Esecutorietà del decreto ingiuntivo per mancata opposizione
Articolo 647 codice di procedura civile
Esecutorietà per mancata opposizione o per mancata attività dell’opponente
Se non è stata fatta opposizione nel termine stabilito, oppure l’opponente non si è costituito, il giudice che ha pronunciato il decreto, su istanza anche verbale del ricorrente, lo dichiara esecutivo. (1)
Nel primo caso il giudice deve ordinare che sia rinnovata la notificazione, quando risulta o appare probabile che l’intimato non abbia avuto conoscenza del decreto. (2)
Quando il decreto è stato dichiarato esecutivo a norma del presente articolo, l’opposizione non può essere più proposta né proseguita, salvo il disposto dell’articolo 650, e la cauzione eventualmente prestata è liberata.
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(1) Il presente periodo è stato così sostituito dal D.Lgs 19.02.1998, n. 51, in vigore dal 21.03.98, con effetto dal 02.06.99. Il testo previgente disponeva che:
“Se non è stata fatta opposizione nel termine stabilito, oppure l’opponente non si è costituito, il conciliatore, il pretore o il presidente, su istanza anche verbale del ricorrente, dichiara esecutivo il decreto.”
(2) Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 647 C.p.c. in riferimento all’art. 24 Cost. nella parte in cui non prevede la possibilità di riassunzione del processo, quando la tempestiva costituzione dell’opponente, a seguito della notifica dell’atto di opposizione a decreto ingiuntivo, non abbia potuto avere luogo per la sopravvenuta morte del procuratore o comunque per causa di forza maggiore (C. Cost. 22.06.1976 n. 141).
Giurisprudenza:
Decreto ingiuntivo emesso nei confronti dei soci di una società di persone – Opposizione proposta da uno solo dei coobbligati
Il decreto ingiuntivo emesso nei confronti dei soci di una società di persone acquista autorità di giudicato sostanziale nei confronti di quello, tra loro, che non abbia proposto tempestiva opposizione, il quale non può giovarsi dell’estensione degli effetti dell’accoglimento dell’opposizione proposta da altro coobbligato, dal momento che la facoltà prevista dall’art. 1306, comma 2, c.c., presuppone, oltre a un’espressa dichiarazione in tal senso, che il condebitore sia rimasto estraneo al giudizio, non potendogli, pertanto, giovare ove questi sia vincolato da un … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza 16-12-2022, n. 36942
Fallimento del debitore opponente in pendenza del giudizio di opposizione – Mancata riassunzione del giudizio
In caso di fallimento del debitore opponente in pendenza del giudizio di opposizione ex art. 645 c.p.c., il decreto ingiuntivo opposto è relativamente inefficace nei confronti della procedura fallimentare ma, se il giudizio di opposizione (interrotto per il fallimento del debitore) non viene riassunto, lo stesso decreto diviene definitivamente esecutivo e può essere fatto valere nei confronti del debitore ritornato “in bonis”, mentre l’ipoteca iscritta in forza di detto decreto si consolida, con la conseguenza che, ove il bene ipotecato venga acquistato da un terzo dopo l’iscrizione ipotecaria, il creditore garantito può agire nei suoi confronti ex art. 602 c.p.c., poiché l’ipoteca anteriormente iscritta attribuisce al … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 2-5-2022, n. 13810
Dichiarazione di esecutorietà – Impugnabilità
La sussistenza delle condizioni che, ai sensi dell’art. 647 c.p.c., legittimano la dichiarazione di esecutorietà del decreto ingiuntivo, è sindacabile esclusivamente nel giudizio di opposizione ex art. 645 ovvero ex art. 650 c.p.c. ovvero, ancora, in quello di opposizione all’esecuzione intrapresa in base al medesimo decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo, non essendo previsto alcun mezzo d’impugnazione avverso il relativo decreto ex art. 647 cit., né … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza 23-11-2021, n. 36196
Pagamento eseguito da un terzo successivamente all’emissione dell’ingiunzione e nel termine per l’opposizione – Fatto estintivo del credito – Deduzione con l’opposizione all’esecuzione
La mancata opposizione a decreto ingiuntivo preclude la deducibilità, con l’opposizione all’esecuzione, di fatti estintivi anteriori alla formazione del giudicato sulla sussistenza del credito, ma non impedisce al condebitore, coobbligato in virtù di titolo esecutivo di formazione giudiziale passato in giudicato nei suoi confronti, di far valere con l’opposizione ex art. 615 c.p.c. l’avvenuta integrale estinzione della pretesa creditoria conseguente al pagamento eseguito da altro soggetto, ancorché prima che il provvedimento monitorio acquisisse carattere di definitività, perché il principio del giudicato ha la funzione di accertare definitivamente l’esistenza e l’ammontare del credito nei confronti di uno o più debitori, ma non … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Sentenza 14-10-2021, n. 28044
Imposta di registro – Presupposti
La soggezione del decreto ingiuntivo ad imposta proporzionale di registro è connessa e commisurata alla relativa esecutività, non rilevando che quest’ultima consegua alla concessione provvisoria del giudice in fase sommaria o contenziosa – artt. 642 e 648 c.p.c. – ovvero derivi dalla mancata opposizione dell’intimato o dall’inattività dell’opponente – art. 647 c.p.c. – , sicchè, nel caso in cui l’esecutività – concessa “iussu iudicis” o derivata “ope legis” – non corrisponda all’intero ammontare del credito, ma sia soggettivamente o oggettivamente limitata, l’imposta di registro deve essere liquidata e riscossa entro tali limiti, salva l’eventualità di un conguaglio o di un rimborso in relazione all’esito variabile della sentenza resa all’esito del giudizio di opposizione; ne deriva che, a prescindere dal vincolo di solidarietà passiva, l’acquisizione dell’esecutività – per mancata opposizione – nei confronti di un solo condebitore solidale nei ridotti limiti dell’importo per cui questi sia … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione Tributaria, Ordinanza 11-2-2021, n. 3455
Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo ma privo di dichiarazione di esecutività – Opponibilità allo stato passivo – Esclusione – Opponibilità alla massa fallimentare di spese per l’ipoteca giudiziale – Esclusione
Non è opponibile alla procedura fallimentare il decreto ingiuntivo non opposto ma privo di dichiarazione di esecutività ex art. 647 c.p.c. intervenuta prima della dichiarazione di fallimento, con la conseguenza che non sono ammissibili al passivo neanche le spese sostenute per l’ipoteca giudiziale eventualmente iscritta in base al … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 6-1, Ordinanza 30-10-2020, n. 24157
Decreto ingiuntivo pronunciato in danno di società di persona – Efficacia anche nei riguardi dei soci illimitatamente responsabili
Il decreto ingiuntivo pronunciato a carico di una società di persone, ed a favore di creditore sociale, estende i suoi effetti anche nei confronti dei soci illimitatamente responsabili, ricorrendo una situazione non diversa da quella che, ai sensi dell’art. 477 c.p.c., consente di porre in esecuzione il titolo nei confronti di soggetti diversi dal soggetto contro cui è stato formato e risolvendosi, altresì, l’imperfetta personalità giuridica della società di persone in quella dei soci, i cui patrimoni sono protetti dalle iniziative dei terzi solo dalla sussidiarietà; ciascun socio, pertanto, ha l’onere di proporre opposizione contro il suddetto titolo, con la conseguenza che l’intervenuta definitività del provvedimento monitorio anche nei … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 3, Ordinanza 13-6-2019, n. 15877
Opposizione allo stato passivo – Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo ex art. 642 c.p.c., opposto con giudizio cancellato dal ruolo per inattività delle parti e non riassunto – Inopponibilità al fallimento
Nell’opposizione allo stato passivo, il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo ex art. 642 c.p.c. che sia stato opposto con giudizio cancellato dal ruolo per inattività delle parti e non riassunto, non è opponibile alla massa fallimentare, laddove il giudizio di opposizione sia iniziato prima dell’entrata in vigore, il 25 giugno 2008, ex art. 50 del d.l. n. 118 del 2008, convertito nella l. n. 133 del 2008, del nuovo testo dell’art. 181, primo comma c.p.c. alla luce del quale l’estinzione del giudizio in caso di inattività delle parti può essere pronunciata d’ufficio. Ne consegue che, in difetto di una esplicita pronuncia di estinzione divenuta inoppugnabile, richiesta secondo la formulazione della norma applicabile ratione temporis, il decreto ingiuntivo non munito, prima della dichiarazione di fallimento, del decreto di esecutorietà ex art.647 c.p.c. non può … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Sentenza 26-2-2019, n. 5657
Esecutorietà per mancata opposizione o per mancata attività dell’opponente – Decreto ingiuntivo definitivamente esecutivo – Conseguenze – Ulteriore azione su medesimo titolo – Preclusione
Il principio secondo cui l’autorità del giudicato spiega i suoi effetti non solo sulla pronuncia esplicita della decisione, ma anche sulle ragioni che ne costituiscono sia pure implicitamente il presupposto logico-giuridico, trova applicazione anche in riferimento al decreto ingiuntivo di condanna al pagamento di una somma di denaro, il quale, in mancanza di opposizione o quando quest’ultimo giudizio sia stato dichiarato estinto, acquista efficacia di giudicato non solo in ordine al credito azionato, ma anche in relazione al titolo posto a fondamento dello stesso, precludendo ogni ulteriore esame delle ragioni addotte a giustificazione della relativa domanda in altro giudizio. (Nella specie la S.C. ha ritenuto preclusa dal giudicato, formatosi a seguito dell’estinzione della causa di opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto da un banca in relazione al saldo passivo di un conto corrente, la successiva domanda, proposta dal … continua a leggere ► Cassazione Civile, Sezione 1, Ordinanza 24-9-2018, n. 22465