovvero, ancora, in quello di opposizione all’esecuzione intrapresa in base al medesimo decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo, non essendo previsto alcun mezzo d’impugnazione avverso il relativo decreto ex art. 647 cit., né essendo … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 23-11-2021, n. 36196

 

Opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di contributi consortili – Annullamento delibera di approvazione del riparto dei contributi consortili – Nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di contributi consortili, il giudice deve accogliere l’opposizione quando la delibera di approvazione del riparto di tali contributi abbia perduto efficacia per essere stata annullata in altro giudizio, atteso che non è richiedibile con il procedimento monitorio, il pagamento di una somma derivante da un deliberato sociale posto giudizialmente nel nulla tramite … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 22-11-2021, n. 35847

 

Appalto – Congruità della somma – Onere della prova – L’appaltatore che chieda il pagamento del proprio compenso ha l’onere di dimostrare la congruità della somma, con riferimento alla natura, all’entità e alla consistenza delle opere, non costituendo idonee prove dell’ammontare del credito le fatture emesse dal medesimo appaltatore, poiché si tratta di documenti fiscali provenienti dalla … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 11-11-2021, n. 33575

 

Opposizione al decreto ingiuntivo – Fatti costitutivi del diritto azionato – Insussistenza al momento della domanda – Irrilevanza – Sussistenza all’atto della decisione – Con l’opposizione al decreto ingiuntivo si apre un ordinario giudizio di cognizione, nel quale il giudice non deve limitarsi ad accertare se, all’atto dell’emissione del decreto ingiuntivo, sussistevano tutte le condizioni all’uopo richieste dalle norme processuali, ma deve tener conto anche degli elementi acquisiti attraverso le deduzioni delle parti e le prove da esse offerte. E, poichè le condizioni dell’azione debbono essere accertate con riferimento alla situazione esistente al tempo della pronuncia e non a quello della domanda, si deve ritenere fondata l’originaria pretesa se i fatti costitutivi di essa, ancorchè insussistenti al momento in cui fu chiesto ed emesso il … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 9-11-2021, n. 32792

 

Inesistenza della procura alle liti relativa al ricorso per decreto ingiuntivo – L’inesistenza della procura alle liti relativa al ricorso per decreto ingiuntivo comporta l’invalidità non solo della fase monitoria e dell’ingiunzione, ma anche della domanda agli effetti della cognizione piena con il rito ordinario in sede di giudizio di opposizione, allorché l’opposto non abbia prodotto in quest’ultimo una … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 9-11-2021, n. 32792

 

Elezione di domicilio nel ricorso monitorio – Contumacia del creditore opposto – Notificazione personale della sentenza emessa nel giudizio di opposizione – L’elezione di domicilio contenuta nel ricorso per ingiunzione spiega effetto nella procedura monitoria – che costituisce una fase autonoma e distinta da quella successiva dell’eventuale giudizio di opposizione – fino a comprendere, in virtù dell’espresso richiamo operato dall’art. 645, comma 1, c.p.c., la sola notificazione dell’eventuale opposizione; pertanto, qualora il creditore opposto non si costituisca, rimanendo contumace, la sentenza emessa nell’opposizione è a lui ritualmente notificata, anche per la decorrenza del termine per l’impugnazione, a norma dell’ultimo comma dell’art. 292 c.p.c. e, cioè, personalmente, non assumendo più … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 19-10-2021, n. 28939

 

Pagamento eseguito da un terzo successivamente all’emissione dell’ingiunzione – Mancata opposizione a decreto ingiuntivo – Deducibilità con l’opposizione all’esecuzione – La mancata opposizione a decreto ingiuntivo preclude la deducibilità, con l’opposizione all’esecuzione, di fatti estintivi anteriori alla formazione del giudicato sulla sussistenza del credito, ma non impedisce al condebitore, coobbligato in virtù di titolo esecutivo di formazione giudiziale passato in giudicato nei suoi confronti, di far valere con l’opposizione ex art. 615 c.p.c. l’avvenuta integrale estinzione della pretesa creditoria conseguente al pagamento eseguito da altro soggetto, ancorché prima che il provvedimento monitorio acquisisse carattere di definitività, perché il principio del giudicato ha la funzione di accertare definitivamente l’esistenza e l’ammontare del credito nei confronti di uno o più debitori, ma non quella di consentire al creditore di … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 14-10-2021, n. 28044

 

Notifica fuori termine del decreto ingiuntivo –  Ordinaria opposizione a decreto ingiuntivo da esperirsi nel termine di legge – Qualora il creditore, munito di decreto ingiuntivo, provveda alla notificazione del medesimo dopo il decorso del termine di efficacia fissato dall’art. 644 c.p.c., le ragioni del debitore, ivi comprese quelle relative all’inefficacia del titolo prevista dalla norma, possono essere fatte valere solo con l’ordinaria opposizione da esperirsi nel termine prefissato dal provvedimento notificato, tuttavia, in tale giudizio il debitore opponente che si limiti ad eccepire l’inefficacia del titolo tardivamente notificato non può impedire che … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 6-10-2021, n. 27062

 

Clausola compromissoria – Decreto ingiuntivo richiesto al giudice ordinario – Eccezione della competenza arbitrale in sede di opposizione a decreto ingiuntivo – In tema di competenza arbitrale, la presenza di una clausola compromissoria non impedisce di richiedere e ottenere dal giudice ordinario un decreto ingiuntivo per il credito scaturente dal contratto, ferma restando la facoltà, per l’intimato, di eccepire la competenza arbitrale in sede di opposizione, con conseguente necessità, per il giudice di quest’ultima, di revocare il decreto ingiuntivo ed inviare le parti dinanzi all’arbitro unico o al collegio arbitrale. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 24-9-2021, n. 25939

 

Opposizione a decreto ingiuntivo – Richiesta di autorizzazione alla chiamata in causa di un terzo da parte dell’opposto – In tema di procedimento per ingiunzione, per effetto dell’opposizione – anche tardiva, ex art. 650 c.p.c. – non si verifica alcuna inversione della posizione sostanziale delle parti nel giudizio contenzioso, nel senso che il creditore (opposto) mantiene la veste di attore ed il debitore (opponente) quella di convenuto. Discende da quanto precede che, ai fini della chiamata in causa del terzo da parte dell’opposto – la cui autorizzazione è subordinata alla valutazione discrezionale, da parte del giudice istruttore, che l’esigenza di estensione del contraddittorio sia effettivamente derivata dalle difese dell’opponente, convenuto in senso sostanziale – trova applicazione l’art. … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 21-9-2021, n. 25499

 

Rigetto dell’opposizione a decreto ingiuntivo – Sentenza che non pronunci sull’esecutività del decreto – Qualità di titolo esecutivo del decreto opposto – Qualora sia integralmente respinta l’opposizione avverso un decreto ingiuntivo non esecutivo con sentenza che non pronunci sulla sua esecutività, il titolo fondante l’esecuzione non è quest’ultima, bensì – quanto a sorte capitale, accessori e spese da quello recati – il decreto stesso, la cui esecutorietà è collegata, appunto, alla sentenza, in forza della quale viene sancita indirettamente, con attitudine al giudicato successivo, la piena sussistenza del diritto azionato, nell’esatta misura e negli specifici modi in cui esso è stato posto in azione nel titolo, costituendo, invece, la … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 26-8-2021, n. 23500

 

Incompetenza del giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo – Impugnabilità con regolamento necessario di competenza – Inammissibilità del diverso mezzo dell’appello – Rilevabilità d’ufficio in cassazione – La sentenza con cui il giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo dichiara la propria incompetenza per essere stato proposto il ricorso monitorio a giudice incompetente, cui segue automaticamente la caducazione del decreto medesimo, è impugnabile unicamente con il regolamento necessario di competenza, di cui all’art.42 c.p.c., e il rilievo dell’inammissibilità del diverso mezzo dell’appello e del correlativo passaggio in giudicato della sentenza di prime cure, indebitamente omesso da parte del giudice di secondo grado, deve essere effettuato d’ufficio in sede di legittimità, ai sensi dell’art.382 c.p.c., con conseguente cassazione senza rinvio della sentenza impugnata, quando la relativa questione non sia stata … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 21-7-2021, n. 20839

 

Oneri condominiali – Opposizione a decreto ingiuntivo – Sindacabilità della nullità o annullabilità della delibera assembleare – Nel giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di contributi condominiali, il giudice può sindacare sia la nullità dedotta dalla parte o rilevata d’ufficio della deliberazione assembleare posta a fondamento dell’ingiunzione, sia l’annullabilità di tale deliberazione, a condizione che quest’ultima sia dedotta in via d’azione, mediante apposita domanda riconvenzionale di annullamento contenuta nell’atto di citazione, ai sensi dell’art. 1137, comma 2, c.c., nel termine perentorio ivi previsto, e non in via di eccezione; ne consegue l’inammissibilità, rilevabile d’ufficio, dell’eccezione con la quale l’opponente deduca solo l’annullabilità della deliberazione assembleare posta a fondamento dell’ingiunzione senza … continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 14-4-2021, n. 9839

 

Modifica della domanda da parte del creditore opposto – Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo è sempre ammessa la modifica della domanda da parte del creditore opposto, sia con riguardo al petitum che alla causa petendi, purché la domanda modificata risulti comunque connessa alla vicenda sostanziale dedotta in giudizio e non si determini né una violazione dei diritti di difesa della controparte né l’allungamento dei tempi del processo. (Principio enunciato in relazione ad una fattispecie nella quale il pagamento era stato intimato in sede monitoria nei confronti di un soggetto nella sua qualità di garante del debitore, mentre nel corso del giudizio di opposizione la pretesa era stata poi … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 13-4-2021, n. 9668

 

Eccezione di incompetenza per territorio – In tema di opposizione a decreto ingiuntivo, l’eccezione di incompetenza per territorio deve essere sollevata, ai sensi dell’art. 38 c.p.c., nell’atto di opposizione, che deve intendersi come prima difesa utile poiché tiene luogo della … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 23-2-2021, n. 4779

 

Imposta di registro – Gli atti giudiziari di accertamento di diritti a contenuto patrimoniale sono soggetti ad imposta di registro in misura proporzionale con aliquota dell’1%, ai sensi dell’art. 8, comma 1, lett. c), della tariffa parte prima allegata al d.P.R. n. 131 del 1986, anche qualora essi riguardino corrispettivi o prestazioni soggetti ad IVA, non applicandosi il principio di alternatività di cui all’art. 40 del d.P.R. n. 131 del 1986. (Fattispecie relativa ad una sentenza resa all’esito di un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, assoggettata ad imposta di registro in relazione alla pronuncia ricognitiva dell’esistenza del credito che era stata adottata contestualmente alla revoca di tale decreto dopo che il debito era stato pagato in corso di causa). Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 11-2-2021, n. 3459

 

Sopravvenuta caducazione del titolo presupposto – Rilevabilità d’ufficio – In tema di liquidazione delle spese sostenute per l’attuazione coattiva, il decreto ingiuntivo ex art. 614 c.p.c. può essere ottenuto, durante o dopo l’esecuzione, anche per i compensi del difensore del creditore procedente e del CTU e con riferimento sia agli obblighi di fare sia a quelli di non fare, a nulla rilevando, al riguardo, il disposto dell’attuale art. 611 c.p.c. Nell’ipotesi di opposizione avverso il menzionato decreto, il giudice è tenuto a rilevare d’ufficio l’intervenuta caducazione del titolo presupposto azionato e, quindi, della stessa legittima ragione creditoria, producendosi l’effetto espansivo enunciato dall’art. 336, comma 2, c.p.c., con la conseguenza che le spese di cui sopra resteranno a carico del medesimo creditore procedente. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 12-1-2021, n. 269

 

Pagamento della sorte in data anteriore all’emissione del decreto ingiuntivo – Conseguenze sulle spese processuali – La fase monitoria e quella di opposizione del procedimento di ingiunzione fanno parte di un unico processo, il cui complessivo svolgimento ed esito finale determinano la regolamentazione delle spese processuali. Pertanto, ove anteriormente all’emissione del decreto ingiuntivo il debitore provveda all’integrale pagamento della sorte capitale, le spese relative alla fase monitoria ben possono essere poste a carico dell’ingiungente, dovendo la fondatezza del decreto essere … continua a leggere Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 28-12-2020, n. 29642

 

Fallimento del creditore opposto – Domanda riconvenzionale – Nell’opposizione a decreto ingiuntivo, il fallimento del creditore opposto, nei cui confronti sia stata proposta dall’opponente domanda riconvenzionale, non determina l’improcedibilità dell’opposizione e la rimessione dell’intera controversia al giudice fallimentare, rimanendo il Tribunale ordinario competente per l’opposizione mentre al Tribunale fallimentare, previa separazione dei giudizi, deve essere rimessa esclusivamente la domanda riconvenzionale, in ordine alla quale soltanto sussiste, dunque, la competenza funzionale ed inderogabile di tale organo giudiziale. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 26-11-2020, n. 26993

 

Dichiarazione di fallimento dell’ingiunto in pendenza del giudizio di opposizione – Riassunzione – Esclusione – Nel caso in cui la dichiarazione di fallimento del debitore sopravvenga nelle more dell’opposizione da lui proposta contro il decreto ingiuntivo, il curatore non è tenuto a riassumere il giudizio, poiché il provvedimento monitorio, quand’anche provvisoriamente esecutivo, non è equiparabile ad una sentenza non ancora passata in giudicato, che viene emessa nel contraddittorio delle parti, ed è, come tale, totalmente privo di efficacia nei confronti del fallimento, al pari … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-1, Ordinanza 27-10-2020, n. 23474

 

Interruzione del giudizio di opposizione per intervenuto fallimento dell’opponente – Riassunzione – Onere del debitore fallito – In caso di interruzione per intervenuto fallimento dell’opponente del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, quest’ultimo rimane inopponibile alla massa, mentre è interesse e onere del debitore fallito riassumere il processo nei confronti del creditore opposto, onde evitare che il provvedimento monitorio consegua la definitiva esecutorietà per mancata o intempestiva riassunzione, divenendo opponibile nei suoi confronti una volta tornato “in bonis”. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza della corte d’appello di conferma della pronuncia di primo grado, che aveva dichiarato inammissibile l’opposizione a decreto ingiuntivo riassunta dal … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 13 ottobre 2020, n. 22047

 

Procedimenti davanti al giudice di pace – Sentenza d’incompetenza territoriale e revoca del decreto opposto – Impugnazione – In tema di procedimenti davanti al giudice di pace, la sentenza che, a definizione del giudizio di opposizione, accolga l’eccezione di incompetenza territoriale del giudice adito in sede monitoria e, conseguentemente, revochi il decreto ingiuntivo opposto, pur non integrando una decisione nel merito della vertenza, contenendo solo statuizioni in rito, non può essere impugnata con il regolamento di competenza, espressamente escluso dall’art. 46 c.p.c., ma è soggetta ad appello, secondo quanto previsto dall’art. 339 c.p.c. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 12-10-2020, n. 21975

 

Regolamento di competenza – È ammissibile il regolamento di competenza avverso la sentenza con la quale il giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo dichiari la nullità del decreto opposto esclusivamente per incompetenza del giudice che lo ha emesso, atteso che essa integra una statuizione sulla competenza, e non una pronuncia sul merito, essendo la dichiarazione di nullità non solo conseguente, ma anche necessaria rispetto alla declaratoria di incompetenza; e ciò anche nel caso in cui la sentenza contenga condanna alla restituzione di quanto percepito dal ricorrente in forza del decreto ingiuntivo dichiarato provvisoriamente esecutivo, essendo anche tale statuizione conseguenza necessitata della dichiarazione di nullità del decreto opposto e, quindi, della statuizione di incompetenza. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 7-10-2020, n. 21530

 

Liquidazione del compenso spettante al difensore per la fase istruttoria – In materia di spese di giustizia, ai fini della liquidazione del compenso spettante al difensore per la fase istruttoria, ai sensi dell’art. 4, comma 5, lett. c), del d.m. n. 55 del 2014, rileva anche l’esame dei provvedimenti giudiziali pronunciati nel corso e in funzione dell’istruzione, compresi quelli da cui può desumersi la non necessità di procedere all’istruzione stessa, tra i quali, in un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, deve annoverarsi il medesimo decreto opposto. Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 2-10-2020, n. 20993

 

Soccombenza reciproca – Compensazione parziale o totale delle spese processuali – Potere discrezionale del giudice di merito – Ove, in particolare, all’esito dell’opposizione a decreto ingiuntivo, sia accertato che la pretesa creditoria fatta valere con la richiesta d’ingiunzione è fondata solo in parte, si determina una situazione di soccombenza reciproca, che consente la compensazione parziale o totale delle spese processuali, rientrando nel potere discrezionale del giudice di merito, perciò sottratto al sindacato di legittimità, la valutazione delle proporzioni e la determinazione delle quote in cui le spese processuali debbono ripartirsi o compensarsi tra le parti, ai sensi dell’art. 92, comma 2, c.p.c., non necessitando il rispetto di un’esatta proporzionalità fra la domanda … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6, Ordinanza 24-09-2020, n. 20004

 

Onere di esperire il procedimento di mediazione obbligatoria in capo alla parte opposta – Nelle controversie soggette a mediazione obbligatoria ai sensi dell’art. 5, comma 1-bis, del d.lgs. n. 28 del 2010, i cui giudizi vengano introdotti con richiesta di decreto ingiuntivo, una volta instaurato il relativo giudizio di opposizione e decise le istanze di concessione o sospensione della provvisoria esecuzione del decreto, l’onere di promuovere la procedura di mediazione è a carico della parte opposta; ne consegue che, ove essa non si attivi, alla pronuncia di improcedibilità di cui al citato comma 1-bis conseguirà la revoca del … continua a leggereCassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza 18-9-2020, n. 19596

 

Contributi condominiali – Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo per contributi condominiali ha ad oggetto l’intera situazione giuridica controversa, sicché è al momento della decisione che occorre avere riguardo per la verifica della sussistenza delle condizioni dell’azione e dei presupposti di fatto e di diritto per l’accoglimento della domanda di condanna del debitore; ne consegue che l’annullamento della delibera di riparto, su cui era radicato il decreto ingiuntivo, non preclude al giudice dell’opposizione di pronunciare sul merito della pretesa, emettendo una sentenza favorevole ove l’amministratore dimostri che il credito azionato sussiste, è esigibile ed il condominio ne è titolare, ai sensi degli artt. 1123 e ss. c.c. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 31-8-2020, n. 18129

 

Condanna alle spese di giudizio – Valutazione di soccombenza – Ai fini della condanna alle spese di giudizio la valutazione di soccombenza va sempre rapportata all’esito finale della lite, anche nell’ipotesi di giudizio seguìto ad opposizione ex art. 645 c.p.c., sicchè non può considerarsi soccombente il creditore opposto che veda conclusivamente riconosciuto, anche in parte minima, il proprio credito rispetto alla domanda monitoria, legittimamente subendo la revoca integrale del decreto ingiuntivo e la condanna alla restituzione di quanto, eccedente rispetto al dovuto, percepito in dipendenza della provvisoria esecutività. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 27-8-2020, n. 17854

 

Cassazione con rinvio della sentenza di appello – Documenti già prodotti dal condominio in primo grado – In tema di opposizione a decreto ingiuntivo per crediti condominiali, in caso di cassazione con rinvio al giudice di appello, è onere del condominio appellante produrre o ripristinare in appello, se già prodotti in primo grado, i documenti sui quali si basa il gravame, o comunque attivarsi perché tali documenti possano essere sottoposti all’esame del giudice di appello, senza che gli stessi (nella specie, quelli relativi alla fase monitoria) possano, per altro, qualificarsi come nuovi agli effetti dell’art. 345 c.p.c. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 30-7-2020, n. 16340

 

Chiamata in causa del terzo ad opera dell’opponente – Autorizzazione del giudice – Necessità – Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, l’opponente che intenda chiamare in causa un terzo non può direttamente citarlo per la prima udienza, ma deve chiedere al giudice, nell’atto di opposizione, di essere a ciò autorizzato, perché in tale giudizio non si verifica alcuna inversione della posizione sostanziale delle parti e l’opponente conserva la veste di convenuto anche per quanto riguarda i poteri e le preclusioni processuali, fermo restando che, qualora quest’ultimo, pur avendo citato direttamente il terzo, abbia in via gradata tempestivamente richiesto l’autorizzazione di cui all’art. 269 c.p.c., rimane impedita la decadenza dalla chiamata, la quale deve, anzi, ritenersi implicitamente autorizzata, ove il giudice … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 30-7-2020, n. 16336

 

Fatti costitutivi del diritto azionato – Insussistenza al momento della domanda – Irrilevanza – Sussistenza all’atto della decisione – L’opposizione al decreto ingiuntivo dà luogo ad un ordinario giudizio di cognizione teso all’accertamento dell’esistenza del diritto di credito azionato dal creditore con il ricorso – sicché la sentenza che decide il giudizio deve accogliere la domanda del creditore istante, rigettando conseguentemente l’opposizione, quante volte abbia a riscontrare che i fatti costitutivi del diritto fatto valere in sede monitoria, pur se non sussistenti al momento della proposizione del ricorso o della emissione del decreto, sussistono tuttavia in quello successivo della decisione. Ne consegue che l’opponente è privo di interesse a dolersi del fatto che la sentenza impugnata, nel rigettare l’opposizione, non abbia tenuto conto che difettava una delle condizioni originarie di ammissibilità del decreto ingiuntivo, quando tale condizione, in realtà, sia maturata immediatamente dopo e comunque prima della definizione del giudizio di opposizione. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione mediante il quale l’originario opponente si limitava a contestare la sussistenza dei caratteri della liquidità ed esigibilità del credito all’epoca della proposizione della domanda monitoria). Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 16-7-2020, n. 15224

 

Esecuzione di obblighi di fare e di non fare – Provvedimento di liquidazione delle spese a carico dell’esecutato – Impugnazione – Opposizione a decreto ingiuntivo – Inammissibilità – In tema di esecuzione di obblighi di fare e di non fare, l’impugnazione, da parte del creditore procedente, dell’ordinanza di liquidazione delle spese a carico del debitore esecutato, pronunciata in caso di estinzione atipica del procedimento esecutivo, va proposta non già nelle forme dell’opposizione al decreto ingiuntivo, bensì con l’opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c., che costituisce il rimedio tipico per contestare i provvedimenti del giudice dell’esecuzione regolanti l’andamento del relativo processo. Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 9-7-2020, n. 14604

 

Controversia concernente rapporto compreso nell’art. 409 o 442 c.p.c. – Erronea decisione al di fuori del rito del lavoro – Termini per l’impugnazione –Alla controversia che, pur riguardando un rapporto compreso tra quelli indicati dagli artt. 409 e 442 c.p.c., erroneamente non sia stata trattata con il rito del lavoro, sono comunque applicabili le regole ordinarie in ordine ai termini per la proposizione dell’impugnazione, atteso che il rito adottato dal giudice assume una funzione enunciativa della natura della stessa, indipendentemente dall’esattezza della relativa valutazione e costituisce per le parti criterio di riferimento. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di merito che aveva ritenuto tardiva un’opposizione a decreto ingiuntivo, proposta con atto di citazione avverso il decreto emesso dal Tribunale civile e non dal giudice del lavoro, sul rilievo della non applicabilità della sospensione feriale dei termini, benché, nel caso, il rito di riferimento fosse correttamente quello ordinario). Cassazione Civile, Sezione 6-L, Ordinanza 8-7-2020, n. 14139

 

Regolamento di competenza – E’ inammissibile il regolamento di competenza con il quale si deduca che il giudice, nel dichiarare la propria incompetenza, abbia omesso di revocare il decreto ingiuntivo opposto, sia perché la pronuncia di incompetenza contiene necessariamente, ancorché implicita, la declaratoria di invalidità e di revoca del decreto stesso, con conseguente carenza di interesse alla formulazione di una tale doglianza, sia in quanto quest’ultima non ricade tra quelle previste dall’art. 42 c.p.c., non integrando una questione di competenza. (Conf. n. 22297 del 2016, Rv. 641679-01). Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 1-7-2020, n. 13426

 

Proposizione dell’opposizione dinanzi all’ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice che ha emesso il decreto – Competenza funzionale e non derogabile – L’art. 645 c.p.c., disponendo che l’opposizione a decreto ingiuntivo deve essere proposta dinanzi all’ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice che ha emesso il decreto, ha stabilito una competenza funzionale e non derogabile, neanche per ragioni di continenza o di connessione. Ne consegue che, qualora nel corso del giudizio di opposizione sia stata formulata una domanda di garanzia impropria nei confronti di un’amministrazione dello Stato, domanda appartenente, ai sensi dell’art. 25 c.p.c., alla competenza territoriale inderogabile di altro giudice, il giudice dell’opposizione deve disporre la separazione delle cause, trattenendo il procedimento di opposizione e rimettendo l’altra al giudice territorialmente competente, salva la successiva applicazione, da parte di quest’ultimo, dei principi in materia di sospensione dei processi. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 18-6-2020, n. 11796

 

Cassazione con rinvio della sentenza di accoglimento dell’opposizione – Mancata riassunzione tempestiva del giudizio in sede di rinvio – Estinzione dell’intero procedimento e inefficacia del decreto ingiuntivo opposto – Erronea dichiarazione di esecutorietà del decreto ingiuntivo – Rimedi – Qualora la sentenza di merito di accoglimento dell’opposizione a decreto ingiuntivo sia cassata con rinvio, in caso di mancata riassunzione del processo nel termine prescritto non trova applicazione l’art. 653 c.p.c., secondo cui a seguito dell’estinzione del processo di opposizione il decreto che non ne sia munito acquista efficacia esecutiva, bensì il disposto dell’art. 393 c.p.c., alla stregua del quale all’omessa riassunzione consegue l’estinzione dell’intero procedimento e, quindi, anche l’inefficacia del provvedimento monitorio; in tale ipotesi, l’erroneità della declaratoria di esecutorietà del decreto ingiuntivo inefficace deve essere fatta valere con l’opposizione all’esecuzione e non con la revocazione ex art. 395, comma 1, n. 5, c.p.c., strumento utilizzabile quando il … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 23-4-2020, n. 8114

 

Estinzione della società ricorrente prima della pubblicazione del decreto ingiuntivo – In tema di procedimento monitorio, qualora la società ricorrente si estingua in seguito al deposito del ricorso, ma anteriormente alla pubblicazione del decreto ingiuntivo, la notifica di questo a cura del difensore della creditrice ingiungente è da reputarsi valida in virtù dell’ultrattività del suo mandato. (In applicazione del principio, la S.C. ha confermato la sentenza d’appello, la quale aveva ritenuto che la notifica effettuata da parte del difensore della società cancellata dal registro delle imprese nelle more dell’emanazione del decreto monitorio invocato col ricorso fosse valida e idonea a far decorrere il termine perentorio per l’opposizione). Cassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 20-4-2020, n. 7917

 

Domanda riconvenzionale dell’opponente – L’opposizione a decreto ingiuntivo dà luogo ad un ordinario giudizio di cognizione, nel quale il giudice deve accertare la fondatezza della pretesa fatta valere dall’opposto, che assume la posizione sostanziale di attore, mentre l’opponente, il quale assume la posizione sostanziale di convenuto, ha l’onere di contestare il diritto azionato con il ricorso, facendo valere l’inefficacia dei fatti posti a fondamento della domanda o l’esistenza di fatti estintivi o modificativi di tale diritto, e può proporre domanda riconvenzionale, a fondamento della quale può anche dedurre un titolo non strettamente dipendente da quello posto a fondamento della ingiunzione, quando non si determini in tal modo spostamento di competenza e sia pur sempre ravvisabile un collegamento obiettivo tra il titolo fatto valere con l’ingiunzione e la domanda riconvenzionale, tale da rendere opportuna la celebrazione del “simultaneus processus”. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 4-4-2020, n. 6091

 

Compensi avvocato – Opposizione a decreto ingiuntivo proposta con atto di citazione anziché con ricorso ai sensi dell’art. 702 bis c.p.c. – L’opposizione ex art. 645 c.p.c. avverso l’ingiunzione ottenuta dall’avvocato nei confronti del proprio cliente ai fini del pagamento degli onorari e delle spese dovute, ai sensi del combinato disposto degli artt. 28 della l.n. 794 del 1942, 633 c.p.c. e 14 del d.lgs. n. 150 del 2011, proposta con atto di citazione, anziché con ricorso ai sensi dell’art. 702 bis c.p.c. e dell’art. 14 del d.lgs. n. 150 del 2011, è da reputare utilmente esperita qualora la citazione sia stata comunque notificata entro il termine di quaranta giorni – di cui all’art. 641 c.p.c. – dal dì della notificazione dell’ingiunzione di pagamento. In tale evenienza, ai sensi dell’art. 4, comma 5, del d.lgs. n. 150 del 2011, gli effetti sostanziali e processuali correlati alla proposizione dell’opposizione si producono alla stregua del rito tempestivamente attivato, ancorché erroneamente prescelto, per cui il giudice adito deve … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 26-9-2019, n. 24069

 

Chiamata in causa del terzo ad opera dell’opponente – Autorizzazione del giudice – Necessità – L’opponente a decreto ingiuntivo che intenda chiamare in causa un terzo non può direttamente citarlo per la prima udienza ma deve chiedere al giudice, nell’atto di opposizione, di essere a ciò autorizzato in quanto, per effetto dell’opposizione, non si verifica alcuna inversione della posizione sostanziale delle parti nel giudizio contenzioso, nel senso che il creditore mantiene la veste di attore e l’opponente quella di convenuto; peraltro, il provvedimento con il quale il giudice autorizza o nega la chiamata in causa di un terzo ad istanza di parte, ove non si verta in ipotesi di litisconsorzio necessario ex art. 102 c.p.c., coinvolge valutazioni assolutamente discrezionali che, come tali, non possono formare oggetto di appello né di … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 26-8-2019, n. 21706

 

Credito del professionista – Riparto degli oneri probatori – Nei giudizi aventi ad oggetto l’accertamento di un credito per prestazioni professionali, incombe sul professionista la prova dell’avvenuto conferimento dell’incarico, dell’effettivo espletamento dello stesso nonché dell’entità delle prestazioni svolte. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto operante tale distribuzione dell’onere probatorio anche in ipotesi di opposizione ex art. 645 c.p.c. proposta da un cliente avverso il decreto ingiuntivo notificatogli da un architetto, gravando quest’ultimo della prova degli importi liquidati alle varie imprese per le forniture e i lavori eseguiti). Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 20-8-2019, n. 21522

 

Documenti allegati al ricorso monitorio – Produzione nel giudizio di opposizione dopo la scadenza del termine ex art. 183 comma 6 cpc – Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo è ammesso il deposito dei documenti allegati al ricorso monitorio anche dopo lo spirare dei termini assegnati dal giudice per le produzioni documentali, atteso che tali documenti, ai sensi dell’art. 638, comma 3, c.p.c., restano a disposizione dell’ingiunto almeno fino alla scadenza del termine per proporre opposizione, sicché, essendo già esposti al contraddittorio delle parti, non possono essere qualificati come “nuovi” nei successivi sviluppi del processo. (Fattispecie relativa alla produzione, dopo la scadenza del termine ex art. 183, comma 6, c.p.c., del fascicolo della fase monitoria con le copie delle scritture private disconosciute, nemmeno contestate quanto alla conformità agli originali, successivamente depositati). Cassazione Civile, Sezione 6-1, Ordinanza 31-7-2019, n. 20584

 

Decreto ingiuntivo per la riscossione di oneri condominiali – Opposizione – Rilevabilità d’ufficio della nullità delle sottostanti delibere assembleari – Ammissibilità – In sede di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di oneri condominiali, non opera il limite alla rilevabilità anche officiosa dell’invalidità della sottostante delibera, trattandosi di elemento costitutivo della domanda di pagamento. Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 23-7-2019, n. 19832

 

Opposizione – Parte soccombente – Nozione – Condanna dell’opposto alla restituzione di somme già corrisposte dall’opponente a seguito della provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo opposto – Parte soccombente è quella che abbia azionato una pretesa accertata come infondata o abbia resistito ad una pretesa fondata, dando perciò causa al processo o alla sua protrazione; ne consegue che, ai fini della condanna alle spese, non incide su tale valutazione l’accoglimento della richiesta di restituzione di somme corrisposte in virtù della provvisoria esecuzione concessa ad un decreto ingiuntivo opposto, in quanto tale statuizione non altera i termini della controversia, posto che nel giudizio di opposizione si deve valutare la causa nel suo insieme e tenere conto del risultato finale del processo, indipendentemente dalla valutazione sul comportamento colposo delle parti, ed in rapporto alle rispettive pretese di merito dei contendenti. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 19-6-2019, n. 16431

 

In genere notifica dell’opposizione a soggetto diverso dal ricorrente in sede monitoria – Nullità – Sanabilità – Nell’opposizione a decreto ingiuntivo, legittimato passivo è esclusivamente il beneficiario dell’ingiunzione, sicché, ove la citazione in opposizione venga proposta e notificata nei confronti di un soggetto diverso da quello a favore del quale il decreto ingiuntivo sia stato pronunciato, si determina la nullità della stessa ex artt. 163 n. 2 e 645 n. 1 c.p.c., salvo che, nel caso di giudizi iniziati dopo il 30 aprile 1995, rispetto ai quali trova applicazione l’art. 164, comma 3, c.p.c., nel testo novellato dall’art. 90 della l. n. 353 del 1990, il ricorrente in sede monitoria, non provveda a costituirsi in giudizio, sanando “ex tunc” il vizio di nullità e, con essa, la correlata inammissibilità dell’opposizione per decorrenza dei relativi termini di proposizione. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 13-6-2019, n. 15946

 

Decreto ingiuntivo pronunciato in danno di società di persona e a favore di creditore sociale – Efficacia anche nei riguardi dei soci illimitatamente responsabili – Il decreto ingiuntivo pronunciato a carico di una società di persone, ed a favore di creditore sociale, estende i suoi effetti anche nei confronti dei soci illimitatamente responsabili, ricorrendo una situazione non diversa da quella che, ai sensi dell’art. 477 c.p.c., consente di porre in esecuzione il titolo nei confronti di soggetti diversi dal soggetto contro cui è stato formato e risolvendosi, altresì, l’imperfetta personalità giuridica della società di persone in quella dei soci, i cui patrimoni sono protetti dalle iniziative dei terzi solo dalla sussidiarietà; ciascun socio, pertanto, ha l’onere di proporre opposizione contro il suddetto titolo, con la conseguenza che l’intervenuta definitività del provvedimento monitorio anche nei … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 13-6-2019, n. 15877

 

Declaratoria di incompetenza – In sede di opposizione a decreto ingiuntivo, il provvedimento recante la dichiarazione di incompetenza del giudice che ha emanato il decreto monitorio non è una decisione soltanto sulla competenza, ma presenta un duplice contenuto, di accoglimento in rito dell’opposizione e di caducazione, per nullità, del decreto, con la conseguenza che ad esso non si applica la previsione della forma conclusiva dell’ordinanza, di cui all’art. 279, comma 1, c.p.c., come modificato dall’art. 46 della l. n. 69 del 2009. Cassazione Civile, Sezione 6-2, Ordinanza 10-6-2019, n. 15579

 

Opposizione – In genere ordinario giudizio di cognizione – Valutazione autonoma della fondatezza della domanda – Necessità – Specifica ed espressa domanda del ricorrente – Necessità – Esclusione – L’opposizione al decreto ingiuntivo instaura un ordinario giudizio di cognizione, nel quale il giudice non deve limitarsi ad esaminare se l’ingiunzione sia stata legittimamente emessa, ma deve procedere ad una autonoma valutazione di tutti gli elementi offerti sia dal creditore per dimostrare la fondatezza della propria pretesa dedotta con il ricorso sia dall’opponente per contestarla e, a tal fine, non è necessario che la parte che ha chiesto l’ingiunzione formuli una specifica ed espressa domanda di pronuncia sul merito della pretesa creditoria, essendo sufficiente che resista all’opposizione e chieda conferma del decreto opposto. (Nella specie, la S. C. ha cassato con rinvio la decisione di merito che si era limitata a revocare il decreto ingiuntivo, senza emettere sentenza di condanna al pagamento della … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 6-Lavoro, Ordinanza 28-5-2019, n. 14486

 

Oggetto del giudizio di opposizione – Estensione – Valutazione di nuove prove – Legittimità – La “plena cognitio” caratterizzante il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo consente la produzione e la valutazione anche di nuove prove integranti con efficacia retroattiva quelle prodotte in sede monitoria, poiché il giudice del merito non deve limitare la propria indagine al controllo circa la legittimità dell’ingiunzione con riferimento alle condizioni del relativo procedimento, ma procedere ad autonomo esame di tutti gli elementi forniti dal creditore per dimostrare la fondatezza della propria pretesa e dall’opponente per contestare la pretesa stessa. Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 28-5-2019, n. 14473

 

Estratto di saldaconto – Valore probatorio – L’art. 102 della legge 7 marzo 1938, n. 141 limita il valore probatorio dell’estratto di saldaconto (costituente documento diverso dagli estratti conto veri e propri) al procedimento monitorio, mentre nel successivo procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo siffatto documento può assumere rilievo solo come documento indiziario, la cui portata è liberamente apprezzata dal giudice nel contesto di altri elementi ugualmente significativi. Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 27-5-2019, n. 14357

 

Ricorso monitorio per capitale ed interessi – Revoca del decreto in sede di opposizione – Interessi sulla minor somma oggetto di condanna – In tema di procedimento per ingiunzione, ove, con il ricorso monitorio, siano stati richiesti gli interessi sulla sorte capitale, la sentenza che, all’esito della successiva opposizione ex art. 645 c.p.c., revochi il decreto ingiuntivo, condannando l’opponente al pagamento di una somma minore di quella originariamente portata dall’ingiunzione, deve pronunciare anche sulla domanda relativa agli interessi, con riferimento al diverso importo oggetto di condanna, pur in difetto di una specifica contestazione, atteso che il giudice dell’opposizione è tenuto a procedere ad un’autonoma valutazione di tutti gli elementi offerti dalle parti in ordine alla fondatezza della pretesa creditoria fatta valere. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Ordinanza 20-5-2019, n. 13530

 

Controversia per la liquidazione delle prestazioni professionali introdotta con ricorso per decreto ingiuntivo – Opposizione ex art. 702-bis c.p.c. – A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 14 del d.lgs. n. 150 del 2011, la controversia per la liquidazione delle prestazioni professionali può essere introdotta con ricorso per decreto ingiuntivo e la relativa opposizione va proposta con ricorso ex art. 702-bis c.p.c., così pure l’attività di costituzione dell’opposto. Nel caso in cui l’opposizione sia stata proposta con citazione, la congiunta applicazione dell’art. 4 del d.lgs. n. 150 del 2011 prevede che il giudice debba disporre il mutamento del rito e, in tale evenienza, gli effetti sostanziali e processuali della domanda si producono secondo le norme del rito seguito prima del mutamento, restando ferme le decadenze e le preclusioni maturate secondo le norme del rito seguito prima del mutamento. Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 14-5-2019, n. 12796

 

Controversie in materia di locazione – Opposizione a decreto ingiuntivo proposta con citazione – L’opposizione a decreto ingiuntivo concesso in materia di controversie locatizie, come tale soggetta al rito speciale di cui all’art. 447-bis c.p.c., che sia erroneamente proposta con citazione, deve ritenersi tempestiva, se entro il termine di cui all’art. 641 c.p.c. avvenga l’iscrizione a ruolo mediante deposito in cancelleria dell’atto di citazione, non potendo trovare applicazione l’art. 4 del d.lgs. n. 150 del 2011, il quale concerne i giudizi di primo grado erroneamente introdotti in forme diverse da quelle prescritte da tale decreto legislativo e non anche i procedimenti di natura impugnatoria, come l’opposizione a decreto ingiuntivo. Cassazione Civile, Sezione 6-3, Ordinanza 12-3-2019, n. 7071

 

Opposizione – In genere giudizio di cognizione ordinario e autonomo – L’opposizione a decreto ingiuntivo introduce un procedimento ordinario a cognizione piena nel quale il giudice, anche se abbia accertato la mancanza delle condizioni richieste dagli artt. 633 e ss. c.p.c., deve comunque pronunciare sul merito del diritto fatto valere dal creditore, tenuto conto degli elementi probatori esibiti nel corso del giudizio. (La S.C., in applicazione di tale principio, ha cassato con rinvio la sentenza del tribunale, che, in riforma della sentenza del giudice di pace, si era limitata a riconoscere la validità della procura alle liti rilasciata per la fase monitoria, confermando il decreto ingiuntivo opposto, senza pronunciarsi sul merito della domanda fatta valere con la domanda di ingiunzione). Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 12-3-2019, n. 7020

 

Domanda riconvenzionale dell’opponente – Reconventio reconventionis – Nell’ordinario giudizio di cognizione, che si instaura a seguito dell’opposizione a decreto ingiuntivo, l’opposto, rivestendo la posizione sostanziale di attore, non può avanzare domande diverse da quelle fatte valere con il ricorso monitorio, salvo il caso in cui, per effetto di una riconvenzionale formulata dall’opponente, egli si venga a trovare, a sua volta, nella posizione processuale di convenuto, al quale non può essere negato il diritto di difesa, rispetto alla nuova o più ampia pretesa della controparte, mediante la proposizione (eventuale) di una “reconventio reconventionis” che deve, però, dipendere dal titolo dedotto in causa o da quello che già appartiene alla stessa come mezzo di eccezione ovvero di domanda riconvenzionale. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di appello che, in un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, aveva dichiarato l’inammissibilità della “reconventio reconventionis” degli opposti poiché, concernendo il pagamento delle competenze spettanti al loro “de cuius” per incarichi diversi e ulteriori rispetto a quelli oggetto dell’originario ricorso da essi presentato, era priva di collegamenti con la domanda riconvenzionale dell’opponente, che riguardava il risarcimento dei danni per colpa professionale relativa, invece, ai contratti con riguardo … continua a leggere Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 25-2-2019, n. 5415

 

Arricchimento senza causa proposta per la prima volta nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo – La domanda di arricchimento senza causa è inammissibile, ove proposta dall’opposto nel giudizio incardinato ai sensi dell’art. 645 c.p.c. avverso il decreto ingiuntivo dallo stesso conseguito per il pagamento di prestazioni professionali, non potendo egli far valere in tale sede domande nuove, rispetto a quella di adempimento contrattuale posta alla base della richiesta di provvedimento monitorio, salvo quelle conseguenti alla domande ed alle eccezioni in senso stretto proposte dall’opponente, determinanti un ampliamento dell’originario “thema decidendum” fissato dal ricorso ex art. 633 c.p.c. . (Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza con la quale la corte d’appello aveva escluso che, nel caso di decreto ingiuntivo ottenuto per il pagamento di prestazioni professionali, la proposizione, da parte dell’opponente, delle sole eccezioni di inesigibilità e prescrizione del credito avessero comportato l’introduzione di nuovi temi di indagine, tali da legittimare la proposizione di una nuova domanda, di arricchimento senza causa, da parte … continua a leggere Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 25-10-2018, n. 27124

 

Notifica dell’atto di opposizione a decreto ingiuntivo al ricorrente nel domicilio reale della parte opposta – Rinnovazione della notificazione presso il domicilio del difensore – La notifica dell’atto di opposizione a decreto ingiuntivo avvenuta nel domicilio reale della parte opposta, anziché presso il difensore costituito nella fase monitoria, è viziata da nullità, non da inesistenza, sicché può ordinarsene la rinnovazione, ex art. 291 c.p.c., che va eseguita comunque presso quest’ultimo, nel termine perentorio appositamente concesso, anche se sia stata omessa la formale revoca della dichiarazione di contumacia dell’opposta, erroneamente pronunciata in precedenza ed implicitamente revocata dall’assegnazione di quel termine, perché affetta da nullità … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 29-10-2015, n. 22113

 

Chiamata di terzo da parte dell’opponente – Richiesta di autorizzazione al giudice nell’atto di opposizione – Necessità – Citazione diretta del terzo – Inammissibilità – L’opponente a decreto ingiuntivo che intenda chiamare in causa un terzo non può direttamente citarlo per la prima udienza ma deve chiedere al giudice, nell’atto di opposizione, di essere a ciò autorizzato, determinandosi, in mancanza, una decadenza rilevabile d’ufficio ed insuscettibile di sanatoria per effetto della costituzione del terzo chiamato, ancorché questi non abbia, sul punto, sollevato eccezioni, in quanto il principio della non rilevabilità di ufficio della nullità di un atto per raggiungimento dello scopo si riferisce esclusivamente all’inosservanza di forme in senso … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 29-10-2015, n. 22113

 

Opposizione a decreto ingiuntivo innanzi al giudice di pace – Chiamata di terzo da parte dell’opponente – Istanza nell’atto di opposizione – Nell’opposizione a decreto ingiuntivo innanzi al giudice di pace, l’opponente che intenda chiamare un terzo in causa, avendo posizione di convenuto, deve farne richiesta nell’atto di opposizione, a pena di decadenza, non potendo formulare l’istanza direttamente in … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 2, Sentenza 14-5-2014, n. 10610

 

Ricorso in opposizione a decreto ingiuntivo contenente istanza di chiamata di terzo – Autorizzazione implicita – Sanatoria per raggiungimento dello scopo – In tema di opposizione a decreto ingiuntivo soggetta al rito del lavoro (nella specie, per controversia in materia di locazione), qualora l’opponente, nel ricorso in opposizione, formuli istanza di chiamata in causa di terzo e il giudice, nel decreto di fissazione dell’udienza di discussione, non riservi di provvedere in merito, deve intendersi implicitamente autorizzata la chiamata medesima, cui l’opponente provvederà notificando al terzo il ricorso in opposizione e il decreto di fissazione dell’udienza; se il creditore opposto non si duole che la chiamata sia stata autorizzata senza consentirgli di interloquire e se il terzo chiamato non si duole che il ricorso in opposizione non gli consenta di intendere le ragioni azionate in monitorio, lo scopo è raggiunto ai sensi … continua a leggereCassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 15-5-2012, n. 7526